Un tempo territorio dell’impero del Mali, la regione dell’attuale Sierra Leone ha visto tra i suoi primi abitanti i temne, i limba e gli sherbro, nonché le popolazioni di mercanti mandingo e malinké. E’ nel XV secolo che giungono sulle coste del paese anche i primi navigatori europei; dapprima furono i portoghesi e successivamente gli inglesi ad installare qui i propri commerci. In seguito alla guerra d’indipendenza americana, molti schiavi deportati nelle Americhe vennero affrancati e molti di loro emigrarono in Inghilterra, fino a quando nel 1787 un gruppo di filantropi britannici acquistò una porzione di terra – quella sulla quale sorge oggi Freetown- e decise di fondare appunto la “Città della Libertà” per gli ex schiavi, qui chiamati krio. Nei decenni successivi furono riportati in Africa dagli Stati Uniti e dai Carabi numerosi uomini, ora liberi, che trovarono ospitalità e vantaggi sociali in Sierra Leone, a discapito della popolazione indigena locale.
Divenuta colonia britannica a tutti gli effetti all’inizio dell’Ottocento, la regione ottenne la propria indipendenza soltanto nel 1961, ma la situazione, già tesa da oltre un secolo di rancori tra krio ed indigeni, sfociò in una serie di colpi di stato e rivolte, fino allo scoppio della guerra civile che ha segnato interamente gli anni Novanta.
Oggi la situazione è nettamente migliorata e qualche accenno di democrazia pare aver fatto presa sul paese, dove negli ultimi anni si sono svolte elezioni finalmente libere.
La tentazione di non abbandonare per tutta la vacanza le belle spiagge della penisola di Freetown, sulla quale sorge l'omonima capitale, potrebbe essere piuttosto forte, ma aldilà dei 40 km di sabbie delle varie Lakka Beach, Sussex Beach, Bawbaw Beach, River No 2 o delle molte altre che si estendono a sud di Freetown, la Sierra Leone offre anche molto altro da scoprire. La stessa Capitale Freetown merita certamente una visita di almeno un giorno, soprattutto per un giro sulle sue colline al fine di ammirarla dall'alto in tutto il suo fascino, e per il suo colossale Cotton Tree, uno degli alberi più affascinanti dell'intera Africa.
La zona meridionale del paese è invece sede di alcuni parchi nazionali ed oasi protette, come il Tiwai Island Wildlife Sanctuary; in questa riserva su un'isola nel mezzo del Fiume Moa vivono ippopotami pigmei, lontre di fiume e un'incredibile varietà di scimmie; durante le escursioni lungo i sentieri è estremamente probabile incontrarne alcune.
Nella zona del confine con la Liberia, la Gola Forest Reserve è una splendida foresta pluviale abitata da elefanti, leopardi, scimmie, zebre e molti altri mammiferi, nonché da oltre 300 specie di uccelli. E' chiaramente possibile effettuare escursioni di diversa lunghezza e durata fin dentro alla giungla e si può inoltre scegliere di pernottare qui, magari in una delle guesthouse gestite dalla popolazione locale.
Rimanendo sempre nel sud della Sierra Leone, ci si può spostare sull'Atlantico, in particolare sull'isola di Sherbro, un tempo era utilizzata dagli inglesi durante le loro lotte contro la tratta degli schiavi; il capoluogo locale è Bonthe, la cui principale attrazione è una barca all'interno della quale sorge un albero. Bonthe è però anche un ottimo punto di partenza per visitare altri villaggi dell'isola o per effettuare escursioni con una barca sulle spiagge nei dintorni o tra le foreste di mangrovie. Vicino all'estremità occidentale di Sherbro Island meritano sicuramente una visita le fantastiche Turtle Islands, sulle quali è anche possibile campeggiare chiedendo il permesso al capo del villaggio.
Gli amanti dei parchi nazionali non vorranno perdere l'occasione di visitare, nella regione settentrionale del paese, l'Outamba-Kilimi National Park; qui i grandi mammiferi africani vivono soltanto in alcuni periodi dell'anno e non è garantito il loro avvistamento, ma la natura incontaminata di questo luogo merita comunque una visita; in determinate condizioni climatiche è possibile optare per escursioni diverse quali le gite in canoa lungo il Fiume Little Scarcies o scegliere tra alcuni sentieri da percorrere a piedi. Nella zona nord-orientale del paese, infine, gli appassionati di trekking potranno cimentarsi nella scalata alla vetta più alta del paese: il Monte Bintumani, che tocca quasi i duemila metri di quota. E' assolutamente consigliato in questo caso recarsi nei villaggi di Sinikoro o Sokurela e chiedere direttamente al capo del villaggio un aiuto per trovare una guida disposta all'accompagnamento giacché i sentieri, seppur non particolarmente impegnativi, sono generalmente invasi dalla vegetazione. Per maggiori informazioni può comunque essere utile contattare la Conservation Society of Sierra Leone nella capitale Freetown.
Un viaggio nel paese richiede innanzitutto la vaccinazione contro la febbre gialla, il cui certificato deve essere esibito alle autorità locali all'arrivo.
Il Lungi International Airport nei pressi di Freetown è collegato direttamente all'Europa via Londra e Bruxelles, mentre per i voli continentali esistono numerose compagnie africane che collegano la capitale alle principali città del continente.
Chi desideri spostarsi tra la Sierra Leone e la Guinea, può scegliere di farlo via mare con uno dei traghetti tra Freetown e Conakry oppure via terra tramite uno dei numerosi posti di frontiera lungo il confine tra i due paesi; taxi, autobus e minibus effettuano collegamenti sulle principali strade per il confine.
Gli spostamenti per la Liberia avvengono quasi esclusivamente attraverso la frontiera di Gendema, nel sud del paese; i taxi si fermano qui e l'attraversamento occorre farlo a piedi, dopodiché è possibile prendere un altro mezzo per proseguire il proprio viaggio.