Sao Tomé e Principe è un arcipelago composto da nove isole al largo della costa del Gabon, in Africa, nel mezzo del grande Golfo di Guinea. Le isole sono montuose e di origine vulcanica; la principale vetta del paese – il Pico São Tomé – raggiunge un'altitudine di oltre 2000 metri; in generale le caratteristiche geofisiche delle isole ne caratterizzano anche il clima e la vegetazione ed è per questo che nelle zone meridionali, più esposte alle precipitazioni, si trovano esuberanti foreste tropicali che coprono il 70% della superficie totale, mentre quelle settentrionali, riparate dalle montagne, si caratterizzano per paesaggi più aridi come la savana.
Quando i primi naviganti europei giunsero nella seconda metà del XV secolo le isole erano disabitate, ragion per cui nell'arco di cinquant'anni furono dichiarate colonia portoghese ed utilizzate inizialmente sia come colonia penale che come rifugio per i perseguitati dall'Inquisizione, ma anche come centro di smistamento per gli schiavi.
A partire dal XVII secolo le due isole principali si imposero come grossi produttori a livello mondiale di canna da zucchero, a cui ben presto si aggiunse anche la coltivazione e la successiva esportazione di cacao, di cui agli inizi del XX secolo erano le maggiori produttrici nel mondo. Nonostante l'abolizione della schiavitù nel 1876, le condizioni lavorative degli operai nelle piantagioni rimasero estremamente difficili, e le rivolte contro gli oppressori segnarono – come già avevano fatto nei secoli precedenti – la storia di questo piccolo paese, che divenne una provincia portoghese d'oltremare nel 1951. Due anni più tardi fu la volta della brutale repressione della rivolta scoppiata tra i lavoratori africani, appoggiati dagli studenti, contro i latifondisti portoghesi; solo con la Rivoluzione dei Garofani del 1974 in Portogallo quest'ultimo intraprese un processo di decolonizzazione, culminato con l'indipendenza del paese nel 1975, che scelse una politica marxista di nazionalizzazione delle terre. Il cambio di rotta politica negli anni Novanta in ottica liberista, sostenuta dal Fondo Monetario Internazionale, reintrodusse la privatizzazione del settore agricolo provocando disordini e proteste nonché un forte abbassamento del livello di vita.
Chi si reca in viaggio nella piccola nazione africana è certamente un amante della natura; nonostante le ridotte dimensioni del paese, sono numerosi i luoghi d'interesse turistico e naturale che vi si possono trovare. Le isole settentrionali dell'arcipelago sono coperte da una fitta giungla popolata da grandi alberi di baobab e impressionanti colonne rocciose frutto di attività vulcaniche passate; tra queste risalta per la sua spettacolarità e per la sua forma il cosiddetto Cão Grande, autentico simbolo nazionale, mentre l'isola di São Tomé, più a sud, ospita il Parco Nazionale di Obo, che può vantare una notevole varietà paesaggistica e di habitat naturali.
Certamente da non perdere sono le spiagge che si susseguono lungo i 209 km di costa, tanto quelle delle due maggiori isole quanto le meno frequentate sulle isole minori.
Le palme sono una presenza costante a incorniciare le “cartoline” del mare cristallino e delle invitanti spiagge multicolori; qui è infatti normale passare da una zona di sabbia bianca finissima ad un'altra dai riflessi dorati attraverso un'ampia gamma di colori e sfumature. Tra le più famose nella zona meridionale di São Tomé si segnalano senza dubbio Praia Piscina e Praia Jalé, mentre a nord la Praias das Conchas e Lagoa Azul detengono lo scettro tra le mete preferite dai (pochi) turisti. Altre spiagge che vale la pena di visitare sono la Praia das Sete Ondas (il cui nome di per sé evoca scenari mozzafiato), Tamarindos, Santana, Boca do Inferno e Ilheu das Cabras.
A Principe, invece, le spiagge più spettacolari sono Praia Abade, Bom Bom e Praia Banana: ciò che le rende uniche è proprio quell'aria selvaggia che le caratterizza; lo stesso si può dire più in generale dell'intera isola, nell'estremo nord dell'arcipelago. A quanti desiderassero dedicarsi alle immersioni, si segnalano alcuni luoghi assolutamente imprescindibili: gli isolotti minori di São Miguel, Sete Pedras o Rolas.
Abbandonando almeno per un giorno le spiagge, ci si può inoltrare verso l'interno alla scoperta dei paesaggi agricoli; le roças sono infatti le caratteristiche piantagioni – principalmente di caffè e di cacao – che da secoli sono coltivate e presidiate da enormi case coloniali sotto il cui dominio un tempo lavoravano duramente gli schiavi portati dall'Angola e dal Mozambico; oggi quelle case sono state riconvertite in favolose eco-sistemazioni per turisti.
Tra le curiosità di Sao Tomé e Pricipe, c'è la sua posizione geografica: attraversato idealmente dall'Equatore (sulla piccola Ilha das Rolas c'è anche un monumento celebrativo al riguardo, vedi foto) e a pochissima distanza dal passaggio del meridiano di Greenwich, si può dire simpaticamente che questo sia il centro del mondo...
Anche le città ed i villaggi del paese sono ottime mete turistiche; gli edifici coloniali, le strade ed i giardini ben curati di São Tomé, così come l'antica cattedrale di Santo Antonio risalente al XVI secolo, sono autentiche perle da non lasciarsi sfuggire.
L'aeroporto internazionale si trova a circa sei chilometri dal centro di São Tomé (città) ed è collegato all'Europa via Lisbona con un volo di appena cinque ore; esistono anche voli interni tra l'isola di São Tomé e quella di Principe, ma chi lo desidera può optare per uno spostamento in traghetto.
Si ricorda infine che per entrare nel paese è obbligatorio mostrare il certificato internazionale di vaccinazione contro la febbre gialla, mentre sono consigliate le vaccinazioni contro l'epatite A e B, il tetano ed il tifo; in generale è buona norma per gli stranieri, onde evitare disturbi intestinali, non bere acqua del rubinetto preferendo sempre quella in bottiglia.