Chi l’ha vista ha detto che assomiglia moltissimo all’idea che si era fatto del Paradiso Terrestre e molto probabilmente l’accostamento non è neanche troppo azzardato, perché la Riserva Naturale di Scandola è indubbiamente uno dei gioielli paesaggistici del Mediterraneo, la cui preziosa, ed evidentemente indiscutibile, bellezza è stata riconosciuta fin dal 1975, anno della istituzione ufficiale dell’area protetta,e confermata a livello internazionale nel 1983, quando è stata inserita, insieme al Golfo di Porto, a Capo Girolata e ai Calanchi di Piana, nel Patrimonio Mondiale UNESCO.
Non potevamo, quindi, trascurare questa preziosa area che l’Île de Beauté custodisce e per questo abbiamo preparato una guida per i nostri lettori che amano la natura e i paesaggi unici su cosa fare e cosa vedere nella Riserva Naturale di Scandola.
Vi avvertiamo subito che questo è un viaggio internazionale visto che la Riserva si trova in Francia, in Corsica, per l’esattezza, quella meravigliosa isola incastonata tra la Sardegna e la Liguria, sicuramente più vicina all’Italia che alla sua madrepatria. E non solo geograficamente.
Il Golfo di Porto: il Golfo di Girolata e i Calanchi di Piana
Vediamo di collocarci con precisione sul selvaggio territorio de la Corse: dove si trova la Riserva di Scandola? Sulla costa occidentale dell’isola, nella parte più settentrionale del Golfo di Porto e tra le meraviglie della parte più selvaggia di tutta la Corsica, lì dove il cielo azzurro e terso si fonde, quasi senza soluzione di continuità, ad un mare blu intenso, a calette rocciose da Laguna Blu e a montagne che si alzano verticali e aspre, arrivando a toccare i 1000 metri nel giro di qualche respiro.
Prima di concentrarci su Scandola, però, oggetto del nostro articolo, siamo davvero obbligati a spendere qualche parola sulle altre meraviglie che ci sono nei dintorni, avvertendovi, però, che la viabilità da queste parti è decisamente non eccessiva, indicata più per chi non disdegna arrampicarsi su viuzze strette e irte e ha la pazienza di viaggiare a una media di 40 km/h, velocità di crociera da percorrere sulla mitica strada D81, amatissima dai centauri che visitano la Corsica in moto, che permette di ammirare gli spettacoli mozzafiato che la la Natura ha messo in scena in questo angolo di mondo.
Partendo da Capo Rosso, la punta più meridionale del Golfo di Porto, troviamo i Calanchi di Piana, straordinari faraglioni di granito rosso modellati nei millenni da vento, sale e mare, sculture incantevoli, contorsioni di roccia e pietra colorata che lasciano senza fiato chiunque percorra questo tratto della D81, strada che in questi 13 chilometri diventa essa stessa un’opera d’arte.
Da non perdere la roccia a forma di cuore, una must per le coppie di innamorati. Visto che da queste parti le spiagge raggiungibili via terra non sono abbondanti, vi segnaliamo che a pochi chilometri si trova la Spiaggia di Ficajola, deliziosa insenatura sabbiosa che affaccia su un mare turchese che più turchese non si può. Approfittatene per regalarvi un bagno ristoratore.
Altra chicca imperdibile è il piccolo borgo di Girolata, elegantemente incastonato nel mezzo della costa che affaccia sull’omonimo Golfo, poco sopra il Golfo di Porto e poco sotto la Penisola di Scandola.
Perché imperdibile? Perché, a parte la bellezza del grumo di case che forma questo antico borgo di pastori - avete capito bene: pastori! - e la bontà dei piatti di pesce fresco che potete assaggiare comodamente seduti ai tavolini dei numerosi ristorantini tipici locali, a Girolata con la macchina non si può arrivare. Solo via mare o lungo un faticoso percorso su un sentiero che da Col de la Croix, dove potrete lasciare l’automobile, vi porta in un’ora e mezza abbondante nel piccolo villaggio.
Inutile dirvi che l’atmosfera a Girolata è incantata, quasi fiabesca, mentre ci sembra importante sottolineare che seguendo la mulattiera che porta a esplorare il golfo si incontrano sia calette rocciose di incomparabile bellezza sia la Spiaggia di Tuara, la più selvaggia della zona, frequentata anche da cinghiali e mucche. Per turisti very wild.
La Riserva Naturale di Scandola: la magia del territorio
Sono quasi 2000 gli ettari che appartengono alla Riserva di Scandola, 20 km² equamente distribuiti tra la riserva marina e quella terrestre, paradiso di acque cristalline, spiagge da cartolina e fondali preziosi in grado conquistare anche lo snorkerler più esigente, da una parte, un territorio intatto - non ci sono strade per arrivarci a piedi, se non sentieri da affrontare con piccozza, corde e chiodi - che ospita specie animali rare, alcune addirittura in via di estinzione, e pareti scogliose trapuntate di grotte e sculture di roccia, dall’altra.
La Penisola di Scandola è un museo geologico a cielo aperto.
Rappresenta, infatti, la parte emersa di un complesso vulcanico ormai spento e parzialmente sprofondato in mare; straordinaria è, quindi, la varietà di rocce che si possono trovare, legate in qualche modo alle antiche eruzioni, tra le quali quelle di granito rosso risultano essere particolarmente abbondanti, tanto da connotare in modo significativo il panorama: si passa dal rosso porpora al rosa cipria, ma l’effetto è sempre strepitoso, soprattutto al tramonto, quando le pareti sembrano prendere fuoco prima di gettarsi nel blu cobalto del mare cristallino.
Essendo un’area protetta numerosi sono le tutele cui è sottoposto il territorio, dal divieto di pesca, agli obblighi che bisogna rispettare per avvicinarsi alla costa con le imbarcazioni, unica vera via di accesso. Visitare a piedi la Riserva di Scandola è, dunque, impossibile, anche perché le colorate montagne che si alzano alle spalle diventano nel giro di pochi chilometri impraticabili.
Non è difficile credere che in questo contesto abiti un universo di specie faunistiche e floristiche così delicato e prezioso da rendere la Riserva di Scandola uno dei siti naturalistici più amati da studiosi e appassionati.
Flora, fauna e fondali della Riserva
Chi riesce a superare i confini della Riserva di Scandola, verrà accolto da una profumatissima e rigogliosissima macchia mediterranea, composta dalle specie classiche, tra cui non possiamo non citare l’aromatico Mirto, il sempre verde Lentisco, le fiorite varietà di Euphorbia, l’Erica, regina dei giardini, il Corbezzolo, la Quercia, le simpatiche piante di Cappero, dal fiore delicato, e i trionfanti cespugli di Ginestra, a cui si aggiungono alcune specie endemiche rare, che si possono ammirare solo da queste parti. Un tripudio di colori e profumi che vi lascerà incantati!
Tale bellezza è la casa di altrettanto spettacolari esemplari di uccelli che faranno la felicità dei più esigenti birdwatcher, dalle numerose e imperiose specie rapaci, come il Falco Pescatore, il Falco Pellegrino, l’Avvoltoio Barbuto, le Aquile Marine e quelle Reali sulle cime più alte delle montagne, i graziosi Cormorani Crestati, che con le loro ali piccole sono costretti a correre sull’acqua prima di poter spiccare il volo, o i tenerissimi Puffin, conosciuti ai più con il nome di Pulcinella di Mare. Sulle scogliere, invece, non sarà difficile vedere le capre selvatiche, bianche e agili, o i meno affascinanti cinghiali, e sulle coste, se siete proprio fortunati, potrà anche capitarvi di incontrare qualche rarisisima tartaruga.
Concludiamo l’elenco degli abitanti del nostro paradiso con il ricchissimo l’ecosistema che vive sotto il pelo dell’acqua, dal preziosissimo Corallo Rosso, ai prati di Posidonia, habitat ideale per numerose specie ittiche, o ai magnifici ventagli di Gorgonie, dalla rarissima Cernia ai delfini argentati che saltellano felici nelle acque che circondano la penisola, dalla baffutissima e simpaticissima Foca Monaca agli altrettanto buffi, ma più inquietanti, Pesci Spada.
Insomma, varcateli pure con gioia ed entusiasmo i confini della Riserva Naturale di Scandola, ma non scordatevi di portare con voi anche una bella dose di sacro rispetto per ciò che vi circonda.
Riserva Naturale di Scandola: escursioni e gite in barca
Abbiamo già accennato nei paragrafi precedenti quanto rigide siano le norme e le restrizioni vigenti nella Riserva di Scandola. Praticamente è vietato fare tutto: non si può pescare, cacciare, bivaccare, campeggiare, immergersi con le bombole, raccogliere piante e fiori, ormeggiare di notte e, ovviamente, recare danni al fragile ecosistema presente e abbandonare rifiuti di ogni sorta. L’unica cosa che si può fare è una gita in barca a Scandola, anche questa prestando la massima attenzione a non disturbare chi qui abita.
Esistono numerose aziende che organizzano tour giornalieri , grazie ai quali si può visitare l’intero Golfo di Porto, dai Calanchi di Piana a Scandola. Le escursioni in barca da Calvi, il bel borgo fortificato dell’Alta Corsica, ubicato a circa 40 chilometri a nord della penisola vulcanica che custodisce la nostra Riserva, e quelle in partenza da sud, da Porto, per l’esattezza, o eventualmente da Ajaccio, sono le uniche che possono avvicinarsi alle coste dell’area protetta; in alternativa è possibile farlo con imbarcazioni private o noleggiate, prestando la dovuta attenzione quando si eseguono le manovre di avvicinamento.
Solitamente i tour organizzati prevedono una sosta abbastanza lunga nel borgo di Girolata, dove si potrà fare un bagno e mangiare un boccone, una sosta più breve all’altezza dei Calanchi di Piana, dove si trova una sorta di piscina naturale ricca di flora e fauna sottomarina, un vero regalo per chi ama fare snorkeling e, una volta arrivati nei pressi della Riserva di Scandola, una visita suggestiva lungo le rosse scogliere, con tanto di esplorazione delle grotte più belle, e un bagno nelle splendide acque popolate dell’area protetta, anche se, ve lo ricordiamo, non ci sono spiagge nella Riserva di Scandola.
La ciliegina sulla torta? La possibilità di incontrare qualche delfino intenzionato a giocare, magari sfidandovi a fare una gara di velocità nelle acque blu cobalto nelle quali state navigando. Indimenticabile.
Come arrivare
In nave: il porto principale di arrivo è quello di Bastia, presso il quale arrivano le navi della Corsica Ferries e della Moby Lines; da segnalare, però, che esistono tratte estive che servono anche i porti di Calvi e di Ajaccio.
In auto: da Bastia per arrivare a Calvi, circa 110 km, percorrere la T30; per arrivare a Porto è invece possibile percorrere la Bastia-Ajaccio T20 fino all’incrocio con la D84, che arriva fino a Porto, o, in alternativa percorrere la Rue de Calanques D81, che costeggia tutta l’isola ed è molto amata dai motociclisti.
In aereo: gli aeroporti della Corsica utili sono il Napoleone Bonaparte di Ajaccio, ubicato a circa 100 km, e quello di Bastia-Porretta, circa 115 km, che non hanno, però, voli diretti provenienti dall’Italia.
In autobus: gli autobus gestiti dall’azienda Corsica Bus collegano le principali cittadine dell’isola.
In treno: ‘U trinichellu’ è il suggestivo trenino della Corsica a scartamento ridotto; due sono le tratte servite dalla società Chemins de Fer de la Corse: la prima collega Bastia ad Ajaccio e la seconda Bastia a Calvi.