Sbocciata in concomitanza con il periodo di massimo splendore economico e sociale della regione, la pittura fiamminga ha scavato un solco profondo nella storia dell’arte pittorica mondiale.
A livello temporale essa si colloca nel periodo compreso tra l’inizio del XV secolo e la fine del Seicento, quando la produzione e il commercio delle stoffe produssero un benessere senza precedenti per molti abitanti del Belgio, e in particolare per la regione delle Fiandre, generando una nuova ampia fascia di committenza privata che vedeva la pittura come un modo per ostentare la propria ricchezza.
Le caratteristiche della pittura fiamminga
La fortuna di questo stile risiede in una serie di innovazioni tecniche, sebbene nello stesso periodo in Italia stesse fiorendo il Rinascimento e con esso tutto il suo bagaglio artistico di inestimabile valore.La più significativa è legata all’utilizzo dei colori ad olio che, rispetto alle tempere utilizzate fino a quel momento, consentiva maggiore libertà nella stesura delle sfumature e quindi la produzione di colori mai visti fino ad allora; anche per questo le figure assunsero per la prima volta tridimensionalità, superando la concezione bidimensionale dei quadri dipinti in precedenza mediante la potenza espressiva della luce. Contestualmente al superamento dei limiti della raffigurazione cambiò radicalmente anche il taglio della rappresentazione con l’introduzione delle figure in posa di tre quarti, restituite con grande cura dei particolari fisiognomici e caratteriali.
La prima generazione di artisti fiamminghi è legata all’opera di tre grandi maestri, quali Rogier van der Weyden, Robert Campin e soprattutto Jan van Eyck, a cui si è soliti attribuire il ruolo di padre fondatore di tale corrente. Teatro dei loro primi lavori furono altrettante grandi città belghe: Anversa, Bruges e Gand.
Qui, a due passi da Bruxelles e dalle coste dell’Oceano Atlantico, si dipinsero i primi quadri fiamminghi, commissionati non più solo da nobili altolocati ed ecclesiastici, ma anche e soprattutto dal neo-nato ceto borghese.
Attualmente le opere di questi artisti sono sparse tra le migliori pinacoteche del mondo, dalla National Gallery di Londra, dove ammirare “Ritratto di uomo con turbante rosso” di Van Eyck, al Museo del Prado di Madrid, custode tra gli altri della “Deposizione” di Van der Weyden.
Proprio la Spagna fu uno dei paesi che più di altri venne travolto dall’onda rivoluzionaria della pittura fiamminga, ospitando diversi artisti a dipingere presso la corte reale.
Assorbita la potenza innovatrice dei primi dipinti, la pittura fiamminga conobbe un’evoluzione notevole nel corso del Cinquecento, toccando il culmine della propria fama durante il Seicento con i capolavori di Pierre Paul Rubens e del suo lungimirante discepolo Antoon van Dyck. Questi ultimi, più degli altri, hanno legato il proprio nome all’Italia, tant’è che è praticamente impossibile visitare una grande pinacoteca del nostro paese senza imbattersi nelle “tumultuose” rappresentazioni del maestro di Siegen, vissuto per otto anni a partire dal 1600 tra Mantova e Venezia. Qui, tra l'altro, ebbe l’occasione di conoscere Veronese e Tintoretto, dai quali carpì segreti e accorgimenti che resero “immortale” la propria pittura.
Prima tappa: tra i canali di Bruges
Sebbene per ammirare quadri fiamminghi basti visitare un qualunque museo di arte rinascimentale, per conoscere le radici della corrente bisogna naturalmente spingersi nelle Fiandre, e in particolare nei centri di Bruges, Gand e Anversa.Bruges (Brugge, in fiammingo), insignita dall’UNESCO del titolo di Patrimonio dell’Umanità e considerata unanimemente uno dei centri medievali meglio conservati del “vecchio continente”, è una perla di rara bellezza affacciata sulle acque dell’Atlantico un centinaio di chilometri a nord-ovest della capitale, Bruxelles.
Passeggiando per le strade della cittadina sorgeranno spontanei i paragoni con Amsterdam, per via dell’armonioso insieme di canali, antichi edifici di mattoni e campanili ammantati da un’atmosfera per certi versi irreale, senza tempo.
Oltre a chiese, piazze e palazzi storici, per apprezzare i più grandi capolavori mondiali di arte fiamminga è da visitare il Groeningemuseum, il maggiore museo d’arte di Bruges, all’interno del quale sono esposti dipinti di Jan van Eyck, Hugo van der Goes, Nicolas Maes, Jan Provoost, Hyeronymus Bosch e altre autorevoli firme della corrente.
La deliziosa Gand
A metà strada tra Bruges e Bruxelles sorge Gand (Gent), l’antica capitale delle Fiandre. Malgrado osservando la cartina sia evidente la distanza del centro dal mare, nel corso del XII secolo Gand si affermò come maggiore porto mercantile del paese grazie al Zeekanaal, il canale navigabile attraverso il quale affluirono in città ingenti ricchezze.La prerogativa di Gand è di non avere una vera e propria piazza, come la maggior parte delle città fiamminghe, ma di essere imperniata attorno al Gravensteen, il Castello dei Conti della Fiandra, costruito verso la fine del XII secolo sui resti di un maniero precedente.
Per apprezzare magnifiche testimonianze di arte fiamminga del Quattrocento è sufficiente varcare la soglia della Cattedrale di San Bavone, mirabile esempio di architettura gotica, all’interno del quale troneggia il polittico "Adorazione dell’Agnello mistico", realizzato nel 1432 dai fratelli Van Eyck su dieci tavole di legno di quercia.
Anversa, la città di Rubens
Il terzo e ultimo vertice del triangolo che ha rappresentato la culla della cultura artistica fiamminga è Anversa (Antwerp), seconda città del Belgio per consistenza demografica e secondo porto europeo per mole di traffici mercantili dopo Rotterdam.Qui l’antico e il moderno si mescolano armoniosamente consentendo a chi visita l’abitato sorto presso la foce dello Schelde di svariare tra magnifici edifici tardo medievali e musei di arte contemporanea, quali il Museum van Hedendaagse Kunst Antwerpen (MuHKA) e il Museo della Moda (MoMu). Tuttavia, per completare il nostro itinerario all’insegna della pittura fiamminga, sono da preferire la Rubenshuis, il bell’edificio seicentesco presso il quale visse e lavorò Rubens trasformato in museo, e la superba Onze-Lieve-Vrouwekathedraal, la “Cattedrale di Nostra Signora”, custode di numerosi capolavori firmati dal celeberrimo pittore che più di ogni altro ha legato il proprio nome a quello della città.
Il nostro tour in sintesi
Itinerario: Bruges – Gand – Anversa.Lunghezza percorso: circa 150 km.
Cosa vediamo: il Groeningemuseum e il centro storico di Bruges; la Cattedrale di San Bavone, il castello e il centro di Gand; il Museum van Hedendaagse Kunst Antwerpen (MuHKA), il Museo della Moda (MoMu), la Rubenshuis e la Onze-Lieve-Vrouwekathedraal nel centro di Anversa.
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