Oltre che grandi musicisti, i Beatles sono passati alla storia anche grazie alla loro immagine, capace di creare icone entrate nella cultura “pop” dell’Occidente, come la famosa passeggiata sulle strisce pedonali di Abbey Road o il sottomarino giallo in un mare psichedelico. C’è però un lato meno conosciuto di questa band inglese, che potrete scoprire nella mostra fotografica “Astrid Kirchherr with the Beatles”, al Palazzo Fava di Bologna dal 7 luglio al 9 ottobre 2017.
Chi è Astrid Kirchherr?
Astrid Kirchherr è una fotografa tedesca che oggi ha quasi ottant’anni. Negli anni Sessanta era una bella ragazza con un caschetto di capelli biondi, che viveva ad Amburgo, una città che in quegli anni era punto di riferimento per artisti e giovani che avevano voglia di trasgredire. Esistenzialista, profonda, creativa, Astrid vestiva sempre di nero e già allora era una bravissima fotografa.In quegli anni, in quella città, un gruppo di musicisti inglesi si esibiva in un piccolo locale frequentato da gente di ogni genere, tra cui Astrid. La band, manco a dirlo, era quella dei “The Beatles” ed Astrid si innamorò di Stuart Sutcliffe, il bel tenebroso che in quegli anni suonava il basso nella band. Astrid divenne così la fotografa del gruppo, aiutandoli a migliorare la loro immagine: via i capelli a banana alla Elvis Presley, via gli stivali da cowboy e le giacche di pelle, sostituite da capelli a caschetto e abiti formali. Non lo sapevano ancora, ma Astrid aveva appena lanciato uno stile che avrebbe segnato per sempre la storia della musica.
In mostra il lato meno conosciuto dei “baronetti” di Liverpool
La mostra “Astrid Kirchherr with the Beatles” è stata aperta il 7 luglio, a sessant’anni dal primo incontro tra Paul McCartney e John Lennon, nel giardino della chiesa di St Peter nel quartiere di Woolton a Liverpool.Le foto di Astrid Kirchherr raccontano proprio gli esordi della band, all’inizio degli anni Sessanta, quando i ragazzi di Liverpool erano costretti ad esibirsi in Germania, al Kaiserkeller, all’epoca un piccolo locale di Amburgo, suonando su un palco ricavato da assi di legno poggiati su fusti di birra vuoti, tra spettacoli di ragazze mezze nude e fiumi di birra. Paul McCartney e compagni in quegli anni suonavano anche per otto ore al giorno, trascorrendo la notte dormendo nel retro di un cinema porno. Nessuno li conosceva, eppure già in quei primi concerti il pubblico cominciò ad accorgersi che quei ragazzi inglesi avevano una marcia in più.
Astrid Kirchherr è stata testimone fedele di quei primi passi mossi dalla band, testimoniati dalle sue foto in bianco e nero, realizzate quando i Beatles erano composti ancora da Paul McCartney, John Lennon, George Harrison, Pete Best e Stuart Sutcliffe. Poi Pete Best fu sostituito da Ringo Starr e Stuart lasciò il gruppo (ma questo lo raccontiamo dopo).
Il rapporto tra Astrid e i Beatles proseguì anche quando la band raggiunse il successo, tanto che lei fu l’unica fotografa a cui fu concesso restare sul set del film “Hard Day’s Night”. La mostra di Bologna racconta tutto questo, ripercorrendo non solo la storia della banda, ma anche (e soprattutto) la storia di una bella amicizia, quella tra Astrid e il gruppo, velata (purtroppo) da una tragica vicenda.
La drammatica storia del “quinto Beatles”
Se Astrid Kirchherr è diventata la fotografa dei Beatles, lo si deve anche a Stuart Sutcliffe, il bassista del gruppo. Alto, bello e misterioso, Stuart era il componente più affascinante della band, ma sicuramente non era il musicista più bravo. Sul palco non si lasciava trasportare dalla musica come facevano gli altri e questo, fu più volte motivo di discussione all’interno del gruppo. Stuart in verità amava dipingere, più che suonare, per questo quando incontrò Astrid tra i due nacque subito una travolgente passione.Quando i Beatles nel 1961 lasciarono Amburgo per ritornare in Inghilterra, Stuart non li seguì, scegliendo di rimanere in Germania con Astrid e seguire la sua grande passione, la pittura. Qualche mese dopo sarebbe scoppiata la “Beatlesmania” e i suoi amici sarebbero diventati ricchi e famosi, ma Stuart non ebbe mai il tempo per rammaricarsi di questo perché morì nel 1962, a causa di un’emorragia cerebrale che già da tempo gli causava intensi mal di testa, svenimenti e nausea. A causarla fu probabilmente un pestaggio subito anni prima da parte di una banda di Teddy Boys. Secondo alcuni fu proprio il suo malessere che lo spinse a lasciare la band, a cui rimase legato fino agli ultimi giorni.
Informazioni utili, date, orari, prezzo dei biglietti
Mostra “Astrid Kirchherr with the Beatles”Dove: Palazzo Fava di Bologna, Via Manzoni 2
Date: dal 7 luglio al 9 ottobre 2017
Orari: martedì, mercoledì, venerdì, sabato, domenica 11.00 – 19.00; giovedì 11.00 – 22.00
Biglietti: € 12 intero, € 9 ridotto - Acquista il biglietto online
Maggiori informazioni: sito ufficiale