Itinerario sulla Strada del Vino dell'Etna

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Condividi Fiamma Larosa

25/05/2020

A Muntagna. Viene chiamato così dagli abitanti che rispettosamente abitano ai suoi piedi: è l’Etna, il vulcano più alto d’Europa anche se la sua altezza varia a seconda delle eruzioni che modificano in continuazione la sommità e il territorio circostante.
Patrimonio Mondiale Unesco non a caso, vista la particolare e inquietante bellezza che offre ai visitatori: borghi di pietra lavica e case color pastello costeggiano le sue pendici, quasi a sfidare la prossima eruzione, mirabili muretti a secco neri che circondano i vigneti che si rincorrono sulle pendici della pericolosa montagna e una terra scura, fertile, dall’odore intenso e persistente.
Questo è lo scenario lungo il quale si snoda la Strada del Vino dell’Etna, che, con i suoi storici vitigni ad alberello, accompagna il visitatore alla scoperta di sapori autentici e forti, profumi inebrianti e colori vivi. Indimenticabili.

La zona di produzione dell’Etna DOC interessa i territori di ben 20 comuni in provincia di Catania: Biancavilla, Santa Maria di Licodia, Paternò, Belpasso, Nicolosi, Pedara, Trecastagni, Viagrande, Aci Sant’Antonio, Acireale, Santa Venerina, Giarre, Mascali, Zafferana Etnea, Milo, Sant’Alfio, Piedimonte Etneo, Linguaglossa, Castiglione di Sicilia, Randazzo, in un saliscendi che parte da 400 metri sul livello del mare e supera, in alcuni tratti, i 1000 metri, altezze uniche al mondo per la coltivazione della delicata vite, ma qui possibili per il sole caldo che bacia con furore, per quasi tutto l’anno, le pendici de “A Muntagna”.

Pronti? Seguiteci in questo itinerario enogastronomico, che potrete fare in macchina, in moto, in mountain bike o con la vecchia Ferrovia Circumetnea, l’antico trenino guidato da una motrice a scartamento ridotto che si arrampica indomita da più di 120 anni lungo le aspre salite dell’Etna e offre uno specifico tour sul Treno dei VIni dell'Etna.

Il vino: l’Etna DOC


Anche i vini che qui si producono, prevalentemente con uve autoctone, hanno la personalità forte e carismatica di quella terra nera e coraggiosa, ricca di minerali, in cui i vitigni affondano le radici: l’Etna Bianco e l’Etna Bianco Superiore, con minimo il 60-80% di Carricante, antichissimo vitigno a bacca bianca, l’Etna Rosso, l’Etna Rosso Riserva e l’Etna Rosato, con minimo l’80% di Nerello Mascalese e il restante 20% di Nerello Cappuccio, e l’Etna Spumante, con minimo il 60% di Nerello Mascalese.

Dal sapore intenso e fruttato, con note di zagare, i due bianchi sono perfetti per accompagnare i succulenti piatti di pesce tipici di queste parti, mentre i rossi, dal caldo color rubino/mattone, si accompagnano ai piatti di carne più tipici della montagna e i formaggi più robusti. Decisamente versatile il rosato, che si rivela perfetto per i numerosi piatti “mari e monti”, i formaggi delicati e per i dolci.

Raro e prezioso è, invece, lo spumante, dal perlage raffinato e persistenti note di ginestra, perfetto come aperitivo e per accompagnare crostacei e molluschi.

I piatti e i prodotti tipici dell’Etna


Per quanto descritto fin qui, scommettiamo che non vi stupite troppo se vi raccontiamo che anche la tradizione culinaria di questa zona propone quella ricchezza di gusto e quella intenstà di sapore che questa terra lavica riesce a conferire a ogni frutto che nutre. A ciò bisogna aggiungere la storia che caratterizza la Sicilia, da sempre terra di conquista e spartiacque geografico e culturale tra Europa, Africa e Asia, che ha contribuito a dar vita a specialità gastronomiche assolutamente caratteristiche e uniche, introvabili da altre parti.

Tra i primi piatti impossibile non assaggiare la Pasta alla Norma, con melanzane e ricotta salata, gli Spaghetti con le Sarde, con finocchietto selvatico, e le Pappardelle ai Funghi Porcini e Ciliegino; per i secondi piatti ci accontentiamo di una Parmigiana o di un tagliere di formaggi di montagna o di un vassoio di carni arrostite alla brace, anche se il mar Jonio ci guarda da, non troppo, lontano e ci propone anche una grande scelta di piatti di pesce.
Un capitolo a parte meriterebbe di essere dedicato alla produzione dolciaria, in grado di soddisfare anche i palati più esigenti: partendo da qualcosa di universale, come i Cannoli Siciliani, le Cassatelle e le Paste di Mandorle, arriviamo a presentare Sua Maestà il Pistacchio di Bronte,ingrediente principali di moltissimi dolci della tradizione, anche lui figlio delle impetuose colate laviche dell’Etna.

Il Pistacchio di Bronte ci dà l’occasione di presentare anche i numerosi prodotti DOP e IGP che crescono rigogliosi sui fianchi del vulcano: i funghi di Nicolosi, il miele di Zafferana Etnea, le salsicce di Linguaglossa, le fragole di Maletto, le insalate di Adrano, la pagnotta di Dittaino, l’olio extra-vergine del Monte Etna, il ficodindia delle pendici occidentali, l’arancia rossa, la mela gelato cola e la ciliegia delle pendici orientali.
Sinceramente potremmo andare avanti ancora per un bel po’, ma ci manca il tempo perché è ormai ora di partire; portate con voi quel tanto di curiosità che serve per scoprire per conto vostro le mille altre specialità che conquisteranno senza dubbio le vostre papille gustative e il vostro cuore.

Gli eventi del nostro itinerario

Il percorso: da Santa Venerina a Piedimonte


Partiamo da Santa Venerina, cittadina che dista circa 25 km da Catania e si trova tra i territori di Acireale, una delle più importanti mete termali della Sicilia, e dell’antica Contea di Mascali, dove potrete vedere i resti della piccola Chiesa bizantina di Santo Stefano e il Museo del Palmento, che conserva strumenti e attrezzi della tradizione contadina siciliana.

Continuiamo ad arrampicarci sul fianco orientale del vulcano, dirigendoci verso Zafferana Etnea, nota per la produzione di un dolcissimo miele che si è guadagnato la Denominazione di Origine Protetta; qui è obbligatorio andare a vedere “do Pantanu”, un leccio immenso, con più di sette secoli sulle radici, che vi toglierà il fiato, e l’Altarino della Madonna della Provvidenza, edificato in segno di devozione quando nel 1782 un fiume di lava minacciò il paese.

Saliamo ancora un po’ e arriviamo a Milo, località turistica molto frequentata dai che è alla ricerca di fresco, quiete e panorami suggestivi; dalla Piazza Belvedere, infatti, è possibile lasciare che gli occhi accarezzino le coste joniche, fino a quelle calabresi, e il paesaggio unico che c’è da queste parti; un’occhiata finale alla Chiesa di Santa Maria del Monte Carmelo, edificata nel ‘600, prima di fermarci per una degustazione veloce, giusto per scaldare le papille gustative, nella Casa Vinicola Barone di Villagrande. Giusto un assaggio.

Torniamo, ora, leggermente verso il mare e scendiamo il fianco de "A Muntagna" in direzione Sant’Alfio, borgo ubicato a soli 20/30 minuti da rinomate località di mare della Sicilia, come Giardini Naxos, tanto per fare un esempio illustre.
In un paesaggio costellato di noccioli e colorate case padronali incontriamo un altro gigante della Natura, l'incredibile Castagno dei Cento Cavalli, sotto la chioma del quale, una leggenda narra, trovarono riparo ben 100 cavalieri della Regina Giovanna d’Aragona.

L’ultima tappa della prima parte del nostro tour la spendiamo a Piedimonte Etneo; a circa metà strada incontriamo la Sorgente di Presa, una delle più pure e cristalline di tutta la regione. Arrivati a destinazione, infine, ci concediamo una passeggiata nel piccolo ma suggestivo borgo, che offre esempi di architettura religiosa di una certa qualità, finché non arriva il momento della pausa pranzo, da fare senza dubbio nel Ristorante Talè, dove potrete assaggiare i piatti della tradizione etnea cullati dall’eleganza fuori tempo della location.

Continua l'itinerario: da Piedimonte ad Adrano


Ripartiamo, dopo aver imagazzinatoi la quantità di calorie necessarie per affrontare la seconda parte del viaggio, e andiamo a Linguaglossa, una delle poche mete sciistiche della Sicilia, da cui partono i quattro impianti di risalita che in inverno portano alle piste da sci con vitsta mare.
Bella la Chiesa Madre in pietra lavica, ubicata nella piazza principale, che ospita numerose e preziose tele ottocentesce, e altrettanto suggestiva una passeggiata per il centro storico mentre "A Muntagna" ci sovrasta in tutta la sua imponenza.

Saliamo ora verso Castiglione di Sicilia, uno dei più bei borghi della regione, già abitato dai greci nel V secolo a.C.
Imperdibile la visita all’imponente Castello di Lauria, da cui il borgo ha preso il nome, e alla Torre del Cannizzo, la torretta di avvistamento recentemente restaurata, che rappresenta uno dei simboli della cittadina.

Siamo quasi arrivati alla fine del nostro itinerario. Continuiamo a costeggiare il nostro amico vulcano con la giusta dose di entusasmo; ci fermiamo a Randazzo, splendido borgo medievale ubicato sul versante settentrionale dell’Etna, affacciato sulla Valle dell’Alcantara. Pregevoli i resti dell’antica cinta muraria, di cui oggi rimangono una torre e quattro porte, e di particolare interesse risulta essere una visita al Museo Civico di Scienze Naturali, che ospita una collezione ornitologica di rara bellezza.

Dedichiamoci ora all’ultima tappa del nostro tour, che, vi avvertiamo subito, si rivelerà particolarmente amata dai vostri palati. Partiamo in direzione di Adrano, ridente borgo ubicate alle falde meridionali dell’Etna, non senza fermarci prima, per una superba e calorica merenda, presso il Laboratorio di Pasticceria Artigianale Vincente Delicacies, nel ridente borgo di Bronte, patria del miglior pistacchio nazionale e imperdibile tappa per assaggiare le specialità dolciarie locali, vero patrimonio internazionale.

Ad Adrano, invece, ci dedichiamo all’ultima visita artistico-storica di questo bel viaggio: il Castello Normanno, risalente all’XI secolo ed edificato per difendere Catania dagli attacchi dei Saraceni, una degli esempi più interessanti di architettura medievale in Sicilia, come anche l'iconico ponte medievale.

Si è fatto tardi ed è ora di cena, giusto? Un ultimo sforzo per coprire gli ultimi 4 km circa e arrivare alla Tenuta Masseria Setteporte di Biancavilla dove potrete affogare le emozioni della giornata in un bel tagliere di formaggi locali, accompagnati da un buon numero di calici di Etna Rosso o Bianco DOC, il vino-gioiello di questa magica montagna ancora viva.

Il nostro tour in sintesi

Itinerario: Santa Venerina - Zafferana Etnea- Milo - Sant’Alfio - Piedimonte Etneo - Linguaglossa - Castiglione di Sicilia - Randazzo - Adrano - Biancavilla.
Lunghezza percorso: 84 km.
Cosa vediamo: Chiesa di Santo Stefano (Santa Venerina), Altarino Madonne della Provvidenza (Zafferana Etnea), Piazza Belvedere e Chiesa di Santa Maria del Monte Carmelo (Milo), Chiesa Madre (Linguaglossa), Castello di Lauria e Torre del Cannizzo (Castiglione di Sicilia), Resti Cinta Muraria (Randazzo).
Cosa assaggiamo: funghi di Nicolosi, il miele di Zafferana Etnea, le salsicce di Linguaglossa, le fragole di Maletto, le insalate di Adrano, la pagnotta di Dittaino, l’olio extra-vergine del Monte Etna, il ficodindia, l’arancia rossa, la mela gelato cola e la ciliegia, il pistacchio di Bronte.
Enoteche, Cantine e Aziende di prodotti tipici dove fare degustazione: Azienda Agricola Barone di Villagrande (Milo), Ristorante Talè (Piedimonte Etneo), Pasticceria Artigianale Vincente Delicacies (Bronte), Tenuta Masseria Setteporte (Biancavilla).
Musei e attrazioni: Museo del Palmento (Santa Venerina), “do Pantanu” - Il leccio secolare (Zafferana Etnea), Castagno dei Cento Cavalli (Sant’Alfio), Sorgente di Presa (Piedimonte), Museo Civico di Scienza Naturali (Randazzo).
Maggiori informazioni: sito ufficiale della Strada del vino dell'Etna.

Se ti interessa l'argomento visita anche il nostro canale dedicato agli itinerari in Sicilia.

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