A Lodè, caratteristica località della Barbagia, sul versante nord-orientale della Sardegna, si tiene un Carnevale dalle radici antiche e dalle maschere davvero suggestive. La storia di questo evento è da ricercarsi nelle tradizioni pagane barbaricine, a causa delle quali manifestazioni come il Carnevale si arricchivano di rituali, usanze e oggetti legati in particolar modo al culto dionisiaco.
Non mancavano quindi teste o ossa di animali, e soprattutto le Mascaras Bruttas, travestimenti costituiti da stracci e vestiti vecchi di cui la popolazione si ricopriva. Durante l'evangelizzazione della Sardegna centrale, tuttavia, la Chiesa vietò numerose usanze e travestimenti legati a Dioniso e al paganesimo. Fu così che molti riti vennero eliminati e furono introdotto le Mascaras Nettas, maschere pulite, in contrapposizione alle Mascaras Bruttas.
Questo dualismo rappresenta il cardine del Carnevale lodeino, le cui usanze sono state recuperate in special modo negli ultimi anni, grazie alla testimonianza degli anziani e al desiderio di non perdere tradizioni così antiche e importanti per l'identità del territorio. Entrando nel dettaglio, scopriamo che Sas Mascaras Nettas sono maschere mute, interpretate solo da uomini il cui abbigliamento è piuttosto vario in quanto composto sia da indumenti maschili come camicia, calze e copricapo, sia da indumenti femminili come il corsetto e il famoso "mukkatore", un fazzoletto che viene anche legato in vita. Secondo la tradizione, le Mascaras Nettas devono camminare per il paese accompagnate da un suonatore di campanacci detto su Marrazzaju, e il loro compito è quello di imprigionare delle persone prese tra la folla.
Se l'imprigionato è un uomo, egli deve tentare di fuggire e liberarsi mentre se questa sorte capita a una donna, si dà inizio a un suggestivo rituale per cui su Marrazzaju si inchina davanti a lei in segno di apprezzamento e la ragazza viene poi accompagnata a casa dalle maschere a cui offrirà vino e dolci per poi essere riportata nel posto in cui era stata prelevata. Un'altra figura di grande rilevanza per questo Carnevale è su Maimone, un fantoccio fatto di stracci, paglia e altro all'interno del quale viene messa una damigiana collegata a una pompa di gomma che sarà poi riempita di vino dalla gente del paese.
All'arrivo di su Maimone in piazza, tutta la comunità festeggia bevendo il vino della damigiana, un buon auspicio per la produzione di vino nell'anno appena iniziato. La sfilata delle maschere e di Su Maimone per le vie del paese è poi accompagnata da una grande festa a base di balli sardi in piazza, musica, divertimento e gastronomia tipica. Verranno infatti offerte a lodeini e visitatori delle frittelle chiamate "gatthas" e il piatto tipico del posto, le "fave e lardu".
Per il 2024 non abbiamo notizia della sfilata delle maschere, ma in occasione della Festa di Sant'Antonio – Su Ocu de Sant'Antoni (Su pennettu) – è previsto per il 16 gennaio l'arrivo in corteo dei trattori con carico di frasche, che saranno poi sistemate e intrecciate intorno a un palo di eucaliptus eretto al centro della Piazza Sant'Antonio.
A seguire, l'accensione dell'enorme falò e l'inizio della spettacolare gara tra i giovani del paese che si scontrano per raggiungere la cima del palo alto 18 metri; al termine, la festa continua intorno al falò fino a notte fonda con musiche e balli accompagnati da carne e, ovviamente, tanto vino.
Informazioni utili per partecipare al Carnevale
Nome: Su Ocu de Sant'Antoni (Su pennettu)Dove: Lodè (Nuoro).
Data: 16 gennaio 2024.
Programma: nel tardo pomeriggio accensione del falò, a seguire musiche e balli fino a notte fonda.
Maggiori informazioni sulla pagina Facebook dedicata. Consigliamo di telefonare in Comune (0784 890012) per informazioni aggiornate.
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