Il sentiero dei Nidi d'Aquila: trekking tra i castelli della Polonia

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Condividi Marco Dalmonte

19/06/2013

Antichi manieri infestati dai fantasmi, boschi impenetrabili, grotte e rovine medievali: storia e natura si fondono a meraviglia lungo i 164 km dell’itinerario dei Nidi d’Aquila, il lungo sentiero che si snoda da Czestochowa (Czestochowskie) a Cracovia (Krakowsko) consentendo di assaporare il gusto della Polonia più autentica. Il sentiero, percorribile a piedi o in mountain-bike, attraversa due regioni della Polonia centro-meridionale: la Slesia e la Malopolska. La zona è la culla della cultura polacca, avendo ospitato i primi insediamenti umani della regione, ed è considerata una sorta di monumento storico in sé e per sé. Per questo sono sempre di più i visitatori che scelgono di intraprendere il sentiero dei Nidi d’Aquila, un’esperienza fuori dagli schemi ma davvero molto appagante.

Il nome dell’itinerario è strettamente legato alla storia della regione. Qui, poco dopo l’anno mille, furono costruite diverse strutture difensive lignee in grado di preservare dai pericoli i traffici commerciali dei Piast. Successivamente, all’inizio del Quattrocento, le mura di legno furono rimpiazzate da possenti fortificazioni in pietra quali i castelli di Bobolice, Lelow, Mirow, Olsztyn e Ojcow, ma anche torri di guardia, chiese e regge nobiliari costruite a Bydlina, Korzkiwe, Lipowiec, Morsko, Ogrodzieniec, Pieskowa Skala, Pilica, Rabsztyn, Rudno, Smolen e Udorz. Ad accomunare quasi tutti questi edifici era il loro posizionamento, che li vedeva dominare il territorio dall’alto delle colline calcaree della zona; da qui fu coniato il nome polacco Orle Gniazda, tradotto in italiano con “Nidi d’Aquila”.

La maggior parte dei turisti approccia il tragitto partendo da Czestochowa e arrivando a Cracovia. L’antica capitale dell’omonimo vovoidato di Czestochowskie è una destinazione turistica importantissima, meta ogni anno di quattro o cinque milioni di visitatori provenienti da 80 paesi del mondo che compiono viaggi interminabili per prostrarsi in preghiera dinanzi al celebre dipinto della “Madonna Nera”, conservato all’interno del Monastero di Jasna Gora. Da Czestochowa il sentiero procede verso Kielce, una città che non va giudicata dalla sua periferia e che possiede diverse attrattive tra cui il Palazzo dei Vescovi di Cracovia. Tuttavia, il monumento simbolo di Kielce è il Castello di Checiny, costruito sul finire del XIII secolo su una collina da cui gode di una vista mozzafiato.

Proseguendo verso sud-est, dopo aver superato Janow e Zloty Potok, si arriva alla Riserva di Ostreznik. L’area, ricoperta da un bosco fitto e intricato, custodisce due perle di un certo interesse: una grotta profonda quasi cento metri e le rovine di un castello medievale. Conclusa la visita alla riserva si passa da Suliszowice, identificabile anche da lontano grazie al rudere della roccaforte trecentesca che la domina dall’alto, per poi tornare a Przewodziszowice passando dal villaggio di Czatachowa. Anche qui, su un enorme ammasso roccioso, si può vedere quel che resta di un antico castello, contraddistinto da un’accessibilità a dir poco precaria che avviene mediante una lunghissima scala.

Poco distante, imboccando la strada che porta a Niegowa, c’è il villaggio di Lutowiec, un insediamento che affonda le proprie radici all’inizio del XV secolo e funge da belvedere nei confronti dei magnifici castelli di Bobolice e Mirow. Il primo, commissionato da re Casimiro il Grande nella seconda metà del Trecento, è attualmente oggetto di ingenti lavori di ristrutturazioni atti a riportarlo alle sue antiche sembianze, mentre il secondo, distante un paio di chilometri da Bobolice, è facilmente riconoscibile per la forma peculiare della sua torre circolare. Subito dopo Mirow basta compiere pochi chilometri per imbattersi in un altro castello, quello di Bakowiec, costruito su una collina verdeggiante nei pressi del centro di Morko.

Tra le vestigia più maestose figurano quelle del castello di Ogrodzieniec, praticamente coevo ai precedenti e visibile fin da molti chilometri di distanza per via delle dimensioni e della collocazione sull’altopiano dello Jura. Qui, ogni anno, si tengono pittoresche rievocazioni di tornei cavallereschi che consentono ai tanti turisti di respirare per qualche ora l’atmosfera che permeava questi antichi castelli durante il Medioevo. Dall’altopiano di Jura l’itinerario dei Nidi d’Aquila procede verso la Montagna Birow (Gora Birow), dove è stata ripristinata secondo l’aspetto originario la cinta muraria lignea di un villaggio del secolo scorso. Tornando sulla strada principale si arriva a Pilica, apprezzabile per la piazza del Mercato ed il parco del castello del XVII secolo.

Giunti più o meno a metà strada sono ancora molte le testimonianze del passato medievale da passare in rassegna. Proseguendo verso sud si incontrano nell’ordine il castello di Smolen, la torre di Ryczow, il rudere di Bydlin ed il castello di Rabsztyn, prima che l’ingresso del Parco Nazionale di Ojcow introduca i visitatori allo spettacolo offerto dal castello di Pieskowa Skala, costruito su una collina nel bel mezzo del parco. Sebbene sia stato gravemente danneggiato durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale, il maniero è stato oggetto di un’importante opera di ricostruzione finalizzata a riportare alla luce i suoi tratti distintivi. Sempre entro in confini del parco nazionale, sulla rotta commerciale Cracovia – Wroclaw, è da vedere il castello di Ojcow, conosciuto soprattutto per la forma caratteristica del suo torrione.

Prima di raggiungere Cracovia, il tragitto dei Nidi d’Aquila transita in una zona ricca di grotte interessanti dominata dai profili di due grandi fortificazioni: il castello di Korzkiew, che dal 1990 è sede di un hotel ed una meeting hall, e quello di Lipowiec, un edificio contraddistinto da numerose stratificazioni architettoniche costruito a Wygielcow. Quest’ultimo, in particolare, attira l’attenzione dei turisti in quanto nel corso dei secoli fu utilizzato con finalità molto diverse, tra cui come prigione per religiosi non ottemperanti, che hanno segnato in maniera tangibile il suo aspetto.

L’arrivo a Cracovia al termine dei 164 km di percorso è un’emozione impagabile, da coronare concedendosi qualche giorno di relax presso la città che, nel 2007, ha celebrato il proprio 750° anniversario di nascita. Nessun’altro insediamento polacco può vantare un tale numero di monumenti, musei e edifici storici, elementi che concorrono a rendere il centro storico una perla di rara bellezza. Un motivo in più per sostare a Cracovia è il suo ricco calendario di eventi e manifestazioni, particolarmente succulento soprattutto dall’inizio della primavera ad autunno inoltrato, il periodo più indicato anche per vivere le emozioni dell’itinerario dei Nidi d’Aquila.

11 km ad ovest del centro di Cracovia, in località Balice, si trova l’Aeroporto Internazionale Giovanni Paolo II, uno scalo aereo molto importante collegato ad alcune delle maggiori città europee tra cui Roma, Parigi, Londra, Vienna, Dublino e Francoforte, ma anche a Varsavia e Danzica. Da qui ci si sposta comodamente a Czestochowa in treno, impiegando 2 ore, o in autobus (3 ore).

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