Sudan, viaggio tra archeologia e paesaggi affascinanti

Mostra tutte le foto » Sudan

Condividi Enrico Montanari

Fino al 2011 il Sudan ha detenuto il primato di paese più grande del continente africano, ma l'indipendenza concessa al neonato Sudan del Sud l'ha privato di una parte considerevole del proprio territorio, ponendolo oggi al terzo posto, dopo Algeria e Republica Democratica del Congo. Anche se in alcune delle sue province occidentali si è verificata, e forse si sta ancora verificando, una tragica situazione umanitaria, questo paese è comunque una meta straordinaria per i turisti di tutto il mondo. E nonostante si sia appena conclusa una guerra civile pluridecennale e di centinaia di migliaia di vittime, oggi sui può certamente dire come il Sudan sia una meta sicura. Le principali mete turistiche sono state provate personalmente dallo staff de il sito ilTurista.info, che ha confermato una situazione politica tranquilla per quanto riguarda le zone a nord della capitale Khartoum, nella cosiddetta Nubia, che si sviluppa intorno ad una doppia ansa del fiume Nilo. Qui, tra innumerevoli siti archeologici e diversi tipologie di deserto, abbiamo potuto sperimentare la proverbiale ospitalità del popolo sudanese, un motivo in più per visitare questa grande nazione africana. Anche altre zone del paese, come la costa del Mar Rosso e il territorio interessate dal parco nazionale di Dinder ci vengono segnalate oggi, in ogni caso, come sicure.

Uno dei modi migliori per visitare il Sudan è quello di affidarsi al tour operator più esperto di questo territorio, anche perchè muoversi in autonomia lungo le strade può essere piuttosto complicato per i numerosi posti di blocco sulle strade: l'operatore milanese I Viaggi di Maurizo Levi propongono tre itinerari nel nord del Sudan, con partenze da ottobre ad aprile, quando le temperature più basse consentono più facilmente di attraversare le zone desertiche. Per maggiori informazioni e dettagli sui programmi di viaggio, tutti con guida in lingua italiana, consultate la pagina del sito ufficiale, dedicata ai viaggi in Sudan.

La regione è abitata fin dalla preistoria; la rigogliosa Valle del Nilo è da sempre un punto di riferimento fondamentale per la vita in buona parte dell'Africa, e anche qui la sua presenza ha favorito gli insediamenti umani. In epoca più recente molti regni sudanesi furono convertiti alla cristianità prima dell'avvento definitivo dell'Islam nel XVI secolo. Il Sudan divenne un'entità politica agli inizi del XVIII secolo, in un periodo assai tortuoso per la storia politica della regione, che vide anche l'occupazione inglese; i britannici nel 1899 controllavano il paese in compartecipazione con l'Egitto fino alla Seconda Guerra Mondiale quando, approfittando dei più pressanti impegni inglesi su altri fronti, nacquero le prime istanze indipendentiste che riuscirono nell'intento di giungere all'indipendenza nazionale nel 1956.

Praticamente da subito si creò la frattura tra la zona settentrionale – prevalentemente islamica – e quella meridionale, ancora a maggioranza cristiana e animista, dando il via a molteplici questioni irrisolte che sfociarono in una guerra civile; ancora oggi, nonostante il referendum che ha portato alla separazione del Sudan del Sud dal resto del paese, la situazione al confine pare ancora piuttosto tesa, e soprattutto rimane il dramma della regione occidentale sudanese – il Darfur – conosciuta nel mondo per i suoi rifugiati ma costantemente ignorata dalle decisioni politiche internazionali.

La maggior parte del territorio sudanese è costituita da pianure o zone collinari, legate al bacino idrografico del grande Nilo, mentre sia in prossimità della costa che si affaccia sul Mar Rosso sia nel Darfur si innalzano alcune catene montuose che raggiungono i tremila metri di altitudine; se fosse visitabile, quest'ultima regione ammalierebbe i turisti con le sue cascate e laghi vulcanici e offrirebbe possibilità di trekking sul Djebel Marra, la cui vetta tocca quota 3071 metri s.l.m.

Come detto, di vitale importanza è la presenza di una fonte idrica ragguardevole come il Nilo; l'El Bahr al-Abiadh (conosciuto come Nilo Blanco) colma la scarsità d'acqua nei periodi secchi, mentre il Bahr al-Azraq (Nilo Azzurro) esonda periodicamente fertilizzando i campi. Le regioni settentrionali ed orientali sono desertiche; qui si trova il deserto di Nubia, costituito da sabbia e rocce, a cui vanno aggiunti il deserto Occidentale, il deserto di Bayuda, e la spettacolare Steppa Butana ad est di Khartoum.

La costa è una delle principali meraviglie dl paese; le sua acque cristalline che nascondono una straordinaria barriera corallina e giardini sottomarini sono infatti ideali per gli amanti dello snorkelling. Il Parco Nazionale Dinder invece, la cui estensione supera i seimila chilometri quadrati, è ubicato a sud-est della capitale Khartoum lungo la frontiera con l'Etiopia ed ospita alcuni grandi mammiferi come leoni, giraffe, leopardi ed antilopi oltre a numerose specie di uccelli; il periodo migliore per visitarlo è quello compreso tra i mesi di dicembre ed aprile, quando nei momenti di relativa pace nazionale vengono organizzate da Khartoum anche escursioni guidate di tre giorni.

Il Sudan è conosciuto anche per la grande quantità di siti archeologici legati al regno kushita, che ricordiamo vide dominare sullo stesso Egitto con la 25a dinastia, quella dei Faraoni Neri. Tra i siti da non perdere segnaliamo luoghi come Karima, dominata dal mistico monte Jebel Barkal, El Kurru, Musawarat, Naga, Bajrawiya e Meroe ; quest'ultimo in particolare è forse il più spettacolare ed è recentemente stato inserito nella lista dei luoghi Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO. L'antica città di Meroe fu infatti il fulcro, per quasi un millennio a partire dal 550 a.C., dell'omonimo grande regno, la cui cultura, compresa l'originale scrittura geroglifica, non è ancora stata completamente compresa.

Khartoum, situata alla confluenza nel Nilo Bianco e del Nilo azzurro, è una città abbastanza tranquilla ed affascinante; Si distende su di una vasta superficie, e tutta l'area metropolitana conta all'incirca 5 milioni di abitanti. La maggioranza degli edifici è però di due o tre piani al massimo, e questo rende il centro città meno opprimente rispettoa ad altre metropoli africane. Non offre moltissime opportunità turisitche, ma il Museo Nazionale (National Museum) è uno dei suoi principali luoghi d'interesse ed ospita reperti e manufatti anche molto antichi, tra cui alcuni dei templi egizi smontati e qui rimontati, in occasione della creazione della Diga di Assuan.

Port Sudan è la seconda città della nazione, una città affacciata sul Mar Rosso ed è popolata da circa quattrocentomila abitanti; un tempo era un importante porto commerciale da cui partono le merci – principalmente materie prime, e cemento, e alcuni prodotti agricoli – diretti in tutto il mondo. Port Sudan resta un buon punto di partenza per muoversi nelle diverse località costiere, e da qui partono delle mini crociere per chi vuole esplorare la magnifica ed incontaminata barriera corallina del Sudan.

A quanti intendessero recarsi nel paese si raccomanda di segnalare la propria presenza presso il locale posto di polizia ogniqualvolta si raggiunge una città (è comunque obbligatorio recarsi all'ufficio per gli stranieri presso il Ministero degli Interni per registrarsi entro tre giorni dal proprio ingresso nel Sudan). Si consiglia di attenersi alle disposizioni vigenti e rispettare ogni tipo di divieto imposto. Ad esempio ricordiamo l'obbligo di munirsi di permesso fotografico (attenzione inoltre a non portare video camere professionali!), fermo restando il divieto assoluto di fotografare obiettivi sensibili come aeroporti, stazioni, ponti sul Nilo e le zone di mercato. Se venite sorpresi dalla polizia ad infrangere queste regole di base, potete rischiare il sequestro della scheda di memoria, o ancor peggio della macchina fotografica. Il popolo sudanese è molto cordiale, però prima di fotografare le persone, è importante chiedere il permesso con la frase "munchen sura?" (posso fotografare?) ed attendere il permesso dell'interessato.

Generalmente il visto consente un soggiorno di trenta giorni comprensivi di una sola entrata nel paese; chi avesse differenti necessità dovrebbe sollecitare la relativa pratica al Ministero degli Interni a Khartoum.

Per chi ha necessità di un primo alloggio nella capitale del Sudan, consigliamo il Corinthia Hotel Khartoum, probabilmente il migliore albergo del Sudan, come anche ottimo punto panoramico sulla città, che si trova nei pressi del Tuti Bridge, lungo il Nilo Azzurro (Blue Nile). Qui maggiori informazioni sul Corntha Khartoum come anche sul sito ufficale dell'hotel.

Vista la situazione nazionale, i collegamenti aerei possono subire delle variazioni, per cui si consiglia di informarsi presso un'agenzia viaggi o le differenti compagnie aeree circa le rotte tra l'Europa ed il paese africano; una volta in Sudan ci si può spostare sia in barca sul Nilo, sia sugli autobus, sia sui malconci treni che percorrono le precarie linee ferroviarie tra una località e l'altra, mentre in città si possono utilizzare i taxi od i tuc-tuc ricordando di contrattare previamente il prezzo della corsa.

Per organizzare il vostro viaggio in Sudan vi consigliamo i tour organizzati da I VIaggi di Maurizio Levi:

Seguici anche su
Leggi anche ...