Situata a pochi minuti d'auto dal confine italiano, Bellinzona è una meta perfetta per un weekend all'insegna della cultura e del gusto! Ad esempio ogni sabato mattina, in città, si svolge il mercato tradizionale, un momento privilegiato per visitare la città nella sua dimensione più vera e dinamica.
Ma oltre che per il suo mercato del sabato, Bellinzona è nota per la ricchezza del patrimonio storico condensato nel profilo dei tre castelli che la dominano, entrati di diritto nel 2000 nell’elenco dei monumenti protetti dall’Unesco. Castelgrande e poi, un po’ più su Montebello ed ancora oltre Sasso Corbaro, esempi fra i meglio conservati dell’architettura fortificata medievale.
Il primo insediamento difensivo, sul quale poi si ergerà Castelgrande, fu costruito nel IV secolo d.C. Le trasformazioni successive gli regalano un aspetto più definito soprattutto nel corso del XIV secolo quando per la prima volta viene identificato con l’appellativo di Castrum Magnum – Castelgrande. Il complesso attualmente aperto ai visitatori, comodamente raggiungibile attraverso un ascensore che facilita la salita dalla Piazzetta Della Valle, dai ripidi viottoli che si stagliano dalle piazze Colleggiata e Nosetto oppure dalla comoda strada in linea da via Orico, risale nel suo insieme a varie epoche, da quella originaria del XIII secolo, alla fase milanese compresa fra il 1473 ed il 1486, alla quale è seguito l’intervento di ripristino effettuato nel Seicento, prova generale dei grandi interventi che dall’Ottocento si sono protratti fino al 20° secolo.
Gli ampi spazi interni convertiti a giardino ospitano esposizioni permanenti di arte e, durante l’estate, una rassegna cinematografica all’aperto. Ai visitatori viene data la possibilità di assistere alla proiezione di un filmato introduttivo che narra la storia del castello, di percorrere le mura fortificate e di godere del panorama sulla vallata e sugli altri due manieri anche dalla terrazza del Grotto Castelgrande, punto di ristoro interno a disposizione per gustare le specialità della zona. E’ da lì che, contornati dalla foschia che li accompagna è possibile intuire l’imponenza dei castelli d Montebello e Sasso Corbaro.
Montebello si erge sul colle omonimo, ad una novantina di metri sopra il livello della città. Il nucleo interno al castello risale al periodo compreso fra il XIII ed il XIV secolo. La storia lo vuole eretto dai Rusconi che lo conservarono anche sotto il dominio dei Visconti. Dal castello si aprivano le mura che racchiudevano l'antico borgo delle quale sono sopravvissute parte dei due rami. Le corti esterne con le torri e il rivellino furono costruiti nel XIV/XV secolo ad opera di ingegneri sforzeschi. Durante l'occupazione svizzera cambiò il suo nome in Castello di Svitto e, dopo il 1818, in castello di S. Martino. Diventato di proprietà della famiglia Ghiringhelli verso la fine del XVIII sec., fu acquistato dal Cantone nel 1903 in occasione del Centenario dell'Indipendenza ticinese. La passeggiata verso Montebello è ovviamente più impegnativa anche la si può affrontare soltanto a piedi da Piazza Collegiata o dal quartiere Nocca, oppure da una strada che parte dal viale della Stazione. Nel mastio e nel palazzetto del castello è ospitato il Museo civico, inaugurato nel 1974. Modernamente arredato dagli architetti Mario Campi e Franco Pessina, è diviso nelle sezioni storica e archeologica.
Essenzialità è la parola chiave che contraddistingue il castello di Sasso Corbaro, che si staglia sulla pianura di Bellinzonaò dall’alto dei suoi 230 metri di altezza. L’impianto è quadrato e nella corte, chiusa tra alte muragle, s'innestano il mastio dalle possenti spalle spesse quasi cinque metri e la torre di vedetta. Il castello venne costruito per ordine del duca di Milano nel 1479 in poco più di sei mesi di lavoro dopo la battaglia di Giornico dall'ingegnere Benedetto Ferrini di Firenze che morì di peste, il 10 ottobre dello stesso anno. Come per il castello di Montebello anche quello di Sasso Corbaro deriva il suo nome dal colle sul quale si erge. La sua costruzione, finalizzata a scopi difensivi, fu decisa per garantire la chiusura della valle del Ticino e quando la funzione si esaurì,dopo il 1798, venne abbandonato a sè stesso iniziando ad andare in rovina. Da lì è iniziato un percorso tortuoso che dal cumulo di macerie in cui ha rischiato di trasformarsi lo ha portato a divenire residenza estiva di tre famiglie bellinzonesi . Nel 1919 è tornato allo Stato che lo ha restaurato facendo ricostruire, tra l'altro, il rivellino, i portali d'ingresso, la cappella seicentesca e il pozzo. Sasso Corbaro si può raggiungere da Montebello, tramite una comoda strada, oppure da via Ospedale da Bellinzona. In questo caso il percorso si affianca al torrente Dragonato e passa sotto la chiesa della Madonna della Neve attraverso panorami di grande impatto.
Biglietti ed orari
L'ingresso per visitare ciascuno dei 3 Castelli di Bellinzona costa 4 euro, 8 euro in caso di mostra temporanea. Volendo si può acquistare il Cultura Pass che con 12 euro consente l'accesso ai 3 castelli e le mostre temporanee. Gli orari estivi consentono la visita dalle 10 alle 19 dei musei, il castelli dalle 10 alle 18.
Le opportunità offerte da Bellinzona nel weekend non si esauriscono qui. Il centro permette di ammirare splendidi edifici come il Palazzo Civico con i suoi graffiti dedicati alla storia della città, il teatro Sociale, le facciate dei palazzi patrizi del Settecento ed uscendo dall’abitato sono tante le attività sportive da scegliere fra arrampicate, canyoning, nuoto, pattinaggio, podismo, ippica, escursioni a piedi o in rampichino.
Articolo di Monia Savioli