In un Messico, quello dell'inizio del secolo scorso, che da lì a poco avrebbe conosciuto i grandi eroi rivoluzionari popolari – Emiliano Zapata e Francisco “Pancho” Villa su tutti – nasceva Magdalena Carmen Frieda Kahlo y Calderón, più semplicemente nota come Frida Kahlo.
Era il 6 luglio 1907, e Coyoacán, il sobborgo di Città del Messico dove nacque Frida, non era ancora quel quartiere turistico che è oggi. Anche grazie a lei lo sarebbe diventato, in seguito, con le migliaia di turisti che ogni anno visitano la sua bellissima Casa Azul, trasformata nel Museo Frida Kahlo, in calle Londres n°247.
Affetta fin da piccola da spina bifida, a 18 anni un grave incidente d'autobus cambiò per sempre la sua vita e il suo stato di salute. Con la colonna vertebrale spezzata in più punti e numerose altre ossa che si ruppero violentemente, la giovane Frida dovette imparare a convivere a lungo con un busto ortopedico che la ingessava e con dolori lancinanti che la accompagnarono per tutta la vita.
Fu anche per questo che si gettò a capofitto nella pittura, dipingendo dal famoso letto a baldacchino con lo specchio nella parte superiore (una cui ricostruzione sarà visibile in occasione dell'esposizione di Bologna). Il risultato, va da sé, fu eccezionale. Il primo ad accorgersi del suo enorme talento fu il muralista Diego Rivera, artista già affermato a livello internazionale, che la introdusse nella scena artistica e culturale messicana.
Di quell'incontro e di quella storia d'amore travagliata, di un matrimonio e del successivo divorzio, degli amanti celebri dell'uno e dell'altra, della sofferenza fisica di Frida e del suo impegno politico racconta la mostra che inaugura sabato 19 novembre 2016 a Bologna nella cornice di Palazzo Albergati.
Nel capoluogo emiliano arriva infatti la Collezione Gelman, custode della principale raccolta d'arte messicana nel mondo. Frida Kahlo è ovviamente la protagonista di questa mostra, che vedrà semplici disegni, autoritratti, quadri e fotografie, ma anche oggetti appartenuti a Frida: gioielli, pagine del diario personale e vestiti di una delle più grandi artiste latinoamericane di tutti i tempi.
Il suo talento cristallino, l'anima messicana, il surrealismo e il folclore: tutti elementi che descrivono Frida e che lei elabora e restituisce al mondo nelle sue opere.
Ad accompagnare Frida Kahlo in questa esposizione bolognese fino al 26 marzo 2017 non poteva mancare la figura di Diego Rivera, a cui si aggiungono anche altri grandi artisti come i pittori e muralisti Rufino Tamayo, David Alfaro Siqueiros, Ángel Zárraga e María Izquierdo, nomi forse non così noti in Italia, ma imprescindibili per la storia dell'arte messicana durante la florida stagione dei murales, nella prima metà del XX secolo.
La mostra, organizzata da Arthemisia Group (che a Bologna aveva già presentato da maggio a ottobre 2016 la mostra Barbie. The Icon, sempre a Palazzo Albergati) è promossa dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Bologna.
Informazioni utili per la visita
La Collezione Gelman: Arte Messicana del XX secoloPalazzo Albergati
via Saragozza 28 – Bologna
Quando:
dal 19 novembre 2016 al 26 marzo 2017.
Orari
Tutti i giorni dalle 10 alle 20.
Prezzi
Intero: 14 euro (con audioguida).
Ridotto: 12 euro (con audioguida) valido per over 65 anni, ragazzi da 11 a 18 anni non compiuti; studenti fino a 26 anni non compiuti, disabili.
Ridotto Universitari: 9 euro (con audioguida) ogni lunedì escluso i festivi.
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Diritti di prenotazione e prevendita: gruppi e singoli 1,50 euro a persona.
Sito ufficiale: www.palazzoalbergati.com