Sint Eustatius (Statia), l'isola caraibica e le sue località

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Condividi Lorenzo Lovato

Sint Eustatius è una delle isole caraibiche conosciuta anche con il nome di Statia è una meta capace di offrire il meglio che un isola tropicale può offrire: possiede spiagge, natura incontaminata e una storia ed un passato coloniale pieno di fascino, che si può ancora assaporare camminando per le strade di Oranjestad, la città principale di Statia.

Sint Eustatius ha avuto una storia decisamente altalenante, scoperta da Colombo, rimase a lungo contesa tra francesi, spagnoli, olandesi ed inglesi che se la sottrassero più volte. Furono comunque gli olandesi, e la loro compagnia delle Indie occidentali, a renderla porto franco nella metà del 18° secolo, e da allora l'isola e la sua capitale Oranjestad vissero decenni di grande prosperità, tanto che l'isola fu ribattezzata come la roccia d'Oro (Golden Rock). Fu l'attacco britannico del 1781, come rappresaglia del riconoscimento da parte di Statia degli Stati Uniti d'America, che però fece presto ripiombare nell'oblio l'isola. Da notare come la popolazione di St. Eustatius sia tutt'ora prevalentemente di origine africana. Durante il picco della tratta degli schiavi, molti africani erano stati portati, forzatamente, sull'isola per lavorare su più di 70 piantagioni. Quando la schiavitù fu vietata alla fine del 1700, il popolo di questa isola cominciò a vivere in armonia. Ora sono più di venti le nazionalità che vivono e lavorano in pace su questa isola tranquilla. Ma è grazie al turismo che l'isola ha ricominciato, sotto bandiera olandese, a catturare nuovamente i desideri degli occidentali, che sempre più numerosi giungono su questa isola a scoprire paesaggi ancora rimasti nella loro integra primitiva bellezza.

Oranjestad si affaccia sulla costa occidentale di Statia ed è una cittadina di quasi 1000 abitanti. Può essere divisa in due sezioni principali, la Città Bassa lungo il litorale con rovine coloniali e la più bella spiaggia dell'isola e il porto attivo, e la Città Alta dotata di un nucleo storico restaurato più il principale centro commerciale e residenziale dell'isola. Il sito storico principale a Oranjestad è sicuramente Fort Oranje, una fortezza ben curata del 17° secolo situata direttamente nel centro della città,e che si affaccia con vista panoramica sul lungomare. Questo forte annovera ancora numerosi cannoni, fortificazioni intatte ed un cortile. Nelle vicinanze si trova un museo, le rovine di una delle più antiche sinagoghe nell'emisfero occidentale, ed un cimitero ebraico.

Tra le gli edifici storici da vedere in città, segnaliamo una chiesa riformata olandese costruita nel 1755 ,ma in parte in rovina, dotate d una torre da cui godere di un ottimo panorama. Passeggiando per le vie del centro storico si possono ammirare varie residenze restaurate del 18° secolo, appartenute a mercanti. La casa più antica si trova sulla Kerkstraat ed è una casa che prende il nome di Gezaghebber: si tratta dell'ex residenza del Luogotenente Governatore. Ci sono edifici caduti in rovina anche sulla costa, e che sono ormai sommersi dal fronte del mare: questi possono essere esplorati facendo... snorkeling! Da non perdere il Sint Eustatius Museum, che tra i vari reperti mostra con orgoglio uno scheletro vecchio di 2000 anni. Oranjestad è anche una destinazione importante per lo shopping con acquirenti che arrivano dalle isole vicine come quella di Saint Kitts, dato che molti beni, soprattutto i generi alimentari, sono qui meno costosi.

Oltre alla spiaggia di Oranje Bay, che si sviluppa bene a nord di Oranjestad, sono da segnalare le belle spiagge scure di Zeelandia Beach e Lynch Beach, situate sulla costa orientale. In generale però la costa orientale è battuta da onde più intense e più forti correnti marine, ed è quindi consigliabile il bagno solo ai nuotatori veramente esperti.

St. Eustatius è anche sede di due vulcani estinti, o per lo meno in fase prolungata di quiescienza, chiamati con i nomi di The Quill e la cosiddetta Little Mountain. Il primo domina la parte sud-orientale dell'isola, e si eleva con un cono dalla forma perfetta, che raggiunge i 600 metri di altezza. Questi due edifici vulcanici sono responsabili per le famose spiagge di Statia, caratterizzate da sabbia nera, generata delle antiche eruzioni. The Quill è anche una riserva naturale, che ospita una foresta tipicamente caraibica, piena di orchidee selvatiche ed altra vegetazione nativa, che ospita uccelli e una grande varietà di fauna selvatica. Designato come Parco Nazionale nel maggio 1998 furono i primi coloni olandesi a chiamarlo "Kuil", che significa semplicemente il buco, ribattezzato poi dagli inglesi con il nome di Quill.

L'escursione al Quill è forse l'escursione più elettrizzante da compiere a Statia, sicuramente una esperienza totalizzante: si attraversa una lussureggiante foresta pluviale, ed intanto si procede alla scalata del vulcano avvolto spesso da cornici di nebbia. Dopo aver effettuato la salita fino in cima al cratere, che tocca i 600 metri sulla sua punta orientale chiamata Mazinga, si riprendere fiato e ci si rilassa, prima di buttarsi nella ripida discesa che vi porta più in basso di oltre 300 m, ad una altitudine di 273 metri sul livello del mare. Qui potrete esplorare il verde lussureggiante di una fitta foresta tropicale, fodera l'interno del suo enorme cratere. Qui potrete scoprire un paesaggio meraviglioso che pullula di grandi alberi, gigantesche orchidee (si contano almeno 17 specie diverse), magnifiche felci arboree, begonie, fichi e tanti alberi di banane. Tra gli animali, nel complesso totale del Quill si possono incontrare iguane, granchi di terra, farfalle ed uccelli esotici.

Statia possiede una varietà di ambienti subacquei come nessun altra destinazione nei Caraibi. L'acqua calda e le fessure sottomarina ed i canyon vulcanici offrono opportunità infinite di immersioni. Si possono esplorare pareti coperte di corallo e spugna e con fondali dall'aspetto drammatico, solcati da ripidi pinnacoli. Queste acque sono frequentati da squali dalla pinna nera, aquile di mare e le varietà di pesce più grande. Sono molti i relitti (in massima parte volutamente affondati) che pullulano le acque di Sint Eustatius, e si possono raggiungere profondità appena inferiori ai 20 metri. Molti di questi relitti sono circondati da vere e proprie nuvole di pesce, con i grandi barracuda che sorvegliano le zone prossime alla superficie, mentre murene e razze maculate pattugliano i fondali. Statia ha anche abbondanza di siti per immersioni archeologiche. Rovistando in giro non è raro .trovare frammenti di vetro da vecchie lastre, bottiglie di vino o ripescare una vecchia pipa d'argilla olandese. Si dice che Sint Eustatius ha subito un terremoto nel passato, e che una parte di questa prospera colonia sia crollata in mare. Sicuramente è vero il fatto che effettivamente sono numerose le vestigia antiche che s'incontrano nelle immersioni, trasformandole in delle vere e proprie caccie al tesoro. Facciamo notare però che per aiutare a preservare la vita marina incontaminata Statia, il St. Eustatius Marine Park, è stato istituito nel 1998. Quindi attenzione a non sottrarre reperti archeologici dal mare: i controlli sono severi, e si rischiano grosse multe se all'aeroporto venite scoperti in possesso di oggetti di valore. Al limite potrete accontentarvi, se riuscite a trovarla, di una delle famose perline blu di Statia

Per arrivare a Statia, i turisti potranno arrivare all'aeroporto di St. Eustatius FD Roosevelt, con voli diretti da Amsterdam. Tra i collegamenti con altre isole caraibiche segnaliamo quello più utilizzato che unisce l'isola con St. Maarten. Il clima di St. Eustatius è molto umido, come del resto in gran parte dei Caraibi, specialmente nella stagione estiva, quando i rovesci di pioggia sono possibili, ma non è una isola particolarmente piovosa, se non nella zona del Quill. Come tutte le Antille da luglio a ottobre è stagione degli uragani, che possono interessare più o meno marginalmente anche questa isola.

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