Le coste egee della Turchia possiedono già delle attrattive incredibili: qui si trovano luoghi imperdibili per ogni viaggiatore come la città di Efeso, ma anche luoghi che da sempre solleticano l'interesse degli appassionati di storia, come la stessa Troia, Pergamo e la poco conosciuta, ma splendida, Afrodisia. Se poi aggiungiamo il fascino della natura, con spiagge e paesaggi indimenticabili, non stupisce certo la forte crescita turistica che la Turchia sta vivendo in questi anni.
Spingendosi più all'interno troviamo dei luoghi attraenti come il sito speciale di Pamukkale, dove fenomeni termali hanno creato il cosiddetto “Castello di Cotone”, una cascata di fumanti rocce bianche. A fianco di questo luogo, dal fascino particolare, si trova l' importante sito archeologico di Hierapolis, patrimonio UNESCO: la notizia di questi giorni proviene proprio da qui. E cioè la scoperta da parte di un gruppo di archeologi italiani di una delle mitologiche Porte dell'Ade, un'apertura nelle rocce da cui escono gas vulcanici velenosi, in grado di dare una morte rapida a qualsiasi essere vivente si avvicini troppo a questo, pericoloso ingresso, proprio come il mito di Plutone (la versione Romana di Ade) raccontava.
Hierapolis è già una importante meta turistica, e riceve circa 1,5 milioni di visite ogni anno, questo anche per la sinergica presenza di Pamukkale che consente di poter visitare in un solo giorno due luoghi tra i più interessanti di tutta la Turchia. Anche Hierapolis comunque porta evidenti i segni del termalismo vulcanico che caratterizza la zona, ed oltre alle splendide rovine ellenistico-romane i visitatori potevano già vedere le sorgenti termali, e le concrezioni calcaree.
Ora gli archeologi italiani, seguendo il percorso di una sorgente, hanno scoperto i resti di un tempio circolare, nei pressi di una grotta, che rimane circondata da colonne in stile ionico. Una di esse riporta una dedica agli dei degli inferi Ade e Persefone. In aggiunta ad esse nuovi scavi hanno evidenziato una probabile piscina termale ed uno spazio che probabilmente veniva utilizzato come luogo di incontro per i sacerdoti e visitatori in cerca di visioni profetiche o per parlare con i propri cari defunti. Facile che le visioni fossero il risultato dell'inalazione parziale dei gas nocivi da parte dei sacerdoti.
Questi nuovi luoghi individuati, corrispondono alle descrizioni fatte dallo storico Strabone che aveva parlato di questo terrificante luogo nebbioso, con esalazioni nocive in grado di uccidere istantaneamente gli uccelli che vi volassero in mezzo. E gli scavi condotti dall'archeologo Francesco D'Andria dell'Università del Salento hanno dimostrato come la pericolosità del luogo sia ancora intatta: secondo la sua testimonianza sono infatti morti per davvero, durante gli scavi, molti uccelli mentre cercavano di avvicinarsi alla calda apertura della grotta, restando immediatamente uccisi dalle esalazioni di anidride carbonica.
Ricordiamo che il sito di Hierapolis, così inquietante, era stato danneggiato da numerosi terremoti e dai cristiani nel 6° secolo, e quindi si era persa la traccia di questa che pare proprio una porta per l'inferno mitologico di Ade. Certamente prima di rendere visibile questa nuova scoperta archeologica sarà necessario intercettare correttamente i gas letali, per evitare ai turisti una fine ingloriosa, ma il fascino di vedere la vera porta di Plutone sarà sicuramente una calamita turistica importante per tutta questa regione della Turchia.