Il Principato del Liechtenstein (Fürstentum Liechtenstein in tedesco) è un piccolo stato dell’Europa centrale, abitato da quasi 35.000 persone, situato nella valle del Reno e circondato dai cantoni svizzeri di San Gallo e dei Grigioni ad ovest, dal Land austriaco Voralberg ad est.
A cavallo del X secolo il territorio del Liechtenstein entra a far parte del Sacro Romano Impero, mentre pochi anni dopo viene infeudato ai Conti di Hohenems, la dinastia che regnò sulla regione fino alla metà del XIX secolo. La scoppio della II Guerra Mondiale fu seguito da un periodo di crisi del paese, fino a quel momento molto vicino all’Impero Austro-Ungarico e industrialmente sviluppato, che comportò l’avvicinamento diplomatico con la Svizzera, e la vendita di numerose opere d’arte, cedute ad alcune delle più grandi potenze mondiali del tempo per risanare i bilanci in rosso dello Stato. Nei decenni successivi il Liechtenstein è divenuto uno stato prospero, paradiso fiscale, sede di importanti aziende ed imprese internazionali attratte dalla bassa tassazione imposta sulle produzioni, e benestante, tant’è che la popolazione del principato detiene il reddito procapite più alto del mondo e che il Principe risulta essere il sesto uomo più ricco del mondo.
La capitale è Vaduz, un insediamento di dimensioni assai ridotte (circa 5.000 abitanti) essenzialmente economico ed amministrativo, che tuttavia raccoglie il meglio dell’offerta culturale del paese. La città sorge in un’incantevole vallata alle pendici delle Alpi, all’ombra dell’Helawangspitz, sulla sponda orientale del fiume Reno, che qui delimita il confine con la Svizzera, e presenta la parte più interessante nel centro storico, delimitato tra le vie Städtlestrasse ed Äulestrasse. La prima rappresenta il cuore della vita di Vaduz, affollata di turisti attratti dalle molte vetrine dei negozi o dai gustosi menù dei ristoranti, mentre nei pressi della seconda si trova la Liechtensteinische Staatliche Kunstsammlung (Collezione Statale d’Arte), che espone collezioni private dei regnanti, comprendenti opere d’arte italiana, tra le quali dipinti di Raffaello, Bronzino e Lorenzo Lotto, capolavori fiamminghi, in particolare una serie di ritratti di Rubens, accompagnati da pitture olandesi, tedesche e francesi, oltre che da frequenti esposizioni temporanee. Da ricordare anche il Briefmarkenmuseum (Museo del francobollo), una delle più grandi raccolte filateliche del mondo, dove spulciare tra oltre 300 esemplari di francobolli emessi dal 1912 ad oggi, il Liechtensteinisches Landesmuseum, che analizza la storia della regione attraverso i secoli, ed il Kunstmuseum, di recente inaugurazione e spesso sede di mostre di arte contemporanea. Per terminare la visita a Vaduz non c’è niente di meglio che salire sulla collina che ospita il castello, chiuso al pubblico, da cui si può ammirare un romantico tramonto sulla città.
Pochi chilometri a sud della capitale sorge Triesenberg, una cittadina che conserva un centro storico molto suggestivo, al cui interno spiccano particolarmente la cappella gotica di St. Mamertus, il cui abside risale alla precedente epoca romanica, e la Cappella di Santa Maria, costruita a metà del ‘600 con la sua imponente cupola a bulbo. Planken, 5 chilometri a nord di Vaduz, è un villaggio walzer costruito su un piccolo altopiano roccioso, da cui si ammirano scorci mozzafiato sulla valle del Reno, famoso per la bellissima cappella dedicata a San Giuseppe del 1768. La principale stazione sciistica è Malbun, un paesino arroccato tra le montagne del sud-est del paese, con scuole sci per bambini e piste per sciatori più o meno esperti, ottimamente collegate alla capitale da un servizio giornaliero di navette.
La posizione centrale rispetto all’Europa rende il Liechtenstein facilmente raggiungibile in macchina, mentre chi avesse intenzione di partire in aereo dovrà rassegnarsi ad atterrare nella vicina Zurigo, un’ottantina di chilometri a nord-ovest di Vaduz, poiché attualmente non vi sono aeroporti sul suolo nazionale. Per i trasporti interni è consigliabile approfittare dell’autobus delle poste, che garantisce un servizio economico ed efficiente, con la poco valida alternativa dei trasporti ferroviari, dato che sono poche le linee ed i collegamenti, sia interni, che esterni col resto d’Europa.
Per gli amanti dello sci: L’inverno nel Liechtenstein si svolge a Malbun-Steg. A 1’600 m. s.l.m. sia le famiglie che gli amanti di questo paradiso troveranno il meritato riposo. Bambini e genitori non potranno perdersi: qui tutto sarà possibile, dallo snowboard allo sci di fondo fino allo sci-alpinismo.
Il clima non può che essere alpino, anche se, specialmente nelle zone pianeggianti, la temperatura è mitigata dal soffio del föhn, un vento caldo meridionale, che allenta la morsa del gelo nei mesi invernali. Ciò nonostante il periodo migliore per una visita è l’estate, tra i mesi di maggio e settembre, quando la natura rigogliosa ed i boschi, che ricoprono quasi due quinti del paese, disegnano scenari da cartolina, sempre che non si parta con l’intento di sciare, in tal caso il periodo natalizio illumina le città e offre piste ottimamente innevate, con l’unica controindicazione rappresentata dai costi piuttosto alti trattandosi di alta stagione.