Turismo astronomico: viaggio nei luoghi migliori dove osservare il cielo

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Condividi Enrico Montanari

26/01/2015

Fenomeno di nicchia nel passato, negli ultimi anni il numero dei viaggiatori alla ricerca dei luoghi più belli dove ammirare il cielo è in continuo aumento. Alcuni viaggiano in occasione di eventi particolari come possono essere le eclissi di Sole e Luna, le piogge di sciami meteorici, le Aurore Boreali, o l'arrivo di comete luminose, tutti fenomeni che spesso bisogna andare a scovare in qualche angolo remoto del pianeta.

Ma anche un semplice viaggiatore, a cui piace un contatto diretto con la natura, il cielo notturno rappresenta uno dei momenti più intimi del viaggio, dove riscoprire l'esperienza antica di lasciarsi sorprendere dalla volta celeste, con i suoi miti, il suo fascino e le sue domande profonde.

L'Astroturismo ha però un nemico temibile: l'inquinamento luminoso. Tutte le grandi città hanno oramai perso la memoria del cielo, e quindi non possono più concedere una esperienza intima con la notte. Praticare l'astroturismo significa quindi cercare mete lontane, in luoghi prevalentemente desertici, oppure in zone montagnose dove anche i bassi livelli di umidità favoriscono la contemplazione del cielo.
Ma dove sono i luoghi migliori dove praticare l'astroturismo?

Turismo Astronomico in Cile

Il tempio mondiale di questa forma di viaggio è sicuramente il Cile, che recentemente ha varato un progetto dal nome eloquente “Astroturismo Chile” (astroturismochile.cl): forti del clima ideale della porzione centro settentrionale della nazione, dove piove pochissimo e il cielo è quasi sempre sereno, gli amici cileni hanno deciso di puntare, primi al mondo su questa forma di turismo, per sviluppare la regione intorno al deserto di Atacama, dove troviamo una grande concentrazione di Osservatori astronomici, tra cui i 4 grandiosi telescopi del VLT dell'ESO, l'osservatorio europeo dell'emisfero meridionale. Oltre al vantaggio della bassissima umidità, quote elevate ed assenza di nuvole per circa 290 notti all'anno, qui aiuta il fattore latitudine, ci troviamo all'incirca in corrispondenza del tropico del Capricorno, con quindi la possibilità di vedere gran parte del cielo, soprattutto quello australe. Qui avrete la possibilità di fotografare al meglio costellazioni come la Croce del Sud e stelle come Canopo e Alfa del Centauro, le due stelle più luminose del cielo dopo Sirio, che non si vedono dall'Italia. Fra qualche anno, sempre in Cile sul Cerro Armazones, verrà creato E-ELT il gigantesco telescopio con specchio da 42 m, l'Extreme Large Telescope.

Il cielo delle Isole Canarie

Se il viaggio in Cile risulta troppo costoso, niente paura, una soluzione più a buon mercato è data dalle isole Canarie. Qui ci sono due distinte possibilità: recarvi su Tenerife, sfruttando i cieli tersi della caldera del Teide, oppure dirigervi sull'isola di La Palma, più precisamente a Roque los Muchachos, una caldera vulcanica a più di 2000 m di altitudine dove si trovano numerosi osservatori astronomici. Rispetto all'Italia si ha un vantaggio di poco più di 10° di latitudine, ma soprattutto cieli sereni e con aria secca: l'umidità dell'oceano rimane intrappolata nei bassi strati e qui ci si trova spesso al di sopra di un tappeto di nubi, che mascherano le luci delle città costiere. Vi ricordiamo che qui si trova anche il TNG, il Telescopio Nazionale Galileo.

Il deserto della Namibia

Anche l'Africa offre cieli indimenticabili: dal punto di vista climatico una delle zone più ambite tra gli astrofotografi è la Namibia, famosa per il deserto del Kalahari, e grazie al suo clima arido garantisce cieli sereni come anche poche problematiche relative alla salute, se non qualche rischio malaria nelle zone settentrionali della nazione del sud-ovest africano. Indimenticabili i cieli di Sossusvlei, con alberi particolari e la magie delle dune di sabbia, tra le più alti della terra.

Le stelle del Sahara in Sudan

Restando in Africa si trovano possibilità di ottimi cieli nel grande bacino desertico del Sahara, anche se qui esistono attualmente parecchi problemi di sicurezza, nella maggioranza delle nazioni che lo comprendono. Non è così in Sudan, meta sicura e che abbiamo provato personalmente, dove è possibile dormire con le tende nel deserto, e vivere la magia di un cielo stellato lontano da ogni forma di inquinamento luminoso. Degni si menzione sono anche i cieli del Madagascar, soprattutto nel periodo dei monsoni più secchi e nel versante più occidentale.
Un' altra buona alternativa è data dall'Etiopia, dove la latitudine più bassa consente di ammirare la croce del sud, e dove potete sfruttare l'effetto altitudine se andrete ad osservare dall'Acrocoro etiope, oltre i 2.000 m di quota, il grande altopiano del nord, che visiterete se parteciperete ad un tour lungo la cosiddetta Rotta Storica.

Il cielo dell'Australia

Ma tra tutti i cieli che abbiamo provato forse quello che più cì è rimasto impresso è quello del deserto Australiano. Trovate cieli veramente bui un po' ovunque, qui le cittadine sono presenti soprattutto nelle vicinanze delle coste, mentre l'interno è il regno del selvaggio outback.


Il luoghi migliori per osservare sono quelli del Red Centre, specialmente nei parchi nazionali di Kings Canyon e UluruKata Tjuta, ma non sono da sottovalutare i cieli del Western Australia, specialmente quelli intorno al Cape Range National Park e quelli del Kimberley, che ricordano da vicino quelli della Namibia, e dove abbiamo fotografato la Grande Nube di Magellano (foto sopra).

Asia: la magia del cielo della Mongolia

A detta dei viaggiatori più esperti, la Mongolia offre i cieli più belli del mondo, anche se questi diventano proibitivi dal tardo autunno alla primavera inoltrata, a cusa del grande freddo che avvolge queste terre. Non c'è niente di più affascinante che ammirare il cielo del deserto del Gobi da un accampamento di yurte (foto sopra), in un territorio ancora vergine dal punto di vista dell'inquinamento luminoso. Altra zona interessante per la contemplazione della volta celesta è quella dei monti Altai.

Il sud-ovest degli USA

Cambiando completamente longitudine è doveroso segnalare i cieli del sud-ovest degli Stati Uniti d'America, specialmente all'interno dei grandi parchi naturali, dove l'inquinamento luminoso + ridotto e/o assente. Da ricordare luoghi iconici come la Death Valley e il Joshua Tree National Park in California, come anche i cieli dell'Arizona, dalla Monument Valley al Grand Canyon, e i cieli del Colorado, che non a caso porta il blu del cielo sulla sua bandiera: Parchi come Canyonland e Arches sono ricercati dagli appassionati di time-lapse, sequenze fotografiche rese più belle dalla presenza di rocce sedimentarie dalle forme particolari.

Mauna Kea, Isole Hawaii

Il vero tempio americano per l'astronomia è però il Mauna Kea, il vulcano alto 4.400 m di Big Hawaii , l'isola più grande dell'arcipelago. Solo il fatto di poter salire a 4.000 m di quota con la strada consente di eliminare tutto il disturbo di foschie ed umidità delle pianure e coste, e magari potere osservare una via Lattea scolpita in cielo, con sotto i profili dei due telescopi èoiù grandi della Terra, Keck I e Keck II che con i loro specchi da 10,2 m, e il grande osservatorio giapponese Subaru (che vuo dire Pleiadi) che rappresentano l'attuale frontiera dell'astronomia moderna.

Astroturismo in Europa

E in Europa? Se in Italia i cieli più bui li troviamo tra le montagne della Basilicata, la situazione globale europea è resa complicata dagli elevati livelli di inquinamento luminoso che colpiscono le nostre aree rurali. Inoltre il clima Europeo è sempre difficile da gestire, con la sua variabilità. Ciò nonostante è doveroso segnalare gli sforzi fatti dall'Inghilterra, che ha istituito tre zone dedicate alla preservazione del cielo buio, grazie all'intervento dell'IDA. la International Dark Sky Association. I luoghi in questione sono il Galloway Forest Dark Sky Park (nord-ovest Inghilterra), Sark Island (vicina alla Bretagna, nel canale della Manica), la prima isola del mondo a vantare cieli completamente bui, e la Exmoor Dark Sky Reserve, nel nord della Cornovaglia.

Il cielo del Caucaso in Georgia

Infine cieli straordinariamente bui li possiamo trovare anche  in Georgia, specialmente nelle vallate più remote del Caucaso, dove il cielo può dare veramente spettacolo; lo abbiamo ammirato nella zona del monte Kazbegi, una cima di oltre 5.000 metri (foto), e nella valle remota dello Svaneti, dove il cielo qui è suggellato da villaggi medievali con alte torri, che sembrano quasi voler salire verso di esso, per avvicinarsi a sfiorare l'infinito che le sovrasta.

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