Il Veneto, come quasi tutte le regioni del Nord Italia, presenta una grande quantità e varietà di laghi: alpini, glaciali, grandi, piccoli, balneabili e non, sono un vero patrimonio naturalistico e turistico del territorio.
La maggior parte di questi, proprio per la conformazione fisica della regione, si trova nella zona settentrionale, sulle Alpi o in prossimità delle stesse.
Alcuni laghi sono conosciuti lungo tutta la penisola e anche oltreconfine – pensiamo ad esempio al Lago di Garda –, mentre altri sono frequentati soprattutto da gente del luogo, ma non per questo sono meno spettacolari.
Proponiamo di seguito una panoramica dei laghi balneabili e di quelli più belli del Veneto, per trascorrervi qualche giorno, o anche solo un pomeriggio, di pace e tranquillità immersi nella natura.
Lago di Garda
È d'obbligo iniziare questa carrellata parlando del Lago di Garda, le cui acque sono condivise tra Lombardia, Trentino e lo stesso Veneto.
In provincia di Verona, infatti, si trovano alcune delle località più note: Peschiera del Garda, Lazise, Bardolino, Torri del Benaco e Malcesine richiamano turisti in ogni stagione dell'anno. L'estate, invece, è la stagione perfetta per godersi le vacanze sulle spiagge del Lago di Garda, affollate di turisti provenienti anche dal Nord Europa.
Lago di Santa Croce
Nella zona dell'Alpago (provincia di Belluno), invece, il Lago di Santa Croce è uno specchio d'acqua di quasi 8 km² – che lo rendono il secondo lago per dimensioni del Veneto – ed è posto ad un'altitudine di 386 metri s.l.m.
Mentre in primavera e in autunno le sue acque sono battute soprattutto dai pescatori, in estate i vacanzieri amano prendere il sole sulla spiaggia di Poiatte, fare il bagno o praticare sport acquatici (windsurf, kitesurf e vela), ma anche concedersi escursioni in mountain bike o a piedi attorno al lago.
Lago di Misurina
Spostandosi ancora più a nord, sempre in provincia di Belluno, il Lago di Misurina è uno dei più belli del Veneto, nonché il più grande – tra quelli naturali – del Cadore.
Siamo infatti in località Misurina, frazione di Auronzo di Cadore, ad un'altitudine di circa 1750 metri s.l.m., proprio ai piedi del gruppo del Sorapiss.
A questa quota l'acqua è fredda ed è un'impresa ardua fare il bagno, tuttavia si possono noleggiare pedalò per concedersi un giro immersi in una natura spettacolare. In inverno, invece, le temperature calano al punto da rendere possibile una camminata sul lago ghiacciato.
Appena un km più a nord, il piccolo Lago d'Antorno, circondato da conifere, vanta una posizione davvero invidiabile, ma non è balneabile. Sul prato che lo circonda, in estate, la gente ama stendersi per prendere il sole o fare un picnic.
Il Lago di Auronzo
Il Lago di Santa Caterina (o Lago di Auronzo) è un lago artificiale con una superficie di circa mezzo chilometro quadrato, immediatamente a sud dell'abitato di Auronzo di Cadore: qui le escursioni in canoa o in barca a remi sono le migliori opzioni per chi vuole vivere intensamente questo luogo nei mesi più caldi.
Lago di Calalzo
Ancora nel Cadore, il Lago di Calalzo, noto anche come Lago di Centro Cadore, si trova nella valle del Piave. È un lago artificiale che si estende su una superficie di 2,3 km²; è balneabile e le spiagge più frequentate sono quelle di Miralago a Pieve e quelle nei pressi del ponte Vallesella.
Non mancano le opportunità di praticare sport acquatici come la canoa e il windsurf, mentre chi ama l'arrampicata può farlo sulla parete della diga Centro Cadore.
Vicinissimo, a poche decine di metri dalla sponda orientale (in località Lagole, in mezzo al bosco), si trova anche il Laghetto delle Tose, con acque cristalline dalle proprietà curative e termali, dove un tempo le ragazze (“tose”, in dialetto) si immergevano per conservare a lungo la loro bellezza.
Lago di Alleghe
La provincia di Belluno, per la sua posizione tra le Alpi, è ovviamente quella che presenta il maggior numero di specchi d'acqua: uno dei più belli è il Lago di Alleghe, nella Valle del Cordevole, sulle Dolomiti.
Il lago si formò nel 1771 in seguito a una frana staccatasi dal monte Piz, che interruppe il corso del torrente e diede rapidamente vita al bacino.
Posto ad un'altitudine di circa 966 metri s.l.m., oggi è molto frequentato dagli sportivi appassionati di windsurf e della vela, mentre per escursioni più tranquille si può noleggiare una barca a remi, un kayak o un pedalò, e trascorrere la giornata sull'acqua, dove si specchia anche il Monte Civetta.
Lago del Mis
Scendendo di quota, ma rimanendo nel bellunese, il Lago del Mis, bacino artificiale creato dalla diga all'imbocco della vallata, nel Comune di Sospirolo, è parte del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi: per questo non sono moltissime le strutture ricettive, ma basta allontanarsi poco per trovare diverse sistemazioni di ogni tipo.
Non solo picnic ed escursioni nei sentieri, ma anche sport acquatici: il lago è infatti balneabile e come sempre vela, canoa, pesca e windsurf sono le attività più gettonate.
Lago del Corlo
Il Lago del Corlo, nel Feltrino, è uno dei più spettacolari del Veneto per il suo paesaggio, che ricorda i fiordi norvegesi.
Siamo nel Comune di Arsiè, e questo bacino artificiale di 2,5 km² sulle colline lungo il corso del torrente Cismon, è ideale per passeggiare sulle sue sponde, attraversando anche il Ponte della Vittoria, sospeso tra due ripide pareti a picco sull'acqua, oppure per rilassanti gite in pedalò e canoa, affittabili sul posto.
Laghi di Revine
Cambiando provincia, spostandoci questa volta nel trevigiano, segnaliamo i Laghi di Revine – chiamati rispettivamente Lago di Santa Maria e Lago di Lago (altrimenti detto “di San Giorgio”) – separati da un breve tratto di zona palustre, in Valmareno.
Balneabili, ottimi per un tuffo o per una gita in pedalò, sono circondati da prati che fungono da spiaggia, ma anche da ninfee e canneti molto pittoreschi che invitano a passeggiare sulle sue rive per godersi un po' di tranquillità.
Lago di Fimon
Concludiamo il nostro giro dei laghi veneti andando sul Lago di Fimon, nel comune di Arcugnano, tra i Colli Berici (Vicenza).
Si tratta di uno specchio d'acqua molto piccolo (circa 0,6 km²), che tuttavia risulta essere il più grande della provincia. Data la folta vegetazione (tra cui i classici canneti e ninfee) e il fondo melmoso, non è balneabile, ma è un habitat eccezionale per numerose specie ittiche tra cui carpe, lucci e anguille. Nelle sue acque è vietata la navigazione di imbarcazioni a motore, mentre è consentita quella delle barche a vela.
La zona del Fimon è nota anche per il ritrovamento di resti di antichi insediamenti umani del Neolitico e dell'Età del Bronzo.
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