Per molti dei bambini cresciuti negli anni '70, Heidi resta uno dei cartoni animati più cari. I romanzi della scrittrice svizzera Johanna Spyri da cui sono tratti, sono classificati come lettura obbligatoria in Svizzera. Il Giappone ha dedicato ben 120 edizioni alla storia della piccola orfanella mentre il mondo del cinema le ha riservato almeno una dozzina di film, fino alla produzione dal titolo "Heidi" attesa nelle sale cinematografiche da ieri, giovedì 24 marzo.
Protagonisti sono Bruno Ganz, l'attore svizzero più noto, interprete del nonno, Anuk Steffen nei panni di Heidi e Quirin Agrippi in quelli di Peter. La storia di Heidi continua a commuovere e a diffondere il messaggio positivo legato ai tanti vantaggi offerti dalla vita di montagna che la Spyri, ha voluto affidare nel 1880 alla freschezza del suo personaggio.
Molti ricorderanno la trama dei libri centrata sulla dolce orfanella Heidi accolta suo malgrado dal nonno chiamato "il vecchio dell'Alpe" per il carattere burbero e scontroso, che vive nelle montagne e rappresenta per lei un perfetto sconosciuto. La confidenza fra i due nasce poco a poco per trasformarsi gradualmente in un profondo affetto. Nel frattempo Heidi fa amicizia con il pastorello Peter con cui trascorre, insieme al gregge, le giornate. Quando Heidi trova la serenità fra le montagne, viene trasferita dalla zia a Francoforte con l'incarico di tenere compagnia alla giovane Clara, inferma a causa della poliomielite. Entrambe, e soprattutto Heidi, subiscono la severità dell'istitutrice, la signorina Rottenmeier.
Il lieto fine però non manca. Heidi torna dal nonno e da Peter, Clara torna a camminare e forse anche per la signorina Rottenmeier, leggermente addolcita dal contatto con l'orfanella, si apre un nuovo capitolo.
La storia torna sul grande schermo, con le riprese effettuate nel 2014 fra il verde incontaminato del Parco Beverin e l'area attorno al lago Lai da Vons sul quale si affaccia Sufers località situata tra Splügen e Bergün nel Canton Grigioni. Parco Beverin, unisce sui 370 chilometri quadrati sui quali si sviluppa, ben 11 comuni di lingua e cultura diversa. Le riprese più belle tuttavia sono state realizzate attorno al laghetto alpino Lai da Vons, a quasi 2000 metri di altezza, un piccolo specchio d'acqua, adagiato fra il Rheinwald e la Val Schons. Raggiungerlo è relativamente semplice attraverso escursioni di media difficoltà.
Nei pressi del lago, si apre il comune di Sufers, 133 abitanti dominati dalla grande diga creata dallo sbarramento del lago omonimo. Per respirare la stessa aria di Heidi è possibile aderire alle escursioni modellate sul percorso del film. Ma non è finita. La riconoscenza verso Heidi è tale che il governo svizzero ha permesso la creazione di una intera zona turistica a lei dedicata. Il nome è Heidiland, si trova nella Svizzera Orientale e comprende la località termale di Bad Ragaz, il monte Pizol, l’area del lago di Walen e la regione chiamata Bündner Herrschaft (Signoria Grigionese) collocata nell'angolo più settentrionale dei Grigioni, famosa per aver ospitato i natali dell'autrice di Heidi, Johanna Spyri.
Cuore della località è la città di Maienfeld dove si trova anche il villaggio di Heidi, l'Heididorf da cui parte il sentiero che porta alla baita del nonno dopo un'ora e mezza di cammino e racconta, attraverso 12 pannelli, la storia della piccola. Nel villaggio si trovano anche la casa di Heidi (foto sopra, o per meglio dire la casa della Spyri dove venne scritto il libro) e il museo Johanna Spyri che raccoglie gli accessori usati durante le riprese dell'ultimo film e le pellicole realizzate a partire dal 1910.
Per chi volesse cambiare zona pur rimanendo fedele alla sua beniamina, la valle dell'Engandina mette a disposizione il Sentiero dei fiori di Heidi, percorribile in estate, durante la fioritura delle 200 varietà di fiori piantati nei 2 chilometri di percorso. La baita di Heidi che si raggiunge dalla funicolare Chantarella è quella originale, utilizzata nel 1952 da Luigi Comencini per la sua pellicola dedicata ad Heidi.