I luoghi più remoti della terra, viaggio ai confini del mondo

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Condividi Enrico Montanari

26/03/2013

Luglio 1969. Mentre gli astronauti Neil Armstrong e Buzz Aldrin scendevano con il LEM sulla Luna, Michael Collins continuava a orbitare intorno al nostro satellite con l'Apollo 11. Quando si trovava oltre il lato nascosto della Luna, Collins, di fatto, era l'uomo più isolato del mondo, senza comunicazioni radio, lontano oltre 3.600 km dai più vicini esseri viventi, i suoi compagni di missione. Mai l'uomo era stato così solo, dai tempi di Adamo! Anche a noi, ogni tanto, piacerebbe poter fuggire da tutto e tutti, ma non abbiamo certo il budget della NASA, per nasconderci nell'altra faccia della Luna! Allora cerchiamo quali di scoprire i luoghi più remoti sulla nostra cara terra, dove è possibile vivere una bella esperienza di solitudine, con zero o pochi turisti, per una costosissima ma spartana vacanza, da veri eremiti!

Tristan da Cunha
A Napoleone, che fu esiliato sull'isola di Sant'Elena, poteva anche capitare di peggio! La solitaria isola di Tristan da Cunha si trova ancora più a sud nell'Oceano Atlantico meridionale, ben 2.400 km da Sant'Elena, e ancora più distante dalla terraferma, dato che il Sudafrica si trova ad oltre 2.800 km, ed il sudamerica addirittura ad oltre 3.300 km di distanza! In realtà si tratta di un arcipelago con l'isola principale, scoperta per l'appunto dal portoghese Tristao da Cunha nel 1506, che si estende su di una superficie di poco meno di 100 kmq. Oggi possedimento britannico, l'isola è caratterizzata da un vulcano alto più di 2.000 m, denominato Queen Mary's Peak, vulcano attivo che ogni tanto fa sentire la sua voce: l'ultima volta accadde nel 1961, e nell'occasione gli abitanti fuggirono per un paio di anni, lasciando l'isola completamente solitaria. Oggi qualche turista capita da queste parti ma è un avvenimento. L'isola che vanta 264 residenti è raggiungibile solo via mare, in teoria c'è una corsa annuale che ultimamente è stata piuttosto discontinua, e solamente delle barche di pescatori, dal Sudafrica vengono da queste parti unicamente 8-9 volte all'anno. Se scegliete questa meta, magari per le grandi possibilità di birdwatching, sappiate che possono passare anche 4-5 settimane prima di avere la possibilità di un passaggio indietro nella civiltà! In ogni caso qui non siete completamente tagliati fuori dal mondo, e sono disponibili collegamenti internet. Maggiori info qui:www.tristandc.com/

Isole Kerguelen
Già il fatto che la componente più grande del gruppo fu chiamato “Ile de la Desolation” (ora Grande Terre) non depone per un luogo particolarmente frequentato. Lo stesso James Cook che visitò l'arcipelago dopo i francesi, decise che le Kerguelen erano troppo desolanti anche per un lupo di mare come lui! L'arcipelago e isole possiedono in realtà magnifici scenari antartici, con ghiacciai, laghi e rocce frastagliate, ma devono fare i conti con una atmosfera turbolenta, con tantissime tempeste che flagellano l'arcipelago, sopratutto in inverno. In queste isole, dalla superficie di 7.215 kmq vivono un centinaio di scienziati, quindi la densità abitativa è pari a poco più di una persona ogni 100 kmq, e dovreste quindi resistere bene a questo livello di affollamento! Se proprio avete serie intenzioni di vivere il fascino estremo dell'Isola della Desolazione, ecco il link per richiedere la domanda di ingresso alle Kerguelen (attenzione solo accesso via mare, non esiste aeroporto), se il vostro budget vi consente di avere i fondi sufficienti a sostenere le ingenti spese: www.taaf.fr/ e relativa domanda d'ingresso

Ittoqqortoormiit, Groenlandia
Non è chiaro qui se sia più difficile raggiungere questa località o provare a pronunciare il suo nome Inuit! La località si trova sulle coste orientali della Groenlandia, e in effetti è considerata una delle località più remote dell'emisfero boreale, anche se un eliporto consente di mantenere i contatti con il resto del mondo. Dopo qualche anno più prosperoso, quando i residenti hanno sfiorato le 550 unità, oggi il villaggio vanta di una popolazione di 469 residenti, che non sono neanche pochi. La natura qui è di grande bellezza ma in inverno la vita è alquanto monotona, con le uniche note di colore date dall'Aurora Boreale, che qui si può ammirare tutte le sere, quando il cielo è sereno. Un tempo la sua economia si basava sulla caccia alle balene e gli orsi polari, ma è forse il turismo, che è previsto in crescita nei prossimi anni, che potrà trainare nuovamente verso una ripresa demografica. Nel caso il luogo perderà, forse, la qualifica di uno dei più remoti del pianeta, ma i viaggiatori scopriranno alcuni tra gli scenari più belli del grande nord. Qui si trova anche il fiordo più esteso del mondo! Maggiori informazioni: sul sito ufficiale 

Cape York, Australia
Chi cerca la natura più incontaminata del mondo potrebbe trovarla qui, sulla punta nord-orientale dell'Australia, all'estremità settentrionale della Penisola di York. E' una delle zone più stabili dal punto di vista geologico, e quindi possiede una flora antichissima, con delle foreste pluviali tropicali che ospitano una incredibile varietà di specie endemiche, e che possiedono un età di oltre 180 milioni di anni, risalenti al tempo della rottura del supercontinente Gondwana. Se arrivate qui potreste quindi sentirvi circondati da un vero Eden primordiale, dei novelli Adamo in una sorta di Paradiso Terrestre. Non sono tutte rosa e fiori, comunque: i fiumi e le coste vedono la presenza di numerosi coccodrilli estuarini, meduse mortali durante la stagione delle piogge, e una varietà di serpenti velenosi tra i più potenti del pianeta. Arrivare qua non è così difficile, almeno inizialmente. Si può volare su Cairns e da qui noleggiare un fuoristrada e spingersi oltre Cape Tribulation fino a Cooktown. Da qui in avanti ,se si decide di salire verso Cape York è però necessaria una buona capacità di adattamento e abitudine ad affrontare le situazioni complicate, specie durante la stagione delle piogge, da novembre a maggio. Ma se avete il coraggio sarete premiati da una vera ed irripetibile vacanza nella natura, con pochi contatti umani! Maggiori info: www.tourismcapeyork.com/

Robinson Crusoe Island, Cile
Nella scelta di questa isola, lo ammettiamo, il nome ha giocato un ruolo piuttosto importante: qui, nell'arcipelago cileno conosciuto con il nome di Juan Fernandez, a ridosso delle coste del Cile, nel lontano 1704 un marinaio scozzese, chiamato Alexander Selkirk, in contrasto con il proprio capitano, decise di scendere dalla sua nave vivendo 4 anni e 4 mesi in perfetta solitudine. Questa storia piacque talmente allo scrittore Daniel Defoe che da qui trasse l'ispirazione per scrivere il suo celeberrimo romanzo di Robinson Crusoe. Se decidete di isolarvi da queste parti è d'obbligo portarsi appresso un copia del romanzo! L'isola è di origine vulcanica, e nei secoli scorsi sono state registrate alcuni episodi eruttivi. Inclusa nel 1977 dall'Unesco tra le Riserve della Biosfera possiede un grande interesse botanico, con 211 piante tra native ed endemiche. Le sue rive sono inoltre frequentate dai Pinguini di Magellano. Arrivare qui non è proibitivo, esiste un aeroporto (La Punta) e sull'isola abitano 859 persone, con un densità di circa 9 abitanti per chilometro quadrato. Trovate persino due hotel, ma volendo potete pensare di utilizzare la Grotta di Robinson Crusoe, dove forse visse per davvero Alexander Selkirk. Siamo quindi quasi a rischio di demofobia, se siete tra quelli che veramente vogliono isolarsi dal resto del mondo! Maggiori info: www.chile.travel/en/where-to-go/islands/robinson-crusoe.html

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