Lombardia, terra di enogastronomia, cultura e spiritualità. Una regione dove coltivare il rapporto con l’interiorità attraverso percorsi, luoghi ed emozioni che uniscono turismo e fede, e dove il turismo spirituale assume nuove forme.
Lungo le province di Lodi e Pavia si snoda, per 120 chilometri e attraverso 20 comuni la via Francigena, itinerario di oltre 2.000 chilometri che il Consiglio d’Europa ha deciso di inserire fra gli itinerari culturali più importanti del Vecchio Continente. Il tratto lombardo conduce alla scoperta di un territorio costellato di risaie, campi, castelli e cascine. Tre sono le tappe principali: quella iniziale compresa fra Palestro e Mortara, la centrale fra Tromello e Pavia e quella finale che arriva fino a Lambrinia. Percorrerle significa incrociare i luoghi che hanno visto la vittoria di Carlo Magno su Re Desiderio, sovrano dei Longobardi. Tra questi da non mancare il Santuario della Madonna della Bozzola di Garlasco, meta di pellegrinaggi già nel 1400 e il Castello di Belgioioso che ha ospitato personaggi importanti, fra letterati e storici, come Parini, Foscolo e Verri.
Un altro itinerario tutto da scoprire è quello della Via Priula, antica strada disegnata nel XVI secolo dagli ingegneri dell’epoca per collegare Bergamo a Morbegno in provincia di Sondrio. Il cammino si snoda attraverso la catena montuosa delle Orobie dove, in prossimità di uno dei maggiori valichi, è stata realizzato un rifugio per viandanti che ancora oggi accoglie i turisti. Il tracciato dell’antica mulattiera risulta ancora oggi percorribile non solo a piedi ma anche in bicicletta. I 140 chilometri di percorso si snodano nel primo tratto attraverso i paesaggi alpini e le testimonianze che risalgono all’epoca di Alvise Priuli, podestà di Bergamo, da cui appunto la via prende il nome.
Il tracciato di fondovalle è meno aspro. L’altitudine massima toccata sono i 1.992 metri del Passo San Marco dove la strada è ancora pavimentata con l’antico selciato e si possono scoprire ancora la vecchia casa cantoniera ed un cippo monumentale. La rotabile, la Transorobica, che da 40 anni ha sostituito il tracciato originale, porta a valutare e ad apprezzare gli elementi che il paesaggio offre. Chi volesse ripercorrere le orme di una delle figure più importanti della nostra storia, può intraprendere il Cammino di Sant’Agostino, che collega ben 50 santuari consacrati alla Vergine Maria distribuiti nelle sette province lombarde.
Il Cammino a cui ha dato il nome collega ben 50 santuari consacrati alla Vergine Maria e distribuiti nelle sette province lombarde. Unendo sulla mappa le varie tappe del percorso, si ricava una figura molto simile a quella di un fiore con il suo stelo. Per questo il Cammino di Sant'Agostino viene chiamato anche cammino "della Rosa". Per percorrerlo occorre quasi un mese, il suo tracciato supera i 600 chilometri e attraversa i luoghi legati ai momenti più importanti della vita del Santo, come Cassago Brianza, località testimone della sua conversione, Milano, città dove Sant’Agostino è stato battezzato, Pavia, dove sono custodite le sue spoglie alla Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro.
Tanti altri sono gli itinerari da percorrere. Come l'antica Via Spluga che poi travalica in Svizzera oltrepassando l'omonimo passo. Lungo il suo percorso che attraversa la Val San Giacomo e l'impervio Vallone del Cardilello, potrete visitare il Santuario della Madonna della Misericordia di Gallivaggio, eretto nel luogo di una miracolosa apparizione nel 1492.
Nella parte più orientale della regione si incrocia invece la Via Francisca del Lucomagno, percorso romano-longobardo che scende verso il pavese, e conduce alla scoperta di luoghi e monumenti meravigliosi come la Badia di San Gemolo, il Sacro Monte di Varese, Patrimonio dell'Umanità Unesco e il Monastero di Torba a Gromate Olona.
E ancora l'Antica Via Regina che si snoda intorno al Lago di Como. Qui dedicate del tempo al Sacro Monte di Ossuccio, anch'esso Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO, dal quale godrete di una magnifica vista sull'Isola Comacina.
I turisti che intendono affrontare gli itinerari religiosi lombardi possono completare l’esperienza pernottando nei monasteri nei quali, fin dal Medioevo, i pellegrini venivano accolti. Provare la profonda spiritualità del dormire e condividere per qualche ora il raccoglimento offerto da antiche mura e giacigli spartani è una delle emozioni più interessanti da vivere.
Per non farvi mancare nulla potrete pernottare nei monasteri lungo gli itinerari come veri pellegrini, che in questi luoghi venivano accolti fin dal medioevo, sperimentando per qualche ora il raccoglimento fra antiche mura e giacigli spartani. Magari nel convento di Baccanello o di Calusco d’Adda, dove piccoli gruppi e singoli possono trovare ospitalità; o ancora nel convento del Sacro Cuore di Cermenate, aperto anche a soggiorni individuali. I monasteri aprono le loro porte non solo a turisti di passaggio ma, ancor più, a quanti vogliano trascorrere un periodo di profonda riflessione, spirituale o laica che essa sia.
Da non dimenticare la Certosa di Pavia, dove al risveglio avrete occasione di toccare con mano i frutti del lavoro dei monaci: prodotti a base di miele, erbe medicinali, cioccolata, liquori e dei distillati.
In provincia di Lecco, all'Abbazia di Santa Maria e San Nicolò, si producono distillati, infusi di erbe e radici medicali aromatiche. All'Abbazia di Chiaravalle, tappa imperdibile lungo il Cammino e la Valle dei Monaci, provate l'Elisir di lunga vita, Elisir di San Bernardo, Centerbe e le Gocce Imperiali.
Questi itinerari sapranno stupirvi per la loro bellezza, per la varietà dei paesaggi naturali che li circondano e per i panorami mozzafiato che vi accompagneranno lungo il cammino.
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