Il piccolissimo regno dello Swaziland comprende un territorio di poco più di 17.000 km quadrati, il che significa –per fare un paragone- che è grande quanto la regione Lazio; ciò non deve trarre in inganno e scoraggiare il turista che intenda spingersi fin quaggiù, perché a discapito delle ridotte dimensioni, la ricchezza paesaggistica è sorprendente, così come la sua atmosfera tranquilla e la sua ottima rete stradale che la rendono una meta piacevole ed accessibile.
Quest’area geografica è abitata da oltre centomila anni, anche se notizie più concrete riguardo agli antenati degli odierni abitanti parlano di gruppi nguni che si insediarono in Mozambico a partire dal VI secolo d.C., creando successivamente la dinastia dei dlamini, che a sua volta si spostò stabilendosi nell’area oggi occupata dallo Swaziland. Durante la seconda metà dell’Ottocento numerosi europei (commercianti, agricoltori, missionari ed avventurieri) risiedevano più o meno stabilmente nella regione, attirati dalle opportunità e dalle terre di cui il regno disponeva; fu però sul finire del secolo, con l’aumentare delle tensioni e dei conflitti tra britannici e boeri, che il popolo swazi vide ridursi inesorabilmente il proprio territorio, fino a quando nel 1902 con la sconfitta nella guerra anglo-boera questi ultimi si ritirarono ed i britannici fecero del paese un proprio protettorato.
Durante il XX secolo la continua lotta per l’indipendenza condotta dal popolo e dal suo re portarono progressivamente ad una riconquista delle terre perdute, anche grazie agli ingenti sforzi per l’acquisto diretto delle stesse. La tanto agognata indipendenza giunse infine nel 1968, e con la morte del sovrano Sobhuza II nel 1982 – che deteneva il primato del regno personale più longevo della storia mondiale - il trono passò nel 1986 al giovane Mswati III, tuttora in carica e rappresentante a tutti gli effetti dello stile di vita tradizionale swazi.
Se da un lato la capitale Mbabane non ha molto da offrire in termini di attrazioni e strutture turistiche, dall’altro alcune località nei suoi dintorni sono assolutamente imperdibili, come la bella Ezulwini Valley, attraversabile in auto sulla circonvallazione MR3 o esplorabile addentrandosi nella campagna o nei paesaggi boscosi ricoperti da una lussureggiante vegetazione.
Non lontano da qui anche la Malkerns Valley, poco più a sud di Lobamba, è una zona nella quale è molto piacevole guidare sulle sue strade panoramiche e particolarmente famosa per i negozi di arte ed artigianato; sempre nei pressi di Lobamba il Mliwane Wildlife Sanctuary è una riserva privata creata negli anni Cinquanta, il che la rende di fatto la prima area protetta del paese. Il picco Nyonyane domina la riserva, nella quale con un po’ di fortuna si possono avvistare alcuni mammiferi come zebre, antilopi, ippopotami e facoceri nonché coccodrilli e numerose specie di uccelli; le escursioni a piedi, in auto, in mountain bike e a cavallo sono ovviamente alcune delle attività che si possono svolgere all’interno del parco.
Nel nord del paese la Malolotja Nature Riserve è un’area selvaggia ed incontaminata dove vivono quasi trecento specie di uccelli, oltre a sempre suggestivi branche di zebre, gnu ed eland; anche la flora non è da meno grazie alla presenza di alcune piante rare che crescono solamente in questa zona d’Africa. E’ quasi scontato aggiungere che il trekking e le escursioni nella natura sono quanto di meglio questa riserva possa offrire; in particolare vi è la possibilità di compiere trekking di una settimana partendo da Ngwenya fino alla Mgwayiza Range; per escursioni più lunghe si raccomanda di organizzarsi ed equipaggiarsi adeguatamente, ricordando inoltre di procurarsi il permesso per il pernottamento all’ingresso del parco.
Chi ama questi luoghi immersi nella natura può considerare l’idea di spostarsi ad est alla Mbuluzi Game Reserve, più piccola della precedente ma estremamente ricca di una spettacolare fauna (qui vivono anche alcune giraffe) e, se possibile, con un numero ancora maggiore di specie d’uccelli.
Nella parte meridionale dello Swaziland si segnala invece la Ngwempisi Gorge, ad una trentina di chilometri a sud della Malkerns Valley; questa gola del Ngwempisi River è circondata da affascinanti foreste, attraverso le quali si snodano alcuni sentieri percorribili a piedi, mentre per gli amanti delle emozioni forti, non c’è niente di meglio che un avventuroso rafting sull’Usutu (o Lusuftu) River, nella zona centrale del paese.
Il Mastapha International Airport, piuttosto distante dalla capitale Mbabane, è collegato principalmente a Johannesburg in Sudafrica, ed è quindi a quest’ultima la città a cui dovrebbero fare riferimento i viaggiatori qualora intendessero recarsi nel paese per via aerea; diversamente, la grande maggioranza dei visitatori entra nello Swaziland via terra in autobus o con automezzi noleggiati. All’interno del paese, anche grazie al buono stato del sistema stradale, si può contare su efficienti servizi di minibus taxi che raggiungono praticamente ogni località del territorio nazionale.
Si rammenta infine che l'ingresso nel paese è consentito con il semplice passaporto per permanenze inferiori ai 15 giorni, mentre per periodi più lunghi occorre essere in possesso del permesso di soggiorno, richiedibile al Ministero degli Interni una volta in loco.