La tragedia l’hanno inventata loro. Ma non per questo la nostra vacanza dovrà essere un dramma. E il viaggio tra le isole un’odissea. Perché è vero che la situazione in Grecia è confusa; ma non è certo scoppiata una guerra o una epidemia. Quindi se non volete rinunciare ad un souvlaki con vista sulla vertiginosa caldera di Santorini o ad un tuffo nel blu del mare di Rodi basterà usare qualche cautela. Ricordandosi soprattutto di restare sempre connessi per avere le ultime notizie che arrivano dai palazzi del potere e della economia europea.
In primo luogo una premessa: la situazione è fluida ed in continua evoluzione ma gran parte dei turisti scelgono come destinazione le assolate isole dell’Egeo e dello Ionio. E, sulle isole, gli effetti del referendum e del paventato default si faranno comunque sentire meno. Diversa la situazione ad Atene: nella capitale, come peraltro suggerisce anche il sito del Ministero degli Affari Esteri (www.viaggiaresicuri.it) il clima - non quello meteorologico s’intende - potrebbe essere più caldo. Ecco allora il primo consiglio: girare alla larga da assembramenti e manifestazioni. I luoghi deputati per le proteste sono noti: piazza Omonia, piazza Syntagma e la zona del Politecnico. Fate quindi attenzione in queste zone ma senza isterismi; una foto agli euzoni, i soldati con il gonnellino e il ponpon sulle babbucce, potrete sempre farla durante il coreografico cambio della guardia.
Per il resto Atene resta sempre la città di sempre, splendida e fiera, protetta dallo sguardo di pietra delle cariatidi e attraversata dalle note del rebetiko che rotola dalle delle taberne di Plaka. La sola differenza la noterete, eventualmente, al momento di pagare il conto.
Si, perché è proprio l’argomento “soldi” il più delicato. Le banche sono chiuse da più di una settimana e ancora per i prossimi giorni non si sa quale sarà la situazione degli sportelli e dei bancomat. Ecco quindi cosa fare: tornare all’antico. Ovvero portare con sé una buona dose di contanti, sufficienti in teoria, per coprire le spese della vacanza. Il tetto massimo consentito dalla legge è di diecimila euro ma certamente per una rilassante fuga sulle spiagge di Milos basterà molto meno. Non solo: le autorità elleniche potrebbero stabilire un tetto massimo alle esportazioni di valuta e quindi potreste avere problemi al momento del ritorno. Quindi: bene portare con sé un gruzzolo in contanti. Ma senza esagerare. Anche perché al momento attuale i limiti di prelievo di 60 euro validi per i cittadini greci non si applicano ai turisti che ovviamente hanno bancomat e carte emesse a banche straniere. E quindi non coinvolte nella paventata uscita dall’euro.
Tutto bene allora? Si, o meglio forse. Le difficoltà monetarie e le incertezze politiche potrebbero creare problemi di rifornimenti di farmaci, carburante e generi alimentari. Le autorità locali continuano a lanciare appelli alla calma ribadendo che la situazione è sotto controllo ma prevenire in questi casi è meglio: se avete bisogno di farmaci particolari portateli con voi dall’Italia. Eviterete affannose ricerche. Nello stesso modo potrebbe essere una buona idea stipulare una polizza assicurativa che preveda il rimpatrio in caso di patologie serie. L’Italia è vicina e una volta a casa anche i malanni paiono meno gravi.
Il discorso diventa più complesso per quello che riguarda i trasporti. Le compagnie di navigazione al momento non segnalano problemi ed essendo società private non dovrebbero essere coinvolte nelle eventuali difficoltà dello Stato ellenico. Ma, come detto, il quadro può evolvere con una certa rapidità. Chi comunque ha prenotato il viaggio attraverso tour operator può stare tranquillo. Gli operatori infatti prevedono infatti una serie di procedure per permettere il rientro a casa dei clienti anche nel caso di problemi di rifornimenti e scioperi. E nei loro contratti con i fornitori locali ci sono anche clausole che prevedono l’ipotesi default e le tutele per i turisti.
E i viaggiatori fai da te? Ecco a loro si richiede una maggiore attenzione. La prima cosa da fare è informarsi continuamente su eventuali scioperi o interruzioni dei servizi. Magari cercando di garantirsi margini di sicurezza più elastici nel caso di coincidenze e trasferimenti che potrebbero tardare o peggio saltare.
Infine i documenti. L’argomento di questi giorni è ovviamente l’economia. Ma gli addetti ai lavori suggeriscono di essere ancora più previdenti e pensare ad ogni eventualità. Ecco quindi l’ultimo suggerimento: portate con voi il passaporto. Per la Grecia, ovviamente, basta la carta di identità ma il passaporto vi spalancherà le frontiere anche nelle più irrealistiche delle possibilità... ripeto, irrealistiche, quindi non correte il questura, se non lo avete già!
Siete ora più tranquilli? Avete già pronta la valigia con l’olio solare e il dizionario di greco? Se così non fosse e vi sentiste più sereni organizzando una vostra personale Grexit, ovvero cancellando il vostro viaggio, sappiate che ci sono delle possibilità. Lo dice il Codacons sottolineando come, secondo una sentenza della Cassazione, i turisti hanno diritto a disdire, e senza penali, qualora eventi imprevedibili come quelli di questi giorni incidano sulla sicurezza e sulla “finalità turistica”. Insomma, se il viaggio rischia di assomigliare appunto una tragedia è meglio guardare altrove. Ma la Grecia a colpi di teatro e scene madri è abituata da sempre.
Chissà sull’Olimpo cosa stanno ora preparando gli dei.