Opatija (Abbazia): celebra i primi 120 anni da stazione climatica

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Condividi Enrico Montanari

08/04/2009

All’inizio di marzo, Opatija (Abbazia), nota località turistica del Quarnero, ha celebrato i suoi primi 120 anni da stazione climatica. Proclamata tale all’epoca della monarchia austroungarica, fu oggetto d’approfonditi studi climatico-ambientali. La città quarnerina vanta un clima mediterraneo particolare, le cui specificità discendono dalla sua posizione geografica: pur essendo soleggiata, infatti, è riparata dalle boscose montagne dell’Učka e vanta una vegetazione estremamente rigogliosa. D’inverno non soffre la bora, mentre d’estate non conosce i fastidi del caldo torrido.

Tutto ciò contribuisce a rendere il soggiorno ad Opatija particolarmente piacevole tutto l’anno, con evidenti vantaggi per la sua offerta turistica. Sul ritmo dello sviluppo d’Opatija come stazione climatica e sulla sua popolarità basti pensare al fatto che, alla vigilia della Prima guerra mondiale, essa contava ben 12 sanatori, grazie soprattutto ad un decreto dell’imperatore Francesco Giuseppe del 1889 che proclamava ufficialmente Opatija stazione climatica imperiale. A cavallo dei secoli XIX e XX, Opatija era una delle più note e frequentate località di villeggiatura d’Europa. Era visitata da teste coronate, personalità politiche ed artisti di fama internazionale come, ad esempio, lo scrittore Anton Pavlovič Čehov, la ballerina Isadora Duncan, il compositore e direttore d’orchestra Gustav Mahler, il violinista e compositore Jan Kubelik e tanti altri. Diverse guide turistiche dell’epoca descrivono dettagliatamente il clima mite d’Opatija, consigliato soprattutto ai convalescenti affetti da malattie respiratorie e cardiocircolatorie. Le stagioni più indicate per la riabilitazione erano la primavera e l’autunno. Nelle guide veniva descritto anche il lungomare cittadino, mentre le camere degli alberghi d’allora erano definite come “linde e confortevoli”. “I prezzi non sono alla portata di tutti, anzi sono più alti che nelle località austriache di montagna”, constatavano gli autori delle guide dell’epoca, aggiungendo però che un soggiorno ad Opatija valeva bene il sacrificio di dover affrontare un lungo e faticoso viaggio sui treni d’allora.

Sull’onda della tradizione della stazione climatica che fu, Opatija gode anche oggi della reputazione di una destinazione nella quale soggiornare, per le sue specificità climatiche, in ogni stagione dell’anno. A tutto ciò s’aggiungano gli eccellenti servizi della clinica “Thalassotherapia”, nota come il principale centro di riabilitazione cardiovascolare ed uno dei migliori laboratori per la diagnostica cardiologia non invasiva della regione. In seno alla clinica “Thalassotherapia” opera anche il nuovissimo centro “Thalasso-wellness”, realizzato su una superficie di 2.500 metri quadri. Ricordando, infine, che quasi tutti gli alberghi cittadini dispongono di strutture per il benessere proprie, possiamo affermare che l’Opatija odierna è in grado di garantire alla sua gloriosa tradizione di stazione climatica un futuro più che roseo.

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