Sapori ad alta quota con Singapore Airlines

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Condividi Deborah Terrin

19/04/2017

C’è chi di questa passione è riuscito a farne persino una professione, è il caso di Nikos Loukas esperto di pasti consumati ad alta quota e autore di un blog seguitissimo (InflightFeed.com) e di un profilo instagram altrettanto famoso. Sì, perché la ristorazione in volo non è cosa semplice e un piatto servito a bordo deve tener conto di condizioni molto diverse da quelle presenti a terra. Sembrerebbe scontato ma forse non lo è. Forse non ci si pensa neanche seduti tranquillamente sulla poltrona dell’aereo diretti verso la meta delle nostre vacanze, a migliaia di chilometri di distanza, pronti a lanciare sguardi mesti all’avviso dei vassoi così rigorosamente assemblati. Quasi certamente però una sorta di religioso stupore ci colpirebbe se avessimo l’occasione di fare un bel viaggio a ritroso nel tempo per capire l’intera filiera produttiva.

È quello che è capitato a noi quando la Singapore Airlines ci ha illustrato il proprio menu aprendoci le porte anche della Do&Co che per loro – e altre compagnie aeree – prepara i pasti da portare a bordo, dai 3500 ai 5000 vassoi per un totale di 9-10 voli al giorno più eventuali richieste da voli privati. Cicerone d’eccezione lo chef stellato Carlo Cracco, unico italiano a far parte dell’ICP - International Culinary Panel creato dalla Singapore Airlines proprio per garantire qualità all’offerta food e beverage. Questione non da poco se già nel lontano 2009 un cliente afflitto scrisse addirittura una lettera accorata quanto ironica a Richard Branson, proprietario della Virgin Atlantic, per lamentarsi del cibo servito a bordo. Oggi le cose sono decisamente cambiate e molte compagnie aeree puntano a perfezionare i menu per rendere l’esperienza di un pasto ad alta quota davvero gradevole.

È quello che ci spiega con passione ed entusiasmo genuino lo chef Cracco; l’obiettivo è di portare a bordo il meglio del gusto italiano facendo attenzione a integrare la nostra freschezza con le differenze culturali dei visitatori a cui il pasto è servito e con le diverse caratteristiche ambientali in cui questi cibi verranno serviti. Sì perché i piatti sono preparati a terra – quelli della economy anche assemblati così come vengono serviti – e in aria sono solo “rigenerati” per poter essere consumati. Ogni chef è tenuto a presentare la propria idea e seguendo un vero e proprio “processo di sviluppo del piatto” verrà riprodotto simulando le stesse condizioni di un aereo in quota in modo da testarne il gusto e il sapore. Se non funziona? Si ricomincia da capo.

Il nuovo menù regionale italiano proposto dalla Singapore Airlines spazia tra le varie tipicità del nostro bel paese, da nord a sud, con rivisitazioni intelligenti delle ricette più tipiche, dalla cassata napoletana al filetto di manzo con Barbaresco piemontese. Questi piatti vanno ad aggiungersi a un’offerta che propone anche menu vegetariani e il menu Yummy per i bimbi dai 2 agli 11 anni; un ventaglio di proposte pensato per i viaggiatori della Suite, First e Business economy che possono preselezionare la portata principale almeno 24 ore prima della partenza grazie al “Book the Cook”, un servizio che da Milano Malpensa offre 3 tipi di menu: occidentale, asiatico e singaporiano.

I menu si compongono di cibi definiti confort food, freschi e piacevoli, con molte proteine ma poche calorie; sempre in quest’ottica rientra anche il programma “Deliciously Wholesome”, piatti gourmet, tra cui sostanziose insalate, che possono aiutare ad alleviare anche i sintomi del jetleg.
Le creazioni degli chef dell’ICP includono zuppe, antipasti, portate principali e dessert e sono disponibili sulle rotte della Singapore Airlines tenendo conto della città di origine dello chef che ha firmato il piatto; potete assaggiare le creazioni dello chef Cracco principalmente sui voli in partenza dall’Italia e dall’Europa ma anche in altre aree come Australia e Asia. I piatti creati dall’ICP variano bimestralmente o trimestralmente e nelle tratte più frequentate anche una volta al mese.

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