Allungata su una superficie di oltre 1500 kmq, Bangkok ha un’anima liquida che la attraversa e la disegna; collegata fin dall’Ottocento da una serie di canali che servivano come principali vie di comunicazione la grande metropoli asiatica era conosciuta anche come la "Venezia dell’Est" e mantiene ancora oggi un fascino malinconico che si può scegliere di scoprire anche a pelo d’acqua.
Lungo il Chao Phraya che si snoda con anse placide da nord a sud, e i canali che si infiltrano nelle diverse zone di Bangkok come a disegnare una ragnatela, si muovono veloci i vaporetti che collegano la città con la provincia di Nonthaburi (per informazioni www.chaophrayaboat.com) e i traghetti che solcano il canale Mon (Khlong Mon, con partenze ogni mezz’ora dalle 6.30 alle 18 dal Molo Tha Tian alle spalle del Tempio di Pho) e quelli di Bang Khun Wiang e Bang Yai (ogni venti minuti dalle 6.15 alle 20, dal molo Tha Chang vicino al Grand Palace).
In barca tra i canali di Bangkok
Una gita a pelo d’acqua regala una visione davvero insolita della città, con scorci singolari su giardini e vivai di orchidee, templi maestosi e scene di vita quotidiana; un affaccio privilegiato dunque su quella che resta indubbiamente l’anima galleggiante di Bangkok.
La magia delle luci serali e il clima più fresco rendono la crociera notturna un’altra idea affascinante, considerate che molti traghetti propongono pacchetti compresivi di navigazione e cena a lume di candela.
Architetture da visitare lungo il Chao Phraya
Lontani dalle strade ipertrafficate della capitale thailandese – non crederete mai alla quantità di motorini che scorrazzano ovunque – una traversata del Chao Phraya rappresenta di per sé un viaggio rilassante lungo il profilo della città; ci si muove cullati dalla brezza del vento, su una superficie limacciosa che trattiene tra le onde i resti delle tradizionali ghirlande di fiori usate per omaggiare i tanti templi; sulle sponde quartieri che si allargano piacevolmente in una dimensione orizzontale, per nulla incombente.
Il servizio di vaporetto, che attraversa la città con fermate lungo entrambe le sponde del fiume e che porta fin su verso la provincia settentrionale, parte vicino al Ponte Krung Thep.
Affaccio privilegiato sull’architettura cittadina, dall’acqua si possono ammirare veri e propri capolavori d’arte.
Il Wat Arun, conosciuto anche come Tempio dell’Alba, si erge maestoso con la sua caratteristica forma a missile; unico da poter essere “scalato” – aperto in origine fino quasi alla sommità, oggi si può salire solo fino alla prima rampa di scale –, è interamente decorato da porcellana smaltata. Il complesso è formato dalla torre principale, in stile khmer e alta oltre 80 metri, dal santuario, da altre strutture dalla forma a pinnacolo e da padiglioni dedicati tradizionalmente allo studio e al riposo sempre visibili dal fiume.
Sulla riva opposta si trova l’attracco del molo Tha Chang, alle spalle si ergono i pinnacoli dorati dell’imponente Wat Phra Kaew, il Gran Palazzo Reale; se pensate di fare tappa al molo per poterlo visitare, calcolate che in realtà per vedere tutte le meraviglie di questo tempio fiabesco che conserva anche il famoso Buddha di Smeraldo, vi servirà una giornata intera. Con oltre un centinaio di edifici la visita vale un viaggio a sé; più abbordabile la visita del vicino Wat Pho e del suo impressionante Buddha reclinato con i suoi 46 metri di lunghezza.
Risalendo lungo il fiume verso nord, si costeggia il museo di medicina legale, il Songkran Niyomsane Forensic Museum, le bancarelle lungo Th Maha Rat e Phra Chan del curioso mercato degli amuleti, dove acquistare piccoli talismani anche molto preziosi, la sagoma della Thammasat University e la rilassante distesa verde del parco di Santi Chai Prakan.
A scuola di cucina thai all'Amita Thai Cooking Class
Se poi ci si addentra nel dedalo di canali che si ramificano a raggiera per tutta Bangkok, si ha modo di scoprire la vita quotidiana degli abitanti tra le case a ridosso del fiume e anfratti nascosti. Una traversata verso il distretto di Thonburi, sulla riva occidentale del Chao Phraya, ci porta dritti da Tam Piyawadi Jantrupon, una simpatica signora che nella sua casa sul Khlong Dan ospita la famosa Amita Thai Cooking Class.
Sotto un gazebo a pochi metri dal fiume, immerso nei profumi del giardino in cui la dolce Tam coltiva piante e spezie che rendono la sua cucina così varia nei suoi sapori, si imparano i segreti di una cucina millenaria; zenzero, lemongrass, basilico, peperoncino e un’infinità di altre spezie profumano e colorano i piatti più emozionali: dalla Tom Yam Goong, speziata zuppa di gamberi e funghi, ai Gai Hor Bai Toey, deliziosi bocconcini di pollo piccante avvolti nelle foglie di pandano. Tutte le ricette sono frutto di un antico sapere che si tramanda da generazioni; figlia di due insegnanti della Home Science Secondary School, prima scuola ufficiale di scienze della casa in Thailandia, laureata in giurisprudenza all'Università di Thammasat, Tam ha lavorato per diversi anni per l’Ente del turismo thailandese passando anche molti anni all’estero; proprio a Los Angeles ha iniziato a insegnare per poi tornare a Bangkok e dedicarsi completamente al suo primo amore, la cucina thai. Ancora oggi la sua filosofia è “condividere la sua esperienza di vera cucina casalinga tailandese in un ambiente rilassante”.
Come arrivare a Bangkok
Diversi i vettori che effettuano voli diretti dall’Italia, tra questi AirItaly che ha inaugurato il volo diretto Milano Malpensa – Bangkok il 9 settembre 2018 (terza nuova destinazione internazionale, dopo New York City e Miami, lanciata quest’anno da Air Italy sul nuovo hub di Milano Malpensa).
Il volo è operativo quattro volte alla settimana (lunedì, mercoledì, venerdì e domenica) e dal 28 ottobre anche il sabato. Via Milano, Air Italy offre comode connessioni per Bangkok da Roma, Napoli, Palermo, Catania, Lamezia Terme. Il volo è servito da uno dei tre Airbus 330-200, con 24 posti in Business e 228 in Economy, e un menù che prevede anche piatti della migliore cucina italiana.