Sono 4 anni che il Superjumbo, il celebre A380, domina i cieli del pianeta, con i suoi 68 aeroplani che fanno la spola tra i vari continenti, ma incredibile a dirsi, gli aerei cominciano già a registrare i primi segni di affaticamento.
Qualche tempo fa erano già stati segnalati questi tipi di inconvenienti su degli aerei della Singapore Airlines. Airbus aveva comunicato che non si trattavano di affaticamenti strutturali importanti, ma aveva comunque previsto una ispezione per circa 1/3 dei suoi A380, quelli delle compagnie che per prime avevano reso operativo il superjumbo e cioè Singapore Airlines, Air France ed Emirates.
I controlli non erano ancora iniziati che come un fulmine a ciel sereno è arrivata la notizia che Qantas ha preso la decisione di mettere a terra uno dei suoi A380, dopo che erano state riscontrate 36 micro fessure sulle ali, a seguito di un controllo effettuato dopo un volo particolarmente turbolento. I funzionari europei della sicurezza aerea hanno quindi ordinato di estendere i controlli a tutti gli aerei della flotta dei superjumbo, per individuare la presenza di eventuali altre crepe nell'intera flotta.
Le crepe sono state localizzate su alcune delle migliaia di staffe ad L che fissano l'involucro esterno dell'ala alla sua struttura interna. Sebbene a questo stadio questi difetti non rappresentino un problema sulla sicurezza del volo, la loro comparsa sugli aerei che hanno accumulato più cicli di lavoro (circa 900 voli per i primi A380), ha indotto l' EASA, l'ente per la sicurezza dei voli in Europa, di pronunziarsi per dei controlli mirati su tutti gli aerei di questo tipo
Questa tegola non aiuta certo l'Airbus, dato che l'ambizioso progetto industriale dell'A380 sembra che non riuscirà a portare un profitto prima del 2015, a causa dello sforamento del budget dei costi, a cui si aggiungeranno quelli che nasceranno per i controlli ed eventuali riparazioni delle ali, oltre al danno di immagine e potenziale perdita di passeggeri.
Inoltre in questo momento Airbus sente la pressione commerciale della Boeing, dopo che la compagnia americana a portato a cominciato a consegnare i primi 787 Dreamliner, l'aereo rivoluzionario, diretto concorrente dell'A380.
Anche per la Boeing, però, non mancano le segnalazioni di problemi: nove settimane dopo l'entrata in servizio del 787 gli ingegneri della compagnia americana hanno riscontrato qualche problema di delaminazione ed alle fibre composite, in alcune parti della fusoliera posteriore.