La mostra di Botero a Verona, AMO Palazzo Forti

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Condividi Marco Lovisco

29/08/2017

È un mondo soffice, irreale e pacato, quello che Botero riesce a creare con le sue opere, in cui i soggetti sembrano vivere in una palla di vetro che ne modifica l’aspetto e attutisce i sensi. Dopo il successo della mostra “Botero” di Roma, le opere dell’artista colombiano approdano all’AMO Palazzo Forti di Verona che, dal 21 ottobre 2017 al 22 aprile 2018 ospiterà la grande mostra monografica dedicata a Fernando Botero, tra i più importanti artisti viventi.

Con questo evento Verona si conferma una delle capitali dell’arte italiana. La mostra “Botero” è infatti solo l’ultima delle monografiche ospitate dalla città scaligera che ha già accolto nelle sue sale le opere di Tamara de Lempicka, Picasso e Toulouse-Lautrec.

La mostra “Botero” di Palazzo Forti

Oltre cinquanta opere di grandi dimensioni ripercorrono cinquant’anni di carriera (dal 1958 al 2016) del grande artista colombiano, che ad aprile ha celebrato il suo ottantacinquesimo compleanno.

Il percorso espositivo è ricco e articolato e si sviluppa attraverso otto sezioni, divise per temi, dalla religione alla politica, passando per il circo o le nature morte.

Si comincia con la scultura, l’arte che ha portato Botero nelle piazze e ha permesso all’artista di essere conosciuto anche da un pubblico meno “affezionato” ai musei o alle gallerie d’arte. Le sculture, in bronzo, sono realizzate con l’inconfondibile stile dell’artista, che tende a dilatare le figure, ammorbidendo gli spigoli e allargando le forme. Ne sanno qualcosa gli abitanti di Pietrasanta, piccolo paese della Toscana in cui Botero ha acquistato una cosa negli anni Ottanta, ornando la città con alcune delle sue sculture come il celebre Cavallo con le briglie, collocato nella piazza principale della città.

La seconda sezione della mostra di Palazzo Forti si chiama “Versioni di antichi maestri” e mostra l’influenza che l’arte classica ha avuto sulla poetica dell’artista colombiana. Botero infatti si è spesso ispirato ai grandi dell’arte italiana, come Leonardo, Piero della Francesca o Giotto ed a maestri indiscussi dell’arte europea come Velazquez, Goya o Rubens. I suoi riferimenti ai grandi dell’arte è sempre stato esplicito; Botero infatti ha realizzato dei veri e propri “tributi” ad opere celebri dell’arte, rivisitate attraverso il suo tocco personale.

La terza sezione è dedicata alle nature morte, fondamentali per comprendere un grande dilemma che spesso si associa alla figura di Botero, ossia: “Perché le persone dipinte da Botero sono grasse?”. La risposta è nelle nature morte dell’artista che mostrano come non siano le persone ritratte dall’artista ad essere grasse, ma è l’intero mondo di Botero che risulta dilatato e morbido. Non è quindi una questione di linea ma si tratta di uscire fuori dal contesto della realtà per immaginare un mondo differente, che esiste nella mente dell’artista.

Il percorso espositivo della mostra veronese mostra poi il rapporto di Botero con la religione. Si tratta di un tema fondamentale nella poetica dell’artista, tanto che una delle serie di dipinti più famose realizzate da Botero è quella della via Crucis, donata dall’artista al museo di Antiochia nel giorno del suo ottantesimo compleanno.

La quinta sezione invece è dedicata alla politica, altro tema importante per comprendere l’artista, che nel 1955 sposò Gloria Zea, che anni dopo divenne ministro della cultura in Colombia. In mostra a Verona il dipinto Il Presidente e i suoi ministri (2011) che rende evidente la visione ironica e distaccata dell’artista, ben diversa dalla celebre serie di dipinti che raccontavano le violenze del carcere di Abu Ghraib (2004-2005).

La sesta sezione ci fa viaggiare in terre lontane, quelle dell’America Latina, vista con gli ogni sognanti di un artista che racconta la sua patria. È in questa sezione che si evidenzia l’insegnamento che la cultura popolare ha esercitato su Botero, che racconta scene di vita quotidiana, come nell’opera Picnic (2001).

La penultima sezione della mostra di Botero è dedicata ai nudi che evidenziano le forme generose evocate dall’artista, che sembrano richiamare precedenti illustri della storia dell’arte. Primo su tutti il pittore fiammingo Rubens, le cui donne formose dalle carni rosee rappresentavano un tratto inconfondibile della sua arte vibrante di vita. In Botero però il nudo perde la sua carica di sensualità per diventare placido e distaccato, in un mondo dove pare non esista malizia.

Il percorso espositivo si conclude con uno dei temi che hanno reso celebre Botero: il circo. La carica onirica, magica e colorata dell’atmosfera circense pare infatti adattarsi perfettamente alla poetica dell’artista che sembra esaltarsi nel descrivere uno spettacolo che è al contempo antico e moderno, già caro a grandi artisti come Picasso o Chagall.

Informazioni utili, date, orari, prezzo dei biglietti

Mostra: "Botero"
Dove: AMO Palazzo Forti, Verona, Via Abramo Massalongo, 7
Date: dal 21 ottobre 2017 al 22 aprile 2018
Orari: Lunedì dalle 14.30 alle 19.30; dal martedì a domenica dalle 9.30 alle 19.30
Biglietti: ancora non disponibili
Maggiori informazioni: sito ufficiale

Per saperne di più su Fernando Botero leggete anche, su Due Minuti di Arte: Fernando Botero, vita e opere riassunte in 10 punti

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