La Repubblica Slovacca, in slovacco Slovensko o Slovenská republika, o più semplicemente la Slovacchia, è uno stato di quasi 5.400.000 abitanti situato nella parte centro-orientale dell’Europa. I confini, ridisegnati il 10 gennaio 1993 dalla divisione della Cecoslovacchia, vedono la Repubblica Ceca a nord-ovest, la Polonia a nord, l’Ucraina a est, l’Ungheria a sud e l’Austria a sud-ovest. Contrariamente a quando accade ed è accaduto in molti altri casi, in seguito al raggiungimento dell’indipendenza slovacca, i cittadini del nuovo stato non hanno palesato nessun risentimento verso gli ex-compatrioti, passati nel 1993 sotto la bandiera della Repubblica Ceca. Anche questo è un segno di civiltà di un popolo fiero e molto attaccato alle proprie origini, gratificato nel 2004 dall’ingresso nell’Unione Europea ed il 10 gennaio 2009 dall’introduzione dell’euro.
Dal punto di vista geografico, il paesaggio slovacco si presenta prevalentemente montuoso, con la cortina dei Carpazi che si estende in quasi tutta la parte settentrionale del paese, dominata dalle vette dei Monti Tatra, degli Alti Tatra, del Gerlachovský štít, la cima più alta del paese che raggiunge i 2.655 metri di altezza, e del Kriváň. Molte di queste montagne sono dotate di impianti sciistici, strutture recettive immerse nella natura e servizi per i turisti, che rimarranno sbalorditi dagli incantevoli laghi e dalle verdeggianti vallate. I principali fiumi che scorrono nel territorio slovacco sono il Danubio, il Váh e il Hron, oltre al Tibisco che segna il confine slovacco-ungherese per appena cinque chilometri.
Nell’immaginario collettivo la Repubblica Ceca e la Slovacchia vengono spesso accomunate, considerate quasi un’unica entità; a dire la verità i due paesi, nel corso della loro storia, sono stati uniti sotto la stessa bandiera per un totale di appena 88 anni. Posto esattamente al centro dell’Europa, il territorio dell’attuale Slovacchia rimase per secoli sotto il controllo del Sacro Romano Impero, il cui ricordo è stato cancellato negli anni successivi dall’invasione degli Asburgo, dai nazisti e dai sovietici, prima di entrare a far parte della Cecoslovacchia, nella quale la comunità ceca e quella slovacca non avevano proprio un ruolo paritario; già dalla scelta della capitale, Praga, si capisce quale fosse la fazione dominante. Finita la Seconda Guerra Mondiale la Cecoslovacchia venne ricostruita, finendo però per ricadere all’interno della sfera di ingerenza del comunismo sovietico, autore di durissime repressioni e indicibili crudeltà che si protrassero fino al 17 novembre 1989, giorno della Rivoluzione di velluto che rovesciò il regime. L’1 gennaio 1993 venne poi ratificata la divisione della Cecoslovacchia in Repubblica Ceca e Slovacchia.
La capitale è Bratislava, una città di circa 420.000 abitanti situata nella parte sud-occidentale del paese. La parte turisticamente più interessante della capitale è senza dubbio il piccolo e compatto centro storico, attraversato da strade acciottolate che sfociano in piazze pedonali sulle quali edifici rococò color pastello del XVIII secolo fanno da sfondo a decine di caffè. Allargando lo sguardo e gettando un occhio alla periferia non sarà difficile notare gli austeri palazzoni tipici dell’epoca comunista che sorgono da ogni parte, così come non potrà sfuggire la sagoma del vecchio castello che si spartisce l’orizzonte con un ponte risalente agli anni ’70 molto simile ad un UFO. Questo e non solo è Bratislava, un crogiuolo di antico, moderno e vecchio che vale la pena di conoscere, un insediamento in costante e rapida crescita, permeato da un’atmosfera euforica, con belle persone eleganti che si danno appuntamento negli sfarzosi ristoranti appena aperti. Nei dintorni di Bratislava spiccano il Castello di Devin ed i sobborghi di Cunovo e Rusovce.
La seconda città per estensione e numero di abitanti è Kosice, un insediamento di 235.000 persone sorto nella parte sud-orientale della Slovacchia. La maggior parte dei turisti si affollano solitamente nella grande piazza dove i tavolini dei caffè si allineano lungo le strade ed i monumenti riempiono il centro cittadino. Lo stile degli edifici va dal gotico del XII secolo fino all’art noveau del XX secolo. Prima di passare in rassegna le rovine archeologiche della città vecchia, si può prendere in considerazione la visita alla massiccia Cattedrale di Santa Elisabetta, un simbolo per gli abitanti, un’attrazione unica per i visitatori. Particolarmente suggestive sono le passeggiate serali, durante le quali ci si può sedere con gli abitanti del posto sulle panchine vicino alla fontana musicale, fermarsi in uno dei tanti caffè o assistere ad uno spettacolo al Teatro Statale. La seconda città della Slovacchia appare molto unita e denota uno spiccato senso di comunità, soprattutto nella sua parte vecchia, che manca totalmente nella capitale. La periferia industriale ed i grandi quartieri residenziali costruiti durante il periodo di occupazione sovietica lasciano invece alquanto a desiderare.
Un’altra città molto importante è Zilina, un centro di 85.000 anime fondato nel VI secolo grazie alla favorevole posizione all’incrocio di diverse importanti rotte commerciali lungo il fiume Vah. Oggi molto viaggiatori la considerano il punto di partenza ideale per visitare il Parco Nazionale dei Mala Fatra, le fortezze ed i villaggi della zona. Le principali attrazioni poste all’interno della cerchia urbana sono il castello di Budatin, la Chiesa di San Paolo, la Chiesa di Santo Stefano, la Galleria Povazska ed il Museo Povazske.
Più o meno delle stesse dimensioni di Zilina, Nitra è tutt’ora ricordata all’interno del paese in quanto proprio qui venne fondata la prima chiesa cristiana della Repubblica Ceca e della Slovacchia, se non addirittura di tutta l’Europa centro-orientale. Oggi non rimane praticamente nulla della struttura originaria, ma la città è ancora famosa per le sue belle chiese. Per il resto l’insediamento più popoloso della Slovacchia occidentale è una destinazione tranquilla, suddivisa in città alta, contraddistinta dalla presenza di luoghi di culto fortificati ed attraversata da stradine acciottolate, e città bassa.
Banska Bystrica si trova nella valle in cui si incontrano le vette dei Bassi Tatra, Vel’kà Fatra e Slovenskè rudohorie. Gli slovacchi la conoscono più come culla dell’Insurrezione nazionale slovacca contro i nazisti (Slovenske narodne povstanie, SNP), mentre i turisti potranno apprezzarla come sede di musei interessanti e come località tranquilla dove rilassarsi. Il Museo SNP di Banska Bystrica è con tutta probabilità il migliore del paese, mentre il vecchio centro storico, con i resti della cittadella del XV secolo, è piccolo ma molto grazioso.
Con un territorio dominato dalle montagne, con i Carpazi e l'imponente gruppo dei Tatra, la Slovacchia è anche ricca di acque minerali, come anche di sorgenti termali. In totale si contano più di 1100 sorgenti, e queste vengono utilizzate sia come acque di qualità, da bere, che come acque curative, che servono più di 20 centri termali che sono stati costruiti in corrispondenza delle più importanti venute d'acqua, sia naturali che scavate artificialmente.
La Slovacchia è quindi una terra ricca di acque, ma anche di fenomeni idrotermali, e qui troviamo persino un geyser, a Herľany, che erutta con regolarità ogni 32-34 ore. Ma il valore aggiunto delle terme in Slovacchia è che i costi dei trattamenti e delle cure sono tra i più bassi di tutta Europa. Qui sono disponibili tutte le cure accessorie, dai bagni nei fanghi ai massaggi e tutte le più moderne terapie rigeneranti. Ecco allora una carrellata dei principali centri termali della Slovacchia dove poter raggiungere il vostro benessere low cost!
Tra i centri termali sono da segnalare quelle di Piestany, di Trenčianske Teplice, le Terme di Vadaš a Štúrovo e le Terme di Corvinus a Veľký Meder. Qui trovate tutte le informazioni su questi importanti centri termali: Terme della Slovacchia
Tra le festività nazionali ed internazionali principali spiccano: il Festival internazionale degli spiriti e dei fantasmi, organizzato ogni anno in maggio a Bojnice, nella Slovacchia centrale; la Cavalcata dei Re, sempre in maggio a Vicnov; il Festival internazionale del folclore, in giugno a Straznice; il Mercato europeo dell’artigianato tradizionale, in luglio a Kezmarok; i Giorni della Salamandra, in settembre a Banskà Stiavnica; e le Giornate Jazz di Bratislava, che animano la capitale ogni settembre.
Il clima della Slovacchia è caratterizzato da componenti tipiche delle aree temperate ed altre riconducibili a climi continentali, con estati fresche ed inverni pungenti, umidi e nuvolosi. Il periodo migliore per visitare la maggior parte del paese coincide con i mesi di maggio e settembre, quando il clima è mite e la presenza di turisti decisamente ridotta rispetto all’estate. Aprile e ottobre sono già piuttosto freddi, uno svantaggio compensato dallo scarso affollamento e dalla netta diminuzione dei prezzi. In inverno la neve ricopre chiese e monumenti per buona parte della stagione, invitando però gli amanti degli sport invernali a partire alla volta delle località sciistiche.
La maggior parte dei voli internazionali atterra nei moderni terminal di Praga e a Bratislava, serviti anche da numerose compagnie low-cost. Per entrare nel paese è molto comoda la macchina, ma si può anche scegliere il battello, con il quale partire da Vienna o da Budapest. Per muoversi all’interno del paese si può prendere il treno, vista l’efficienza della rete ferroviaria, l’autobus, leggermente meno costoso, comodo e veloce, o anche la macchina, noleggiabile in quasi tutte le città grandi o piccole.
Cortesia Foto: Enrico Montanari www.ilturista.info