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Castello del Buonconsiglio, la storia e la visita alla fortezza di Trento

A Trento la storia del Castello del Buonconsiglio parte da Castelvecchio e la sua cinta di mura. Da non perdere anche la Torre Aquila è il suo ciclo di affreschi, il Cortile dei Leoni e la Sala grande del castello.

Complesso a dir poco meraviglioso per il blasone storico e la pregnanza culturale che ne pervade ogni singola parte, il Castello del Buonconsiglio è avviluppato dall’abbraccio geloso della bella Trento, cornice cittadina consona a quella che fu dal ‘200 al ‘700 residenza dei principi vescovi del capoluogo trentino.

Pletora di edifici esponenti di epoche diverse, l’apparato si compone inoltre di una cinta di mura, con Castelvecchio – nucleo più antico – sormontato da un’imponente torre cilindrica in conci di pietra calcarea, chiamata Torre d’Augusto sebbene essa non risalga affatto all’epoca romana ma si riveli come edificio duecentesco.

Il Matusalemme del complesso aveva in origine funzione di roccaforte militare, forte di una struttura piuttosto massiccia, una facciata realizzata da pietre squadrate, feritoie a scopo difensivo, una robusta porta ferrata d’ispirazione gotica e un ingresso con tanto di ponte levatoio. E’ altresì notevole la presenza di finestre a croce guelfa e della loggia veneziana a otto colonne in pietra rosa, capitelli in pietra bianca e ben nove archi trilobati. Il cortile può sfoggiare un porticato articolato da loggiati posti su tre livelli uniti da sontuose scale.

Il viaggio all’interno di Castelvecchio prosegue fra gli affreschi della Sala dei Vescovi e del quarto piano, suddiviso in due ali, una delle quali è monopolizzata da un grande salone arricchito dalle opere pittoriche di Marcello Fogolino su commissione di Bernardo Cles, fautore del laborioso restauro.

L’ampliamento rinascimentale è incarnato invece dal Magno Palazzo, mentre al ‘600 risale la Giunta Albertiana, progettata presumibilmente dall’architetto e pittore Giuseppe Alberti, e caratterizzata da una spiccata anima barocca. Il primo trabocca di ritratti allegorici fra storia e mito, in parallelo a un quasi sconfinato crogiuolo di stemmi ed emblemi raccolti in una vera e propria autocelebrazione di Bernardo Cles, annoverando peraltro una pregevolissima cappella con una magnifica volta decorata in terracotta, la Stua della Famea (locale un tempo adibito a sala da pranzo), la Camera del Camin nero (chiamata così per un camino cinquecentesco in marmo nero andato purtroppo perduto ma riprodotto nel 1927), la Sala delle Udienze e la Stua delle Figure.

Esternamente, il Magno Palazzo palesa altrettanta bellezza attraverso il Cortile dei Leoni, che prende il nome da una fontana del ‘500 di cui sopravvivono oggi due leoni in pietra. Che dire, poi, della Loggia del Romanino, composta da lunette raffiguranti scene bibliche, profane, storiche e mitologiche, realizzate dal pittore bresciano Girolamo Romanino.

Tanti ambienti finora descritti forniscono la misura del valore del complesso, ma quanto mai stupefacente è la Sala Grande, la più estesa e solenne del Castello, adiacente alla spaziosa Sala degli Specchi. Si menzionino, senza togliere il gusto della visita in loco, la Camera degli Scarlatti, l’appartamento di Bernardo Cles, il giardino, la biblioteca, il refettorio e la Stua Grande, tutti assolutamente da ammirare.

All’estremo sud giace fiera Torre Aquila, custode del celeberrimo Ciclo dei Mesi, filone pittorico medioevale contraddistinto da tematiche profane: questa torre va a comporre il dittico comprendente anche Torre Falco, posta lungo il camminamento delle mura orientali e ricolma di affreschi cinquecenteschi ritraenti scene di caccia.

In verità l’intero complesso può fregiarsi di un carico decorativo non trascurabile, pervadente ogni ambiente interno sinuosamente affrescato. Il Castello del Buonconsiglio ha beneficiato del buon gusto dei principi vescovi fino al 1803, quando si ritrovò a mutare radicalmente veste divenendo caserma. Fu qui che vennero processati e giustiziati gli irredentisti trentini, tra cui Cesere Battisti. Soggetto a restauro solo un secolo più tardi, nel 1924, riacquista una certa onorabilità ospitando il Museo Nazionale e assurgendo a principale polo attrattivo capofila di altri quattro castelli, nella fattispecie il Castello di Stenico, Castel Beseno, Castel Thun e Castel Caldes.

Castello del Buonconsiglio
Dove: via Bernardo Clesio, 5 – Trento
Come prenotare: chiamare il numero 0461/233770 o inviare e-mail a info@buonconsiglio.it
Orari: dal martedì alla domenica orario 10-18 (dal 3 maggio al 6 novembre) e 9.30-17.00 (altro periodo). Ultimo ingresso al Museo mezz’ora prima della chiusura
Costi: intero 10 €, ridotto 8 €, giovani 6 €. Per abbonamenti, agevolazioni e casi specifici consultare le tariffe.
Sito ufficiale: www.buonconsiglio.it
Come arrivare in auto: dall’autostrada A22 del Brennero uscire a Trento nord per chi arriva dal Brennero e a Trento sud per i provenienti da Verona.
Treno: linea ferroviaria del Brennero e linea della Valsugana da Venezia con arrivo alla stazione di Trento
Aereo: l’aeroporto più vicino è quello di Verona (90 km)
Parcheggi: il Castello non possiede parcheggi propri ma sono previsti posti nelle vicinanze: Autosilo Buonconsiglio, Piazza Fiera, Centro Europa piano interrato

 Pubblicato da il 25/04/2016 - 23.771 letture - ® Riproduzione vietata

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