Il Ruanda è un piccolo paese dell'Africa centrale, ubicato nella regione dei Grandi Laghi; numerosi sono gli appellativi con i quali si conosce la nazione, tra cui “il paese delle mille colline” o “la Svizzera africana” a causa della particolare conformazione del territorio, della bellezza unica e del verde dei sui paesaggi montani.
Se i primi abitanti storici della regione erano i pigmei Twa, a partire dall'XI secolo anche gli hutu si stabilirono in questa zona in pianta stabile instaurando un rapporto di convivenza pacifica; fu soltanto a partire dal Cinquecento che compaiono nella storia locale i tutsi, presentandosi come conquistatori ed intraprendendo una campagna militare contro gli hutu. Riusciti nel loro intento, si convertirono ben presto in signori feudali al cui capo c'era un re, e resero gli hutu propri schiavi . Sul finire dell'Ottocento fu la volta dei tedeschi, che presero il controllo del paese e lo mantennero fino alla Prima Guerra Mondiale, prima di cedere il dominio sul territorio al Belgio; i belgi, oltre a dedicarsi allo sfruttamento intenso delle miniere e delle risorse del Ruanda, acuirono anche le differenze di classe all'interno della popolazione e imponendo lavori forzati a proprio piacimento; si pensi che fino al 1950 gli hutu – in quanto tali – non avevano accesso all'istruzione.
Tra ribellioni e scontri tra fazioni, nel 1961 si giunse alla proclamazione della Repubblica, preludio all'indipendenza ottenuta nel luglio del 1962 assieme al vicino Burundi. Tale situazione non determinò tuttavia una tranquillità sociale, e le due etnie principali – hutu e tutsi – continuarono imperterrite a darsi battaglia e ad innescare ritorsioni fino al 1994, quando la situazione degenerò in una guerra civile e in uno dei più terribili genocidi del XX secolo; si stima che le persone uccise durante le operazioni di pulizia etnica siano prossime al milione, senza contare le vendette compiute alla fine del conflitto, in epoca ufficialmente di “pace”. Ora a distanza di quasi vent'anni la situazione è nettamente migliorata ed il paese sta lentamente tornando a popolarsi dopo che circa un quarto della popolazione è morta o fuggita durante il conflitto.
Ciò che di meglio può offrire il Ruanda a livello turistico è dato senza ombra di dubbio dai paesaggi straordinari e dai numerosi parchi nazionali presenti sul territorio; tra questi il più visitato è probabilmente il Parco Nazionale dei Vulcani, nel nord del paese al confine con il Congo e l'Uganda. La catena montuosa del Virunga è uno dei posti più incantevoli del continente, ed è composta da ben sette vulcani, il più alto dei quali raggiunge i 4500 metri s.l.m. Istituito nel 1925, è anche uno dei rari luoghi nella terra dove è possibile cimentarsi in escursioni organizzate per vedere i quasi estinti gorilla di montagna.
Non distante si trova il Parco Nazionale Akagera, un'area di 2500 km quadrati nel nord-est del paese, nei pressi della frontiera con la Tanzania; anche qui la varietà di fauna e flora da ammirare è strabiliante, così come i diversi habitat e paesaggi che lo compongono. Tra i grandi mammiferi che abitano la riserva si ricorda la rarissima antilope roana ed il rinoceronte nero, oltre ai più comuni animali della savana.
Sempre per gli amanti della natura incontaminata, particolarmente indicata è anche una visita al lago Kivu, il più grande del paese nonché il più alto dell'intera Africa. Il lago determina la frontiera tra la Repubblica Democratica del Congo ed il Ruanda e la sua nascita è dovuta ad un'eruzione vulcanica; il fiume di lava creò di fatto una diga nella Rift Valley che diede origine al lago. Tale avvenimento determinò anche il cambiamento del corso di un affluente del Nilo (il fiume Ruzizi), che prese acqua dal Kivù per andarla a riversare nel Lago Tanganica. Per gli amanti del relax, si segnala che sulle sponde del Kivu si distendono meravigliose spiagge, molto frequentate dalla popolazione locale, e più in generale si potrà godere si un panorama spettacolare immersi tra le colline della regione coltivate a tè e caffè.
E' bene però sapere che il Kivu è uno dei 3 laghi esplosivi del pianeta: si tratta di bacini lacustri ricchissimi di CO2, e cioè anidride carbonica, di origine vulcanica. Quando questa s'accumula nel fondo del lago, magari assieme altri gas come il metano qui abbondante, il lago diventa instabile, basta un cambiamento di temperatura delle acque per avere una eruzione tremenda di CO2. Oltre che creare onde da tsunami, la CO2 rilasciata uccide per avvelenamento ogni forma di vita nei pressi del lago, cosa che accadde ad esempio attorno lago Nyos nel 1984, quando avvenne un evento di grande portata che uccise circa 1800 persone, e sul lago Monoun, sempre in Camerun, un paio di anni prima. Il Kivu potrebbe eruttare in futuro, è il fatto che vivono due milioni di persone intorno alle sue sponde, rende necessario un monitoraggio attento di quello che avviene nel fondo del lago.
Sulle sue rive sorgono tre cittadine (Cyangugu, Kibuye e Rubavu) collegate tra loro anche da barche o battelli; Kibuye in particolare è la più graziosa delle tre località. Da qui si possono raggiungere abilmente in barca le isolette al centro del lago, e sempre nei dintorni del Kivù vi è la possibilità di conoscere alcune comunità batwa ed osservare le loro tecniche di produzione dei tegami di terracotta.
Nel sud del paese una delle principali mete turistiche è la Foresta Primaria di Nyungwe, un'enorme area verde di quasi mille chilometri quadrati attraversata da numerosi sentieri; questo luogo è ideale per il trekking ed ospita una varietà strabiliante di mammiferi, uccelli, fiori e piante – inclusi numerosi alberi millenari – che rendono la riserva un luogo unico nel suo genere.
Tra le città da visitare in Ruanda, oltre all'attuale capitale Kigali, non bisognerebbe perdersi una sosta a Butare, antica capitale nazionale e storica dimora della monarchia ruandese. Qui, tra le altre curiosità, è possibile ammirare e conoscere il palazzo reale ed alcuni importanti musei nazionali.
A due ore di auto in direzione nord si trova infine Kigali, la principale città del paese e centro politico ed economico per eccellenza del Ruanda. In questo luogo, grazie alla conformazione fisica del territorio (la città si trova infatti una regione montuosa, a 1800 metri di quota) e alla vicinanza con l'equatore, pare di essere costantemente in primavera. Il punto d'interesse più conosciuto – e certamente immancabile, per conoscere più a fondo la travagliata storia recente del paese – è il Kigali Memorial Centre, un impressionante centro dove sono raccolte immagini, storie, testimonianze e quant'altro sul genocidio degli anni Novanta.
I voli internazionali atterrano all'Aeroporto Internazionale Gregoire di Kigali, collegato all'Europa direttamente via Bruxelles ed Amsterdam e che offre anche numerose altre rotte continentali africane. Diversamente, a quanti desiderassero spostarsi via terra, si segnala che grazie agli aiuti economici europei, cinesi e giapponesi, le infrastrutture nel paese si stanno sviluppando sempre più, e diverse strade statali collegano il Ruanda ai paesi confinanti. I trasporti pubblici sono essenzialmente affidati ai taxi collettivi ed ai minibus che si spostano tra una località e l'altra. Il periodo più secco dell'anno, dal punto di vista del clima, è l'estate, da giugno a settembre, mentre i mesi più piovosi risultano quelli primaverili.