Astronomo, fisico, filosofo, matematico, ma anche appassionato di musica, arte e letteratura. Se volete scoprire le infinite sfaccettature del grande Galileo Galilei non dovete fare altro che andare a Padova. Dal 18 novembre 2017 al 18 marzo 2018 il Palazzo del Monte di Pietà, in piazza Duomo, ospita la mostra “Rivoluzione Galileo. L’arte incontra la scienza”.
La mostra, a cura di Giovanni C.F. Villa e Stefan Weppelmann, racconta la vita del grande scienziato e il suo contributo allo sviluppo scientifico attraverso un interessante percorso lungo undici sale. Un viaggio che parte nel XVII secolo e arriva fino ai giorni nostri, tra scienza, arte e storia.
La mostra è aperta tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00 mentre il sabato e i festivi l’apertura è prolungata fino alle 20.00. Il biglietto intero è di 12 euro, mentre possono usufruire della riduzione a 10 euro gli under 18, gli over 65, gli insegnanti e gli studenti universitari. Fino a 5 anni di età l’ingresso è gratuito.
Per tutta le info vi rimandiamo in fondo all’articolo.
Viaggio rivoluzionario in 11 tappe, per scoprire il genio Galileo
Il viaggio comincia a Padova, sede della mostra. Fu in questa città infatti che Galileo visse quelli che definì “Gli anni migliori di tutta la mia età”. Lo scienziato si trasferì nella città veneta nel 1592 per insegnare all’università e vi rimase per ben diciotto anni!Il percorso espositivo racconta poi, nella seconda sala, gli anni di formazione di Galileo, che il padre voleva medico e che invece rimase folgorato dalla matematica. La sala tre, attraverso meravigliosi dipinti, come L’origine della via Lattea di Rubens, mostra al visitatore come venisse concepita la volta celeste prima delle scoperte del genio pisano.
Nella sezione 4 si entra nel cuore della ricerca di Galileo, dove il visitatore potrà ammirare un cannocchiale di otto metri di lunghezza, realizzato da Giuseppe Campani nel 1682. Nella sezione 5 due bellissimi dipinti del Guercino mostrano come, grazie alle scoperte di Galileo, si sia passati dall’astrologia all’astronomia.
Grazie all’uso del cannocchiale si aprì una nuova immensa fonte di ispirazione per gli artisti, che potevano osservare la volta celeste come non avevano mai fatto prima, e riprodurla nelle loro opere. Nella sezione 6 il visitatore può ammirare il dipinto Fuga in Egitto di Elsheimer, in cui è evidente l’attenzione “scientifica” con cui l'artista ha rappresentato il cielo notturno.
Oltre ad aver perfezionato l’uso del cannocchiale, Galileo è noto per aver introdotto il metodo scientifico, basato sulla formulazione di ipotesi, sulla verifica oggettiva di tali ipotesi e sull’osservazione. Si tratta di un contributo fondamentale alla Rivoluzione Scientifica, che ha portato alla scienza moderna, che ha ispirato artisti impegnati in diversi settori: dal cinema di Melies alla scrittura di Julies Verne. La sala 7 è dedicata a loro.
La sala 8 si apre invece con un meraviglioso Sole realizzato da Giuseppe Pellizza da Volpedo, per ricordare le scoperte di Galileo legate allo studio delle macchie solari.
Le ultime sale, della mostra invece raccontano il triste epilogo della carriera di Galileo, accusato di eresia dal tribunale dell’Inquisizione e costretto ad abiurare nel 1633. La negazione delle sue scoperte lo salvò dalla condanna a morte ma non dall’ingiusto esilio che l’astronomo fu costretto a subire.
Per fortuna la verità nel corso dei secoli ha trionfato e le scoperte del grande scienziato pisano sono oggi uno dei capisaldi della scienza moderna. Protagonista dell’ultima sala è proprio Il trionfo della Verità, dipinto realizzato da Luigi Mussini nel 1847.
Prima di uscire dalla mostra padovana, l’artista Michael Najjar ci accompagna in un simbolico viaggio sulla luna, per ricordarci che tutto questo forse non sarebbe stato possibile se il 15 febbraio 1564 a Pisa non fosse nato un bambino, che sarebbe diventato un uomo curioso e geniale.
Un percorso che coinvolge un’intera città
La mostra su Galileo esce al di fuori delle mura di Palazzo del Monte di Pietà per abbracciare i luoghi che hanno segnato tappe fondamentali nella vita dello scienziato. Dalla “Casa di Gianvincenzo Pinelli”, umanista che ospitò Galileo per quasi dicei anni, alla casa dove l’artista visse tra il 1601 e il 1610, sede di alcune delle sue più importanti scoperte.Vale la pena poi visitare Palazzo del Bo, sede storica dell’Università di Padova, in cui lo scienziato tenne le sue lezioni dal 1592 al 1610, la Chiesa di Santa Caterina in cui Galileo battezzò due dei suoi figli e la biblioteca del seminario di Padova, in cui è conservata la prima edizione del Dialogo sui massimi sistemi (1632).
Attività collaterali per conoscere Galileo
Sono numerosi i percorsi didattici e gli eventi collaterali, legati alla mostra “Rivoluzione Galileo”. Per le scuole sono previsti percorsi scientifici, letterati e storico-artistici, per approfondire lati spesso sconosciuti del genio pisano, oltre a laboratori scientifici per fare, toccare e sperimentare in prima persona le scoperte di Galileo.Per i più grandi sono stati previsti una serie di conferenze in collaborazione con l’Università degli Studi di Padova e numerosi eventi collaterali tra teatro, arte e musica. Per scoprirli tutti vi consigliamo di visitare il sito ufficiale della mostra.
Informazioni utili, date, orari, prezzo dei biglietti
Mostra: “Rivoluzione Galileo. L’arte incontra la scienza”Dove: Palazzo del Monte di Pietà, piazza Duomo 14, Padova
Date: dal 18 novembre 2017 al 18 marzo 2018
Orari: Feriali 9.00-19.00, Sabato e festivi 9.00-20.00
Biglietti: € 12 intero, € 10 ridotto
Maggiori informazioni: sito ufficiale