E’ della poetica del reale che si occupa Magritte, del fascino che sta sotto alla superficie.
Il genio belga, considerato tra i massimi esponenti del Surrealismo, rappresenta la realtà non per interpretarla, né per indagare significati simbolici, che rifiuta in modo categorico, ma per scavare e porre domande attraverso lo strumento della pittura.
Questo ci possiamo aspettare dalla mostra proposta da Palazzo Blu a Pisa per l’autunno 2018, che vedrà come protagonisti Magritte e il Surrealismo. La pittura di quello che è considerato uno dei più grandi artisti belga non strizza l’occhio all’estetica, né alla tecnica, nella sua produzione è l’inquietudine che troviamo; definito “il pittore che non amava dipingere” Magritte considerava la pittura lo strumento più adatto a sondare il mistero dell’esistenza.
Se poi volete vedere Magritte in un modo più interattivo, non perdetevi, nello stesso periodo, la Mostra su Magritte a Milano, Fabbrica del Vapore.
Magritte e la sua pittura
Ed è della vita dell’uomo moderno che l’artista parla, un uomo in crisi, confuso e incapace di spiegare i misteri legati alla vita. La rappresentazione della realtà, del quotidiano, degli oggetti più banali è lucida e semplice, rifiuta ogni legame con l’inconscio, ma al contrario suggerisce silenzio e accettazione del mistero, affinché ci sia spazio per nuovi quesiti e una differente ricerca, possibile solo lontano dal bisogno di risolvere paure e timori attraverso risposte legate a significati simbolici.Nessun legame con l’inconscio quindi per Magritte, nessuna rassicurazione, ma l’esaltazione del controsenso, la sovversione delle regole. Questo incontreremo: l’assurdo che mette in crisi ogni logica! Ed è proprio ciò che i suoi quadri gettano addosso, colpendo e scioccando attraverso accostamenti improbabili, l’artista ribadisce la necessità di osservare la realtà con occhi diversi.
Ci chiede di guardare dietro alla banalità del quotidiano e scovarvi il non banale. Ed ecco che i paesaggi notturni sono illuminati da cieli diurni e il visitatore ancora una volta è sconcertato. “…è giorno o notte?”, si domanda, ma non vi è risposta, né conforto. Il rapporto stesso con le parole è messo in discussione, la dissonanza tra il segno linguistico e quello artistico è evidente nell’opera Il tradimento delle immagini, che raffigura una pipa accompagnata dalle parole “ceci n’est pas une pipe” e ancora è evidente nella scelta di titoli che non spiegano.
Il controsenso è in Magritte stesso, uomo all’apparenza comune, per modi, abiti, borghese eleganza, ma in verità sovversivo e rivoluzionario come pochi, capace di provocare presa di coscienza e consapevolezza rinnovata: sono gli oggetti più banali, quelli legati al quotidiano che ci insegnano che l’assurdo è ogni giorno davanti ai nostri occhi. Magritte non cerca significati in altre dimensioni, ma ci chiede di guardare con occhi nuovi le banalità tra le quali siamo immersi.
Palazzo Blu a Pisa: mostre e non solo
La mostra su 'Da Magritte a Duchamp. 1929: il Grande Surrealismo dal Centre Pompidou' è stata annunciata durante la serata per il decennale del museo, quando sono anche stati ricordati gli ultimi grandi successi. Come l’esposizione terminata circa a metà febbraio su Escher, che ha ottenuto numeri davvero importanti, ben 94.377 i biglietti venduti ad un pubblico per il 97% italiano. Il programma annunciato da Palazzo Blu per l’anno appena iniziato è ricco di mostre ed eventi culturali, momenti dedicati certamente alle mostre, ma anche musica, poesia e convegni. Ed è proprio attraverso performance teatrali e proposte musicali che si è svolta la serata, all’insegna di un 2018 ricco e stimolante.Informazioni utili per visitare la mostra
Titolo: Da Magritte a Duchamp. 1929: il Grande Surrealismo dal Centre PompidouDove: Palazzo Blu a Pisa,
Indirizzo: Lungarno Gambacorti 9
Date: dall'11 ottobre 2018 al 17 febbraio 2019
Orari museo: da martedì a venerdì 10-19 / sabato domenica e festivi 10-20 (la biglietteria chiude un’ora prima)
Prezzo biglietto: 12,00 euro, comprensivo di audioguida
Per info: info@palazzoblu.it