L’Isola Norfolk sorge nell’Oceano Pacifico ad oltre 1500 chilometri ad est di Sydney ed è situata tra l’Australia, la Nuova Zelanda e la Nuova Caledonia; i suoi 34 km quadrati di superficie sono uno dei pochi territori esterni all’Australia continentale.
Norfolk, intesa come nazione, comprende tre isole – due delle quali disabitate – avvistate per la prima volta da un europeo (il famoso navigatore James Cook) nel 1774 e occupate da un gruppo di soldati britannici. Prima di tale avvenimento, probabilmente Norfolk era già stata abitata da commercianti polinesiani attorno al XIV secolo, i quali tuttavia non vi si stabilirono per lungo tempo; pare infatti che la loro permanenza si sia prolungata solamente per alcune generazioni. I resti di un villaggio dell’epoca sono tuttora visibili ad Emily Bay, in un luogo incantevole su una spiaggia idilliaca.
La grande ricchezza naturale delle isole è data anche dalla rigogliosa vegetazione autoctona, in particolare dal pino dell’Isola Norfolk, talmente simbolico da essere rappresentato anche nell’iconografia ufficiale, come ad esempio nella bandiera nazionale.
Già nel XVIII secolo, sull’allora territorio vergine, era stato costruito un carcere, e quella fu per lungo tempo la funzione principale della colonia; attualmente circa un terzo degli attuali abitanti è discendente dai famosi ribelli del Bounty, i quali, dopo il leggendario ammutinamento, trovarono rifugio dapprima alle Isole Pitcairn e successivamente proprio a Norfolk. Nel XX secolo il piccolo possedimento australiano è uscito alla ribalta come importante meta turistica, e gli introiti di tale attività rappresentano la principale risorsa economica del paese.
I circa 1800 abitanti stabili dell’Isola Norfolk possono godere durante tutto l’anno di un fantastico clima subtropicale, nel quale le temperature medie in estate si attestano sui 25°C, mentre in inverno difficilmente scendono al di sotto dei 17°C durante il giorno. Dotato di regime monsonico, la stagione secca è compresa tra i mesi di novembre e gennaio, mentre quella umida (o delle piogge) si concentra tra maggio ed agosto.
La capitale del paese è Kingston, una cittadina fondata dai primi coloni e rimasta da allora la principale località dell’isola, cuore storico e amministrativo della nazione costruito sull’unico spazio pianeggiante disponibile nel territorio, proprio al livello del mare; Burnt Pine, invece, è il principale centro commerciale di Norfolk.
Tra i luoghi più interessanti della capitale vi è senza dubbio Flagstaff Hill, che sorge alle spalle del villaggio ed offre una veduta panoramica mozzafiato sulla spiaggia, le imbarcazioni, sull’antica colonia penale, su Slaughter Bay ed Emily Bay; dal belvedere Queen Elizabeth Lookout si possono scorgere anche l’antica caserma militare e l’attuale commissariato nonché, in lontananza, Philip Island.
Le rovine della Governor’s House e dell’Ospedale Civile sono ancora oggi visitabili, ma ciò che più richiama l’attenzione dei turisti è senza dubbio la Kingston and Arthurs Vale Historic Area, conosciuta con l’acronimo KAVHA e recentemente inserita (nel 2007) nella lista dei siti Patrimonio dell’Umanità sotto l’egida australiana; questo è uno dei meglio conservati siti storici dell’intero Pacifico. Qui si sono succeduti vicende e popoli, dai primi insediamenti dei polinesiani agli ammutinati del Bounty con le loro spose tahitiane, passando per i prigionieri delle carceri di fine Settecento.
Gli amanti della natura non dovrebbero perdersi il Giardino Botanico o un’escursione nei sentieri dei monti Pitt e Bates, che tuttavia non rappresentano l’unica possibilità di fare trekking sull’isola. A quanti si recano a Norfolk con lo scopo di godersi un po’ di mare e relax, si segnala che la già citata Emily Bay è in assoluto il posto più tranquillo e sicuro per nuotare del paese, grazie alla protezione naturale offerta dalla barriera corallina; questo è anche uno dei principali luoghi di socialità isolana, sempre molto frequentato.
L’isola – è quasi scontato dirlo – si presenta come un paradiso tropicale sotto numerosi punti di vista; non c’è inquinamento né criminalità (gli abitanti sono soliti lasciare case ed auto aperte, anche con le chiavi inserite), non ci sono semafori o code per accedere ai servizi; l’Oceano Pacifico si espande tutt’intorno con i suoi colori incantevoli, ed anche il cielo notturno, grazie alla ridottissima illuminazione pubblica, offre ogni notte uno spettacolo unico. Una delle attività più faticose che si possa immaginare è una partita a golf in uno scenario mozzafiato, attività peraltro di grande richiamo da quando una buca del locale campo è stata votata come la migliore dell’intero Pacifico.
Per potere entrare nel paese occorre essere in possesso di un passaporto in corso di validità e di un biglietto aereo di ritorno o di proseguimento verso altra destinazione; sono richiesti anche la ricevuta di una prenotazione alberghiera locale ed il visto australiano valido almeno trenta giorni oltre al periodo di visita. A quanti raggiungono l’Isola Norfolk via Australia si ricorda che tale visto deve essere del tipo “ad ingressi multipli”. Esistono collegamenti aerei tra l’isola, la Nuova Zelanda e la stessa Australia, ma per chi lo desiderasse vi sono anche collegamenti per via marittima, seppur non frequenti. Una volta giunti sul posto, non esistendo una rete di trasporti pubblici, è consuetudine per i turisti noleggiare un’auto o spostarsi in taxi per raggiungere le destinazioni desiderate, ma molti sono anche coloro che affittano una bici o uno scooter per muoversi in libertà.