Le Solomon Islands, ovvero le Isole Salomone, sono una nazione insulare di origine vulcanica immersa nelle acque dell’Oceano Pacifico meridionale, in Melanesia, ad est della Papua Nuova Guinea e a nord delle Isole Vanuatu. L’arcipelago conta in totale quasi 1.000 isole di ogni forma e dimensione, per un totale di circa 28.000 kmq di terra letteralmente sottratta al mare. Attualmente le Isole Salomone sono governate da una monarchia parlamentare indipendente nell’ambito del Commonwealth britannico, anche se il Capo dello Stato risulta comunque essere la Regina Elisabetta II. La capitale è Honiara, una città di quasi 50.000 abitanti situata sulla maggiore delle isole dell’arcipelago: Guadalcanal.
La storia delle Isole Salomone, e più in generale di tutta la Melanesia, è molto più antica di quanto non si possa pensare, tanto che i primi uomini a mettere piede su queste remote isole nel bel mezzo del Pacifico risalgono addirittura al 2.000 a.C. Mercanti e navigatori provenienti dalle Figi colonizzarono progressivamente un numero sempre maggiore di isole, introducendovi nuove specie di animali e piante. Fino all’arrivo dei conquistatori inglesi, che sbarcarono sulle coste dell’arcipelago intorno alla metà del XIX secolo, la cultura locale rimase dominante, lasciando importanti tracce sul territorio. Nel 1893 le Isole Salomone divennero Protettorato britannico, status rimasto in vigore fino al 7 luglio 1978, quando fu proclamata l’indipendenza e adottato il nuovo stendardo nazionale. Dopo essere state campo di battaglia tra americani e giapponesi nel corso della II Guerra Mondiale, a partire dal 1997, le isole sono state teatro di violenti scontri di carattere etnico che hanno richiesto ingenti spiegamenti di forze da parte dell’autorità australiana per cercare di dirimere il problema.
Contraddistinte da una florida vegetazione tropicale, da una fauna ricca e variegata e da acque cristalline popolate da migliaia di specie di pesci coloratissimi, le Isole Salomone rappresentano un vero e proprio paradiso terrestre, la cui natura ancora fortunatamente incontaminata non potrà che farvi innamorare di questa terra. Il valore aggiunto di questo sterminato arcipelago è proprio il suo carattere relativamente selvaggio, lontano anni luce da quello di altri paradisi tropicali trasformati in località prettamente turistiche dalla sconsiderata mano dell’uomo. Le isole si allungano nel Pacifico per oltre 1.600 chilometri in direzione nord-ovest sud-est comprendendo una trentina di isole maggiori e numerosi atolli microscopici.
L’isola principale è Guadalcanal, Isatabu in lingua locale, che ospita la capitale dello stato, Honiara, e la cima più alta dell’arcipelago, il Mount Popomanaseu, che raggiunge i 2.332 metri di altitudine. Gli oltre 6.000 kmq di terra di Guadalcanal sono quasi interamente ricoperti dalla giungla, che occupa il 93% dell’estensione complessiva dell’isola, ma che lascia libera l’area metropolitana di Honiara nella quale risiedono la maggior parte dei 110.000 abitanti dell’isola. Oltre alle bellezze di carattere paesaggistico, la capitale è uno dei pochi luoghi nel quale si trovano attrattive di diverso genere, come ad esempio la Government House, un edificio architettonicamente significativo, il Museo Nazionale, che espone svariati manufatti della cultura locale, ed il Villaggio Culturale Melanesiano. La città, dotata di un aeroporto e di un porto relativamente importante ed ottimamente collegato a molte altre isole, è una tappa quasi indispensabile nell’ambito di un soggiorno alle Isole Salomone, considerando anche che qui si concentrano buona parte dei servizi disponibili sull’arcipelago.
Altre isole piuttosto estese sono Santa Isabel (4.662 kmq), Malaita (3.885 kmq), Choiseul (3.837 kmq), New Georgia (3.368 kmq) e Makira (3.125 kmq), mentre tra gli atolli più suggestivi ricordiamo Rennell, Ontong Java, Santa Cruz, Bellona, Tikopia, Anuta, e Fatutaka. In generale, le isole occidentali sono quelle maggiormente apprezzate dai turisti. Il mare splendido, i pesci, i coralli e le palme: questi sono i pregi di una zona senza uguali al mondo, nella quale si potranno compiere visite guidate al territorio o immergersi per rimirare gli incantevoli fondali. Le due isole più grandi, sulle quali si concentrano i servizi turistici, sono Gizo, dove si trova l’omonima cittadina capoluogo della provincia occidentale, e New Georgia.
Da tutt’altra parte si trova l’isola di Florida, poco distante da Guadalcanal, che ospita la città di Tulagi, l’antica capitale delle Isole Salomone. Florida è un luogo tranquillo, particolarmente indicato per le immersioni vista la presenza di svariate lagune riparate dalle correnti oceaniche. Tra le isole da vedere ricordiamo anche Malaita, che ospita la graziosa cittadina di Auki, anch’essa affacciata su una laguna veramente incantevole. Questa località è particolarmente conosciuta per via della cosiddetta Cerimonia degli Squali, un evento in onore di questo nobile animale ritenuto sacro dagli abitanti delle Isole Salomone, convinti che i corpi di questi pesci altro non siano che la reincarnazione degli avi deceduti.
All’interno della nazione delle Isole Salomone si trova un sito dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, spinta ad attribuire tale onorificenza per la bellezza e l’indubbio valore naturalistico rivestito dall’area. La zona in questione è la parte orientale dell’isola di Rennel, un atollo di piccole dimensioni sul quale si trova il Parco Nazionale di Te’ Nggano, tutelato già dal 1998. All’interno di questa preziosa oasi naturalistica convivono numerose specie animali, sia marittime che terrestri, con pesci colorati e rettili millenari che rappresentano le attrattive più curiose. Molto bella è anche la flora, caratterizzata principalmente da slanciati esemplari di palme da cocco.
Gli appassionati di geologia troveranno pane per i proprio denti alle Isole Salomone, con diversi vulcani ancora attivi e millenni di storia tutti da studiare e analizzare in base alle sedimentazioni del terreno. I crateri ancora attivi più visitati dai turisti sono il Tinakula, alto poco meno di 900 metri, e lo spettacolare Kavachi, un vulcano sottomarino situato a sud dell’isola di Vangunu.
Il clima dell’arcipelago è equatoriale, contraddistinto da temperature elevate e da un tasso di umidità molto alto per tutti i dodici mesi dell’anno. La temperatura media registrata annualmente è di 27 gradi, frutto di valori massimi di poco superiori ai 30 e di minime che molto raramente scendono al di sotto dei 23. Il periodo più fresco è generalmente quello compreso tra giugno ed agosto, mentre tra novembre ed aprile lo spirare di venti dai quadranti nord-occidentali comporta un incremento delle temperature, ma anche un aumento del rischio del verificarsi di uragani e cicloni, fenomeni che tuttavia non sono molto frequenti. Le precipitazioni sono copiose e raggiungono un totale medio annuo di poco superiore ai 3.000 mm di pioggia. In base a quanto detto, è assolutamente da evitare la stagione dei monsoni, da gennaio a aprile, mentre il periodo migliore per la visita è indubbiamente quello corrispondente alla “nostra” estate.
La vera e propria porta dell’arcipelago delle Isole Salomone è l’Aeroporto Internazionale di Henderson, situato nei pressi della capitale Honiara, collegato a voli ed aliscafi provenienti da diverse città del continente australe, dove bisogna necessariamente fare scalo se si proviene da qualsiasi altra parte del mondo. Da Honiara è possibile prenotare piccoli voli nazionali alla volta delle altre isole, mentre per i più avventurosi si presenterà anche la variabile dei traghetti. Per muoversi a terra si potrà noleggiare un automobile o affidarsi ai molti taxi che fanno la spola da un capo all’altro delle isole più importanti.