Mozambico: viaggio nei suoi altopiani e vacanze nelle sue spiagge

Condividi Enrico Montanari

Il Mozambico è uno stato di quasi 20.000.000 di abitanti situato nella parte sud-orientale dell’Africa, confinante con il Malawi, la Tanzania e lo Zambia a nord, con lo Zimbabwe e lo Swaziland ad ovest, con il Sudafrica a sud e con il Canale di Mozambico, che lo separa dal Madagascar, ad est. Dal punto di vista geografico il paese è grossomodo suddivisibile in due macroaree: la regione degli altopiani, che occupa la parte settentrionale dello stato, caratterizzata da un territorio montuoso attraversato longitudinalmente dalla Rift Valley; e la regione pianeggiante, estesa in buona parte del Mozambico meridionale e solcata da numerosi fiumi che, una volta attraversate le pianure alluvionali, si gettano tra le limpide acque dell’Oceano Indiano.

I primi abitanti del Mozambico furono i San, un popolo di boscimani progressivamente soppiantato tra il I ed il IV secolo d.C. da popolazioni bantu provenienti dalle montagne del nord, che a loro volta furono sottomesse dal potere degli arabi, insediatisi prevalentemente nei pressi della costa che venne suddivisa in sultanati. A partire dalla fine del XV secolo si verificarono i primi sbarchi da parte di coloni europei, nella fattispecie portoghesi, che fin dai primi anni del secolo successivo iniziarono a realizzare insediamenti urbani e basi di scalo lungo la costa, fondamentali per rifornire ed offrire asilo alle imbarcazioni sulla rotta delle Indie Orientali. Al termine della II Guerra Mondiale si verificò il periodo della decolonizzazione, durante il quale diversi gruppi indipendentisti mozambicani si allearono nel movimento armato del Fronte di Liberazione del Mozambico (FRELIMO), il cui scopo venne raggiunto nel 1975, quando dopo più di un decennio di guerriglia il paese ottenne la tanto agognata indipendenza dal Portogallo. Negli anni della presidenza dell’allora leader del FRELIMO Samora Machel, il paese si allineò politicamente alle ideologie sovietiche, dando luogo ad un’economia socialista in aperto contrasto con gli interessi di alcune nazioni vicine, come il Sudafrica e la Rhodesia, ma anche con quelli degli Stati Uniti. La reazione americana si materializzò nella formazione del RENAMO, un’organizzazione armata anti-comunista finanziata direttamente dal governo di Washington, che negli anni ’80 condusse il Mozambico alla guerra civile, i cui esiti furono economicamente, socialmente ed umanamente disastrosi.

La capitale è Maputo, una città di 1.114.000 abitanti affacciata sull’Oceano Indiano all’estremità meridionale del paese. L’economia della città e di quasi tutta la provincia ruota attorno al grandissimo porto, punto di partenza di carbone, zucchero e pietre preziose dirette in Europa, Asia o America. Da vedere i diversi siti storicamente interessanti, come l’antico forte, l’Università e la chiesa di Nostra Signora di Fatima, il mercato di Xipamanine, dove oltre ai prodotti dell’artigianato locale si vendono curiosi suppellettili tribali, ma anche e soprattutto le meravigliose spiagge e l’incantevole litorale oceanico. Come del resto la capitale, buona parte delle città più importanti del Mozambico sono situate lungo la costa. Tra queste sono da ricordare Beira, un centro di quasi 400.000 persone da decenni capoluogo della provincia di Sofala, e Quelimane (110.000), importante porto sull’estuario del Cuacua all’interno del distretto di Zambèzia.

Per quanto riguarda il turismo, l’aspetto più interessante del Mozambico è indubbiamente la bellezza e la ricchezza delle coste. Sono più di 3.000 i chilometri litoranei del paese, senza contare le molte splendide isole immerse nelle cristalline acque del Canale di Mozambico. Per trascorrere un soggiorno il più possibile comodo e tranquillo conviene recarsi presso le località di villeggiatura del sud, contraddistinte da infrastrutture efficienti e da strutture ricettive migliori, servizi ancora molto scarsi in ampie aree del nord del Mozambico, più adatto a itinerari avventurosi immersi nella natura incontaminata. L’isola di Benguerra e gli arcipelaghi di Bazaruto e Quirimbas sono attualmente le principali attrazioni balneari dello stato, contraddistinte dalla bellezza degli scenari naturalistici e dalla moderna struttura dei servizi. Da non perdere anche l’Ila de Moçambique, situata nella parte settentrionale dello stato, per più di quattro secoli capitale e recentemente dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO per l’importanza di alcuni suoi siti storici.

Il clima è prettamente tropicale, con estati calde ed umide ed inverni generalmente miti. Le temperature più alte si registrano nel mese di gennaio, quando le massime tendono ad oscillare tra i 29/30 gradi della costa ed i 21/22 dell’entroterra, mentre luglio e agosto sono i mesi in cui le temperature sono più basse, non scendendo tuttavia quasi mai al di sotto dei 15 gradi. La stagione secca, che si protrae da marzo ad agosto, è il periodo migliore per visitare il Mozambico, mentre è sconsigliabile partire nei mesi umidi tra settembre e febbraio, quando non è raro assistere e diversi giorni di pioggia continua.

Una volta atterrati a Maputo o a Queliname, i due aeroporti più trafficati del paese, per spostarsi ci si dovrà confrontare con infrastrutture in molti casi ancora in fase di completamento. E’ specialmente la regione montuosa settentrionale a presentare sensibili difficoltà logistiche di trasporto, dato che i 5.300 chilometri di strade asfaltate sono quasi totalmente estesi nel Mozambico meridionale, così come d’altronde gli oltre 3.000 chilometri di rete ferroviaria. Particolarmente comodo risulta invece spostarsi lungo la costa e nei pressi delle più inflazionate destinazioni turistiche.

Seguici anche su
Leggi anche ...