La Mostra di Marina Abramovic a Firenze, Palazzo Strozzi

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Condividi Marco Lovisco

27/09/2017

Si è definita “The grandmother of performance art”. Le sue performance hanno fatto discutere, riflettere, a volte hanno destato scandalo, di certo hanno sempre fatto parlare, trasformando ogni sua uscita in un evento. Dal 21 settembre 2018 al 20 gennaio 2019, Palazzo Strozzi a Firenze ospita una grande mostra dedicata all’artista serba Marina Abramović, protagonista indiscussa dell’arte contemporanea.

Dopo le mostre su Ai Weiwei e Bill Viola, Palazzo Strozzi si conferma uno dei punti di riferimento dell’arte contemporanea in Italia e non solo; lo storico palazzo fiorentino da settembre ospita anche la mostra “Il Cinquecento a Firenze. Tra Michelangelo, Pontormo e Giambologna” che ripercorre una delle più prestigiose pagine della storia della città toscana.

Una mostra per scoprire Marina Abramović

Non si hanno ancora informazioni precise sulla mostra di Firenze, ma quel che è certo è che sarà un’ampia retrospettiva che permetterà di conoscere a fondo il percorso artistico della controversa artista serba. A Palazzo Strozzi saranno infatti ospitate oltre 100 opere della Abramović dagli anni Settanta ad oggi. È prevista anche la riesecuzione dal vivo di alcune delle sue più celebri performance.

Tre performance di Marina Abramović che hanno fatto la storia

1. Rhythm 0, performance tenutasi a Napoli nel 1974.
L’artista era in piedi al centro di una stanza, al suo fianco erano collocati alcuni oggetti: forbici, fiori, coltelli, corde, piume e perfino una pistola. Marina Abramović aveva spiegato agli astanti che sarebbe stata immobile per sei ore e ognuno avrebbe potuto farle ciò che preferiva, senza alcuna conseguenza legale. Le prime persone si avvicinarono a lei timidamente, chi carezzandola con una piuma, chi sfiorandola con un fiore. Col tempo però la performance prese una piega piuttosto violenta: qualcuno cominciò a legarla, altri le tagliarono i vestiti con le forbici scoprendole i seni, qualcuno la graffiò con le spine di una rosa, fino a quando uno spettatore non le mise in mano la pistola invitandola a premere il grilletto contro di sé. Per fortuna altri spettatori intervennero in difesa dell’artista, evitando l’ulteriore degenerarsi della situazione.

2. Balkan Baroque, performance video presentata a Venezia nel 1997
In questa performance l’artista è seduta su una catasta di ossa di animale ancora insanguinate e assalite da vermi e larve. La Abramović passò incessantemente tre giorni nel pulire le ossa ad una ad una, cantando litanie. L’opera faceva riferimento ai massacri della Guerra nei Balcani. Fu premiata con il Leone d’Oro.

3. The artist is present, performance tenutasi al Moma di New York nel 2010
È forse la performance più famosa, grazie anche ad un inaspettato colpo di scena. In questa performance l’artista era seduta su di una sedia, avendo di fronte un piccolo tavolo e una sedia vuota. La sedia vuota era destinata agli spettatori che, a turno, potevano occuparla per guardare l’artista negli occhi. La performance durò tre mesi, durante i quali l’artista resistette impassibile agli sguardi di circa 750 spettatori. Finché non le si sedette di fronte un signore dai capelli bianchi, vestito con un abito elegante e scarpe da tennis. Marina Abramović lo guardò negli occhi, gli strinse le mani e, senza dire una parola cominciò a piangere. Quella persona era Uwe Laysiepen (in arte “Ulay”), l’uomo che con lei aveva condiviso arte e amore, prima che i due si lasciassero nel 1988.

Chi è Marina Abramović? Lo raccontiamo in 5 punti

1. Marina Abramović è nata a Belgrado nel 1946. È un’artista serba, naturalizzata statunitense, la cui carriera ha avuto inizio negli anni Sessanta. È diventata famosa per le sue performance in cui l'artista usa come "tela" il suo corpo portandolo al limite, creando oepre che mettono in evidenza i lati più istintivi e spesso nascosti dell’animo umano.

2. La vita di Marina Abramović si sviluppa essenzialmente in tre città: Belgrado, dove studia arte; Amsterdam, dove inizia la sua carriera artistica e incontra Ulay; New York, dove trova la sua consacrazione (e dove risiede tuttora).

3. Fondamentale per la sua carriera artistica è l’incontro ad Amsterdam nel 1976 con l’artista performer Tedesco “Ulay”. Tra i due nasce subito una profonda sintonia, artistica e affettiva. Insieme danno vita a performance molto interessante come Rest/Energy (1980) o la discussa Imponderabilia (1977).

4. Così come spettacolari erano le loro performance, in modo altrettanto spettacolare si chiude la loro relazione nel 1988, con un’ultima, maestosa performance. I due infatti si recano in Cina, oguno agli estremi opposti della Muraglia (Ulay parte dal deserto dei Goby, la Abramović dal Mar Giallo) e, dopo chilometri di cammino si incontrano a metà strada solo per dirsi addio.

5. Oggi Marina Abramović vive a New York ed è impegnata a diffondere il suo metodo artistico, in cui l’arte attraverso il corpo diventa ricerca di sé stessi. Si tratta del “Metodo Abramović” (2012), che vede tra i principali sostenitori la pop star Lady Gaga.

Informazioni utili, date, orari, prezzo dei biglietti

Mostra: "Marina Abramović "
Dove: Palazzo Strozzi di Firenze, Piazza degli Strozzi
Date: dal 21 settembre 2018 al 20 gennaio 2019
Orari: Tutti i giorni inclusi i festivi 10.00-20.00; Giovedì: 10.00-23.00
Biglietti: da definire
Maggiori informazioni: sito ufficiale

Per saperne di più sull’artista leggete anche, su Due Minuti di Arte: Chi è Marina Abramović? L’artista e le sue opere in 10 punti

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