Canal de Briare, crociera fluviale attraverso una Loira insolita

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Condividi Luca Pelagatti

10/09/2015

Per qualcuno è il “Giardino di Francia”, per altri il luogo dove ha posto le radici la lingua di Moliere e Balzac.
Altri ancora – i gourmet – quando sentono parlare di queste terre si illuminano pensando alle bottiglie di Sancerre e di Puly Fumè che si caricano di profumi e nobiltà invecchiando nella penombra silenziosa delle cantine. Tutti – noi compresi – quando ci immaginiamo la zona della Loira ci illuminiamo pensando a castelli, panorami da sogno, palazzi vezzosi come merletti e continue tentazioni per il palato.

Ecco perché, a qualunque categoria apparteniate, la cosa migliore da fare è smettere di sognare. E partire per concedersi un viaggio senza fretta nel cuore della Francia. Poi, seguendo il lento scorrere della corrente nei canali che tagliano campi e vigneti, sarà assai facile capire perché questa terra sia ora un Patrimonio dell’Umanità. E una carezza per lo sguardo di chi la percorre.

Ovviamente sono molte le strade possibili per assaporare questa fetta di Francia. Ma il modo migliore per prendere il tempo a questi luoghi è viaggiare lento: e non c’è niente di meglio che farlo in barca. Con una crociera fluviale si potrà così ammirare il panorama, concedersi soste impreviste e sperimentare deviazioni da batticuore anche solo salendo in sella ad un bicicletta. E tra una chiusa e l’altra sentirsi un po’ marinai.

Il percorso che abbiamo scelto segue il corso del Canal du Loing e del canale de Briare. Per percorrerlo tutto, senza fermarsi mai, servirebbe almeno un giorno e mezzo di navigazione. Ma noi ci permetteremo invece molto più tempo, almeno una settimana. Perché siamo curiosi: e ci piace goderci il panorama.

Châtillon-sur-Loire

La partenza è a Châtillon-sur-Loire dove, prima di mollare gli ormeggi vale la pena di organizzarsi una sosta di almeno un giorno. Si potrà così scoprire questa piacevole cittadina che ora appare quieta e rilassata ma che, nel corso dei secoli, ha conosciuto feroci conflitti e fatto da sfondo a frenetici traffici. Quando qui il canale era una delle vie più importanti per i mercanti impegnati a trasportare merci lungo le grandi direttrici commerciali e quando si sono scontrati cattolici e protestanti. E in nome della fede ci furono veri e propri massacri. Ma non siamo qui per amareggiarci per la crudeltà della storia. Anzi.

Così dopo avere passeggiato per il vecchio quartiere dei vignaioli e riempito al cambusa dei celebri formaggi di pecora e di capra concedetevi un'ulteriore piccola deviazione verso sud: a Sancerre. Ha solo 1600 abitanti ma è una capitale. Qui nasce il vino omonimo e non si può passare da queste parti senza dedicare qualche ora ad una visita alle “maison” dove si sublima questo gioiello in bottiglia. In paese organizzano anche tour tra cantina e vigneti: e con una passeggiata di un’ora e mezzo potrete diventare quasi esperti. Ma la teoria non basta: perciò non dimenticate di acquistare qualche bottiglia. Durante le soste della navigazione sarà piacevole assaporarle. Quindi torniamo a Châtillon-sur-Loire, concediamoci una notte nelle graziose stanze del Relais de Mantelot ( www.mantelot.fr ) e iniziamo a navigare.

Come sempre a dare un ritmo differente al nostro lento scivolare sull’acqua saranno le chiuse: nel tratto che ci interessa sono circa una sessantina, sia automatiche sia gestite da un guardiano. In entrambi i casi nessun problema: dopo l’emozione della prima chiusa tutto sarà semplicissimo. E sempre piacevole vedere la nostra a barca salire e scendere dolcemente rispetto al piano della campagna.

Briare

La nostra prossima meta non è lontana: Briare. Siamo a circa 150 km da Parigi ma se nella capitale francese il simbolo è la Tour Eiffel anche qui non manca una traccia del genio del celebre ingegnere: e si trova nel ponte canale più lungo d’Europa. Questa opera straordinaria è stata costruita intorno al 1890 e rappresenta ancora oggi un manufatto che lascia senza parole coloro, come noi, che la percorrono. Per 662 metri navigheremo sospesi su un ponte che scavalca la Loira. Insomma, acqua sopra e acqua sotto. E noi placidamente intenti a scivolare mentre di fianco, sotto i lampioni da boulevard parigino gli abitanti di Briare si pavoneggiano guardando il panorama del fiume e delle sue rive.

Noi imitiamoli e allora sbarchiamo: perchè oltre al ponte c’è di più. Ad esempio la chiesa di Saint’Etienne con il sua stravagante stile ar romano-bizantino e, soprattutto, il tappeto di mosaici dell’interno. Una curiosità: qui nell’epoca antica, dove ora sorge la chiesa, c’era un tempio dedicato a Bacco. In una terra dove il vino è così buono non potrebbe esserci miglior auspicio.

Quindi si può scegliere: se dedicarsi all’arte o alla natura. Chi preferisce gli edifici grandiosi potrà scegliere una visita al castello de la Bussière (www.chateau-labussiere.com) o a quello di Trousse-Barrière mentre chi ama passeggiare avrà solo l’imbarazzo della scelta tra lo stagno della Gazonne e quello della Grand Rue. In entrambi i casi panorami splendidi e la compagnia di stormi di uccelli pronti a spiccare il volo.

Rogny-les-Sept-Ecluses

Poi di nuovo in barca: la mostra destinazione è Rogny-les-Sept-Ecluses. E già nel nome c’è scritto il suo tesoro. Qui infatti si trova uno dei sistemi di chiuse più ambiziosi costruiti nel passato, addirittura ai tempi di Enrico IV, nel 1597.
L’idea era geniale, ma tutt’altro che facile da realizzare: unire il Mediterraneo e l’Oceano attraverso una rete di canali che permettessero di fare passare le merci velocemente e in sicurezza. Già, ma c’era il problema dei dislivelli da superare per collegare la Loira e la Senna.

Ecco perché vennero costruite queste chiuse che fanno fare alle barche un salto di 24 metri. Si tratta di una serie di sette chiuse appunto, ognuna lunga 28 metri e larga oltre quattro, che obbligarono a sforzi sovrumani durati decenni dodicimila lavoratori che tra guerre e altre disavventure alla fine, nel 1642, videro finalmente per la prima volta funzionare la loro opera.

Dopo avere ammirato questo prodigio voltiamo le spalle un attimo al canale e saliamo sulla collina del vecchio borgo e godiamoci il panorama. Qui si trova la chiesa di Saint Loup del XII secolo e, tra le sue antiche pietre, in una giornata di sole, sembra di fare un salto nel tempo. Quando la sua enorme campana chiamata Isabelle suona, i rintocchi coprono tutta la vallata.

Chatillon-Coligny

Ma noi proseguiamo: il canale zigzaga tra i campi e noi vogliamo arrivare a Chatillon-Coligny. Si tratta di una tranquilla cittadina che in passato ha avuto una particolare importanza politica ed economica grazie alle famiglie Coligny e Montmorency.

Ancora oggi restano tracce di quella ricchezza. In particolare nel castello e nei suoi giardini dove anticamente si trovava una torre fortificata dell’anno 1100. Quindi passeggianmo un po’ lungo il canale prima di un meritata pausa ai tavoli del ristorante Le Coligny (www.restaurant-chatillon-coligny.fr). Si mangia a due passi dall’acqua e il menu gourmet permette anche di assaggiare diversi vini di questa terra fortunata. Per i più sportivi questo potrebbe essere il momento giusto per sbarcare una bicicletta con cui andare ad esplorare la campagna lungo il canale: i colori della natura, in qualsiasi stagione garantiscono emozioni e la riprova è che ogni anno nel porto di questo paese attraccano oltre seicento imbarcazioni. Chi è a bordo ammette spesso che non si vorrebbe più ripartire-

Montargis

Ma non noi: noi abbiamo già slegato le cime e siamo diretti verso Montargis. Si tratta della cittadina più grande della zona, una piacevole destinazione da scoprire camminando dopo avere ormeggiato la barco sulla riva del canale. E non a caso viene chiamata la « Venezia del Gatinais ». Un soprannome che deriva dalla presenza di oltre 130 ponti da percorrere lentamente alzando lo sguardo verso le facciate delle case a graticcio con gli immancabili fiori alle finestre. L’atmosfera di pace ed armonia è garantita.

Qui hanno abitato, nel castello in origine costruito in legno nel XII secolo, sia Carlo V sia Enrico IV attirati dalla vicina foresta che allora era il loro territorio di caccia preferito. Ma anche senza dover scoccare frecce con l'arco anche oggi ci sono parecchie cose da vedere : dal Municipio del XV secolo al palazzo di giustizia, che occupa le vecchie celle del Convento della Visitazione, le occasioni per riempirsi gli occhi di cose belle non mancano. E poi basta un breve itinerario nei dintori per scoprire anche piccole gemme sconosciute:

intorno a Montargis si trovano alcuni borghi che meritano la visita come Amilly o Cepoy. E chi ama la pesca qui potrà trascorrere lunghe ore di divertimento. Poi ancora una sforzo e una piccola passeggiata verso la stazione: ormai è ora di cena e l’indirizzo giusto è il ristorante de la Gloire (www.lagloire-montargis.com). Il foie gras non manca mai in carta. E l’atmosfera ha un che di piacevolmente retrò come è giusto che sia nella profonda provincia francese.

Dopo cena, per smaltire, una rilassata passeggiata vi porterà davanti alla facciata della chiesa di Sainte Madelaine. E infine potremo tornare a bordo. Domani è tempo di salpare di nuovo e tornare indietro, verso il punto di partenza. Ma prima è delizioso godersi ancora qualche ora sfiorati dal suono leggero dell’acqua che accarezza la prua della barca. Il giardino di Francia, intorno, sottovoce ci augura la buona notte.

Se vi piacciono le crociere fluviali, questo è il sito che fa per voi: www.leboat.it

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