Per organizzare un viaggio in Pakistan occorre innanzitutto avere molto tempo a disposizione, perché il paese asiatico è particolarmente grande (ha infatti una superficie quasi tripla rispetto all'Italia) e sono numerosi i luoghi che meritano di essere visitati; anche la popolazione è estremamente numerosa, e con gli oltre duecento milioni di abitanti il Pakistan si colloca al sesto posto mondiale per numero di persone.
Nonostante la recente storia del Pakistan inteso come nazione (fino a 60 anni fa esso non esisteva come entità autonoma, bensì era parte integrante dell'India), la storia del territorio è assai più antica e complessa; qui viveva già 5.000 anni fa quella che è conosciuta come la civiltà del'Indo, una società molto complessa, al pari della contemporanea società egizia, che analogamente si era sviluppata sulle rive di un fiume, l'Indo per l'appunto. Quando la civiltà dell'Indo inspiegabilmente scomparve, il territorio divenne preda di invasori stranieri, tra cui Alessandro Magno; per quasi duemila anni si alternarono al potere in questa zona dell'Asia diversi imperi fino a quando, attorno al XV secolo, i moghul presero possesso della regione instaurando una società di tipo feudale assai evoluta, ma segnata da forti contrasti religiosi tra musulmani ed hinduisti. Nel Settecento giunsero i primi commercianti inglesi, ed in breve tempo si insediarono in tutto il subcontinente indo-pakistano sia politicamente che economicamente. A metà del XIX secolo iniziarono le prime rivolte contro il regime coloniale britannico, che nell'arco di un secolo portarono dapprima all'ingresso di alcuni funzionari locali nell'amministrazione pubblica, poi alla separazione dell'attuale regione del Pakistan e alla sua indipendenza. Tale scissione non fu affatto indolore, e durante il processo di separazione dei due paesi si ebbe uno dei più grandi esodi della storia – musulmani che si dirigevano dall'India al Pakistan e hinduisti che effettuavano il percorso contrario – che diede vita anche a terribili scontri che provocarono massacri di decine di migliaia di persone da entrambe le parti. Nasceva così nel 1947 il primo Pakistan, che avrebbe dovuto ancora vivere nei decenni successivi le fasi di separazione del Bangladesh e la questione tuttora irrisolta del Kashmir.
Come si diceva, organizzare un viaggio in Pakistan richiede un certo impegno. Inoltre la situazione socio-politica degli ultimi anni ha reso i viaggi piuttosto rischiosi. Frequenti problemi di ordine pubblico si sommano a gravi episodi di terrorismo che hanno insanguinato numerose città pakistane. Consigliamo quindi di informarsi sul sito di Viaggiare Sicuri, dato che al momento della redazione di questa guida, i viaggi in Pakistan risultano fortemente sconsigliati.
Nel caso i timori non riescano a spegnere l'entusiasmo del viaggio, senza dubbio la prima cosa da fare è stabilire delle priorità riguardo a ciò che si intende visitare; ipotizzando di compiere uno degli itinerari classici – ad esempio lungo la Grand Trunk Road – si potrebbe partire dalla capitale culturale per eccellenza del paese, Lahore, per visitare la Città Vecchia e la sua interessante architettura moghul; qui sorge il Lahore Fort (un forte costruito e distrutto ripetutamente durante gli ultimi quattro secoli) oltre alla straordinaria Moschea Badhshashi, edificata nel XVII secolo e nota per i suoi quattro alti minareti in arenaria rossa, nonché per essere una delle più grandi al mondo (si stima infatti che la sua capienza, compresi i cortili, sia di centomila persone). Spostandosi lungo la Grand Trunk Road ed attraversando la catena montuosa del Salt Range, ci si dirige verso la capitale Islamabad e la vicina Rawalpindi. Se la moderna Islamabad non offre numerosi spunti al viaggiatore tranne la maestosa moschea Shah Faisal, e il Pakistan monument, Rawalpindi è certamente più vivace ed interessante.
Proseguendo in direzione ovest si incontra dapprima lo straordinario sito archeologico buddhista di Taxila, ubicato in un'area complessiva di oltre 20 km quadrati e risalente al VII secolo d.C. e oltre, giungendo in prossimità dell'Afghanistan, ci si addentra nella North-West Frontier Province, dove la più grande società tribale autonoma del pianeta – quella pashtun – vive da secoli. Peshawar è famosa per la sua Città Vecchia; il dedalo di vicoli, la brulicante vita quotidiana che li affolla, le botteghe ed i mercanti dei bazar rendono questo luogo assolutamente unico; anche qui le moschee non si contano, ed in particolare si segnala quella di Mahabat Khan, senza dubbio la più bella in città.
Lasciata Peshawar è nuovamente tempo di emozioni forti perché la strada conduce al Khyber Pass, storicamente crocevia fondamentale tra l'Asia Centrale e la regione indo-pakistana; interi popoli, eserciti, conquistatori e mercanti sono transitati da questo valico di montagna sulla catena delle Suleiman Rangers.
Una volta alla Khyber Agency, nel Jamrud Fort, occorre ottenere il permessi per proseguire, ma ciò che forse non lascerà indifferenti anche i viaggiatori più esperti, è il fatto che viene assegnata anche una scorta armata che accompagnerà lo straniero nelle Aree Tribali (dove vigono leggi tribali, con la quale la legge ufficiale pakistana non ha niente a che vedere) in una zona costellata di antiche fortezze, rovine buddhiste ed una vecchia linea ferroviaria abbandonata.
Il viaggio può proseguire – ormai sono veramente pochi i chilometri che mancano al confine afghano – fino a Landi Kotal, antico luogo di contrabbando d'armi, prima di giungere all'ultima località in territorio pakistano, ovvero il posto di blocco di Michni, da dove si può scorgere, se le condizioni atmosferiche lo permettono, la famigerata Linea Durand, che separa i due paesi.
Ovviamente un viaggio di questo tipo, per quanto suggestivo, non rende giustizia ad una nazione che ha anche molto altro da offrire in termini culturali, paesaggistici ed etnici. A titolo puramente informativo, si ricorda che un altro grande itinerario classico per visitare il Pakistan è quello che attraversa il paese partendo da Rawalpindi in direzione nord, verso la Cina, e che percorre la Karakoram Highway. Il percorso può essere compiuto nei più disparati modi, dalla bicicletta ai minibus, ed attraversa la straordinaria Kaghan Valley giungendo fino al Khunjerab Pass, non prima però di aver attraversato il Khunjerab National Park. Questo è un parco di grande importanza, si tratta di uno dei territori montani più alti del mondo, e qui vive il rarissimo Leopardo delle Nevi, una specie a rischio di estinzione. sempre nel nord della nazione, un italiano non può esimersi dall'andare ad ammirare l'aguzzo profilo del K2, la seconda cima del pianeta con i suoi 8.611 metri di altezza, montagna che fu conquistata nel 1954 proprio da una spedizione italiana.
La città più importante del Pakistan è però l'enorme Karachi, una megalopoli di oltre 15 milioni di abitanti, centro vitale dell'economia pakistana, e importante porto che si affaccia sull'Oceano Indiano. Ai turisti non ha molto da offrire, se non il Mazar-e-Quaid, la tomba dove riposa il fondatore del Pakistan, Muhammad Ali Jinnah.
Il clima del Pakistan è condizionato dalla grande varietà di paesaggi e risente quindi sopratutto dell'influsso dei rilievi. Al nord le alte montagne consentono una grande abbondanza di precipitazioni, che si concentrano in massima parte nel semestre che va da giugno a novembre, quello del monsone umido estivo-autunnale. In inverno e inizio primavera le condizioni sono prevalentemente secche, con temperature gradevoli al centro sud, mentre il clima può ancora risultare rigido nelle zone del Karakorum.
Per recarsi in Pakistan ci si può affidare ad una delle numerose compagnie aeree che servono il paese; dall'Europa in particolare esistono collegamenti diretti da Londra, Francoforte, Amsterdam e Parigi Orly, ma anche gli altri stati europei sono serviti mediante scali intermedi. Numerosi sono i collegamenti tra il Medio Oriente ed i principali aeroporti pakistani (Karachi,il più grande, e poi quelli di Islamabad, Lahore, Peshawar e Quetta), così come i voli provenienti da buona parte dei paesi asiatici.
Per quanto riguarda gli ingressi nel paese attraverso i confini terrestri si segnala che l'unico posto di confine ufficiale tra India e Pakistan è a Wagah/Attari, nei pressi di Lahore, mentre da/per la Cina occorre transitare dalla Karakoram Highway. Date le tensioni politiche e militari in corso, al momento non risulta possibile l'attraversamento del confine tra Afghanistan e Pakistan, ma a quanti desiderassero spostarsi da/per l'Iran si ricorda che il posto di frontiera più indicato è quello di Taftan.
Cortesia foto Khiber Pass Anthony Maw