Venti di guerra soffiano in Mali, e oggi sotto il mirino è la mitica città di Timbouktu. Il nome Timbuktu nome evoca mistero e romanticismo. E' utilizzato in letteratura per descrivere un luogo che è incredibilmente remoto, quasi irraggiungibile. Addirittura molti non credono che Timbuctu sia un luogo reale. Ma lo è. Situato alla periferia meridionale del Sahara, e appena a nord del fiume Niger, è una città vecchia di circa 1.000 anni. Una città che crebbe le sue ricchezze grazie al commercio del sale, di schiavi ed avorio, e per la sua posizione perfetta come punto di partenza ed arrivo delle carovane di tuareg, che gestivano i commerci tra nord e sud Sahara.
Con le sue distintive moschee di fango, sale e terra, la città è un anche un importante centro culturale islamico, con circa 700 antichi manoscritti custoditi nella città in una sessantina di biblioteche. Ma oggi i contrasti sociali rendono meo attraente Timbuktu, c'è molta povertà e le case sembrano quasi sparire per l'avanzata dle deserto. Il degrado continua, fino a poco tempo le zone attiravano i turisti, ma oggi, dopo un'ondata di rapimenti da un gruppo legato ad al-Qaeda i viaggiatori occidentali sono spariti, e il declino di Timbuktu è evidente...
In questi giorni il quadro si è ulteriormente aggravato: una guerra civile sta infiammando il Mali, dopo un colpo i stato avvento la settimana scorsa, ed è notizia di oggi che ribelli di etnia tuareg hanno preso d'assedio la città di Timbuktu e hanno preso controllo gran parte del Mali settentrionale. Vista la situazione i viaggi in Mali sono fortemente sconsigliati, come anche approssimarsi alle zone di confine se si viaggia in nazioni limitrofie.
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