“Minimo massimo” è il titolo di una sua opera, un frottage a matita che ritrae un compasso, aperto e chiuso. Ma è anche il titolo della personale che avrà il merito di illustrare al pubblico il genio creativo di Alighiero Boetti a partire dal 12 maggio prossimo, giorno dell’inaugurazione in concomitanza con la 57a Biennale d’Arte di Venezia.
Organizzata dalla Fondazione Giorgio Cini, il percorso espositivo è allestito nel Monastero dell’isola di San Giorgio Maggiore, proprio di fronte a Piazza San Marco, a Venezia. Si tratta di un progetto particolarmente importante, la più significativa retrospettiva dedicata all’artista, che potrà essere ammirata fino al 12 luglio prossimo.
Tema di “Minimo Massimo” è il rapporto fra la dimensione estrema, la più piccola e la più grande, delle opere da lui realizzate durante il suo percorso artistico.
Chi è Boetti: breve biografia
Boetti nasce a Torino nel 1940 da una famiglia nobile e benestante. Il suo avvicinamento al mondo dell’arte avviene da autodidatta. La passione per i viaggi e per le culture medio orientale ed africana, lo spingono, ad un certo punto della sua vita, a muoversi continuamente. Non solo. La smisurata curiosità che lo caratterizza lo porta a interessarsi di filosofia, esoterismo, matematica, musica. Un ampio range di interessi e e sollecitazioni che ne formano lo stile espresso attraverso la forma dell’arazzo. Il suo vero esordio risale al 1967, quando organizza una personale della Galleria Christian Stein di Torino. Le opere offerte im mostra sono il frutto dell’assemblaggio di vari materiali come eternit, ferro, legno, tessuti e vernici. Insieme ad alcuni amici e colleghi, nomi noti al panorama artistico come Giovanni Anselmo, Pier Paolo Calzolari, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Mario Merz, Marisa Merz, Giulio Paolini, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto, Emilio Prini e Gilberto Zorio, entra a far parte del gruppo di arte povera che lascerà, peraltro, in tempi piuttosto brevi.Nel 1971, Boetti, deciso ad asscondare la sua curiosità, affronta il primo viaggio in Afghanistan dove torna regolarmente un paio di volte all’anno per ritirare il lavoro commissionato alle donne afghane, in particolare arazzi che riportano mappe e bandiere, e ordinarne di nuovo. Lo stretto legame con quella terra matura e si consolida fino a quando l’invasione sovietica non gli permette più quella libertà di moviemento. Inaugura così un altro percorso creativo, opere prodotte tramite l’ultizzo della biro su cartoncino e realizzate da emanunsi su indicazione dello stesso Boetti. La prima personale all’estero è datata 1974. Organizzata nel Kunstmuseum di Lucerna è seguita, quattro anni dopo, da un’altra importante esposizione che riassume il percorso artistico effettuato fino a quel momento, allestita alla Kunsthalle di Basilea. Nel 1990, quattro anni prima della scomparsa, avvenuta a Roma nel 1994, Boetti viene invitato alla Biennale di Venezia dove riceve il Premio Speciale della Giuria dopo aver esposto opere in tecnica mista su carta, piene di animali.
“Minimo Massimo” offre, per ogni ciclo di opere, la dimensione più piccola e quella più grande. Nel confronto emerge la musicalità delle sue opere, giostrata dai colori usati e dalle figure – lettere per lo più – geometricamente collocati all’interno della superficie utilizzata.
Informazioni utili, date, orari e prezzi della mostra
Minimo e Massimo: Alighiero BoettiDate: dal 12 maggio al 12 luglio 2017
Orari: 10 - 19
giorno di chiusura: mercoledì
Ingresso libero
Per info +39 041 2710229
Sito web : www.cini.it
Scopri le altre mostre e gli eventi del Veneto