La metropolitana di Londra è la più antica rete sotterranea al mondo e nel corso di centinaia di anni ha trasportato milioni e milioni di persone, residenti e turisti, che si spostano sottoterra in lungo e in largo nella capitale britannica.
Esigenze di ammodernamento e interventi tecnologici hanno fatto sì che molti tunnel siano stati abbandonati nel corso degli anni; architetti e designer si sono impegnati a elaborare progetti di rifunzionalizzazione di queste infrastrutture perchè trovassero una nuova vita e riqualificassero la città rendendola sempre più vivibile e fruibile.
Alcuni tunnel sono già stati sperimentati con successo per le aziende agricole idroponiche.
In un recente progetto chiamato "The London underline" i tunnel in disuso sono stati presentati come percorsi a uso dei ciclisti. Molti sono i londinesi che in sella alla propria bici percorrono chilometri e chilometri spostandosi da un punto all'altro della città: oggi potranno godere di una sede dedicata, lontana dal traffico, sicura ed efficace. Quello che rende ancora più interessante questo progetto di recupero urbano è l'ecosostenibilità, i tunnel infatti saranno il tutto sarà alimentati dal sistema Pavegen, che converte l’energia cinetica in energia elettrica. In pratica ogni volta che una mattonella di questo rivestimento viene calpestata, crea energia elettrica.
Infatti secondo Ian Mulcahey, amministratore delegato di Gensler London - studio di progettazione architettonica che ha lanciato l'idea - lo scopo è quello di rendere rapidi i collegamenti tra le varie stazioni della metropolitana e i principali punti di interesse londinesi.
Un progetto del genere è, pertanto, concepito per favorire l'intermodalità tra un mezzo di trasporto e l'altro e per contribuire, ulteriormente, a decongestionare il traffico e rendere Londra sempre più godibile e a misura d'uomo. Una buona qualità di vita in una grande città, per i residenti ma anche per i turisti, si misura anche dall'efficienza del trasporto urbano.
Il rendering offerto dalla progettazione dimostra quanto il progetto sia realizzato proprio per la soddisfazione dell'utenza che scopre così un modo di muoversi rapido ma anche divertente, rilassante e che fa bene alla salute. Mulcahey è convinto della bontà del progetto e della sua possibilità di rendere così sicuri i percorsi per i ciclisti poichè sono ancora molti gli incidenti di cui sono vittima.
Questa non è la prima novità per i ciclisti londinesi o cicloturisti a Londra vi abbiamo parlato in precedenza della pista ciclabile galleggiante sul Tamigi. L'idea del Thames Deckway è avveniristica ma non per questo irrealizzabile: il percorso dovrebbe essere lungo circa 12 chilometri collegando Battersea con Chanary Warf. Ma ricordiamo anche un altro avveneristico progetto la SkyCycle presentata dal prestigioso studio di architettura Norman Foster che prevedeva 210 chilometri di piste sopraelevate al di sopra della rete ferroviaria? All'epoca fece scandalo per i costi improponibili, ma rispetto al Thames Deckway, oggi, potrebbe essere addirittura definito un progetto economico.