Italians do it better. Senza dubbio. Anche la pizza. Il nostro piatto nazionale conosciuto, apprezzato e che vanta innumerevoli tentativi (penosi, per altro) di imitazione sarà celebrato, in America, addirittura con un museo dedicato.
Se avete mai avuto il (dis)piacere di mangiare la pizza a New York City (o in qualsiasi altra metropoli a stelle e strisce) sapete che, per gli americani, il piatto è un’accozzaglia di qualsiasi ingrediente venga loro in mente, dai peperoni alle patatine fritte, dalle polpette (meat balls) al salame.
Loro ci provano, a copiarci, ma i risultati sono quasi sempre disastrosi. Chissà come sarà l’esperienza gastronomica nel nuovissimo museo di New York di prossima apertura, in ottobre?
Lasciamo loro per lo meno il beneficio del dubbio. E andiamo con ordine.
Cosa vederemo nel Museo della Pizza
Il museo è visto e pensato come un luogo che “unisce, dal linguaggio universale, un punto esclamativo culturale”. Ma, soprattutto, un luogo che celebra il piatto italiano più famoso e apprezzato al mondo. Simbolo di italianità, di gusto e di ingegno. Semplice quanto si vuole, ma pur sempre geniale.Il Museo sarà diviso in spazi che comprendono installazioni, esperienze multi-sensoriali, aree degustazione. Come un museo “normale” anche questo darà spazio ad artisti, divisi per “gallerie”: la grotta, la casa dei divertimenti, la spiaggia, l’area dedicata alla storia (raccontata e segreta) della pizza, l’area zen, l’area dei giochi.
Questo, per ora, è quello che hanno ufficialmente raccontato gli organizzatori. Si sa, però, che ci saranno altre attrazioni non ancora annunciate.
Informazioni utili per visitare il Museo della Pizza
Apertura prevista: ottobre 2018Prezzi: Il biglietto d’ingresso costerà 35 $ a persona e comprenderà l’accesso a tutti gli spazi interattivi (e non) e almeno la degustazione di un trancio di pizza.
Dove: Non è ancora stato reso pubblico, invece, l’indirizzo del Museo.
Per tenervi aggiornati sulle ultime novità, però, potete tenere d'occhio, di quando in quando, il sito ufficiale alla pagina Themuseumofpizza