La Strada della Forra in Lombardia

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Condividi Fiamma Larosa

16/02/2021

Può un nastro d’asfalto lungo solo qualche chilometro diventare una leggenda? Pare di sì e la mitica SP38 ne è la testimonianza: la Strada della Forra in Lombardia è, infatti, un patrimonio nazionale che ha destato ammirazione fin dalla sua inaugurazione, quando addirittura Winston Churchill la definì “l’ottava meraviglia del mondo”. Non a caso è immortalata per sempre in una delle scene cinematografiche più celebri di Hollywood, in quanto sulla Strada della Forra James Bond in persona semina i cattivi lanciando la sua Aston Martin a tutta velocità tra crepacci e sculture di roccia.
A guardarla dall’alto sembra davvero un nastro di raso srotolato sulle ripide pendici dell’altopiano in cima al quale si trova Tremosine, uno dei borghi più belli della Lombardia, grazie alle sue diciotto frazioni sparpagliate in sacro disordine qua e là, tutte più o meno affacciate a picco sul lago che giace languido, come solo i laghi sanno fare, nel suo alveo sottostante.

Nel caso non vi fosse ancora chiaro dove si trova la Strada della Forra, sappiate che lo specchio d’acqua di cui sto parlando è nientepopodimeno che il Lago di Garda, il più mediterraneo dei laghi alpini italiani, quello sulle sponde del quale si possono coltivare ulivi e agrumi come se ci si trovasse qualche centinaio di chilometri più a sud.
Siamo, dunque, sulla riva bresciana del lago, nel cuore del Parco dell’Alto Garda Bresciano, e se prendete la Gardesana Occidentale, sia che arriviate da Limone sul Garda, da nord, o da Gardone Riviera o Salò, da sud, troverete l’imbocco della SP38 proprio all’altezza della deviazione per Tremosine; basta percorrere il breve tratto di viadotto perché si apra lo spettacolo che ha reso la Strada della Forra così celebre: tornanti a gomito, scorci mozzafiato sul Lago di Garda, ponti lanciati nel vuoto, tratti scavati nella roccia ed emozioni impagabili che, in poco più di 10 km, salgono dai 56 metri di altitudine di Porto di Tremosine ai 674 metri di Tremosine Alta.

La Strada della Forra: un po’ di storia


Fino all’inizio del secolo scorso lo spettacolare altopiano che ospita le borgate del comune di Tremosine era collegato alla strada che costeggia il lago, quasi 400 metri più sotto, solo attraverso ripide mulattiere, che ogni giorno venivano faticosamente percorse dai cocciuti abitanti del luogo, e grazie a due teleferiche, costruite alla fine del XIX secolo; furono proprio i tremosinesi, grazie all’iniziativa del sindaco e del parroco di Vesio, che nei primi anni del ‘900 costruirono ponti aggettanti nel vuoto - l’Anello del Ponte Alto - e incanalarono il torrente Brosa in una galleria artificiale, al fine di utilizzare l’alveo che lo stesso fiume aveva scavato nei secoli per costruire quella che sarebbe diventata la “strada più bella del mondo”.

Quattro anni di duro lavoro, portato avanti con pazienza e sacrificio, a suon di mine per aprire varchi nella roccia, finché l’inaugurazione del 18 maggio 1913 consegnò al mondo un’opera ingegneristica di rara bellezza, in grado di liberare finalmente gli abitanti da secoli di isolamento, realizzata nel rispetto dell’ambiente circostante, uno dei più suggestivi di tutto lo Stivale.
Si dovette però aspettare fino al 1931, anno in cui fu terminata la Gardesana Occidentale, altra magnifica strada panoramica che costeggia le sponde del lago, per sancire la celebrità della Strada della Forra, perché fu proprio da quel momento che questa smise di essere una strada locale, ad uso quasi esclusivo degli abitanti degli altipiani, e cominciò, senza mai più smettere, a essere presa d’assalto dai turisti di tutto il mondo.

Il percorso della Strada della Forra


Per la precisione la Strada della Forra è il tratto della SP38 che collega Pieve di Tremosine a Tremosine Alta, poco più di 5 km, perché è proprio tra queste due borgate che si trova la forra scavata dal torrente, nonché il tratto più suggestivo di tutto il percorso.
Tuttavia noi partiremo da Porto di Tremosine, perchè tanto la Provinciale 38 è spettacolare anche in questi primi 5 chilometri che collegano il lungolago a Pieve.
Diciamo subito che il percorso va affrontato con quella calma zen tipica di chi considera il viaggio non una semplice destinazione ma un’avventura continua, da vivere minuto per minuto; il tempo serve sia per poter ammirare gli squarci di panorama mozzafiato che si aprono dopo ogni tornante o al termine di ogni galleria scavata nella roccia, sia perché è consigliabile prestare attenzione alla guida. La sede stradale è, infatti, molto stretta, e addirittura nella parte centrale della Strada vi sono due semafori che regolano il flusso alternato all’interno delle gallerie.
Facciamo dunque un bel respiro e partiamo.

Da Porto di Tremosine a Pieve

Partenza, dunque, da Porto di Tremosine dove c’è l’ingresso per la Strada della Forra Cominciamo a salire ripidi per circa 3 km, aggirando il versante orientale dell’altopiano. Ci fermiamo quasi subito, dopo poco più di 500 metri, per ammirare il fiume Brasa che scende impetuoso sui fianchi della montagna e in alcuni punti si trasforma in cascata. Proseguiamo poi verso l’abitato di Pieve, sulla carreggiata che si si va via via sempre più stretta e arzigogolata, in quello che è uno dei tratti più impegnativi, visto che in circa 3 km di lunghezza ci permette di salire di quasi 300 metri.
Arrivati nel centro abitato di Pieve posate un attimo il mezzo di trasporto che avete prescelto per questa gita e ammirate questo meraviglioso borgo, con le sue pittoresche viuzze lastricate, la bellissima e antichissima Chiesa di San Giovanni Battista e quello che è senza il minimo dubbio uno dei punti panoramici più celebre di tutta la Strada della Forra: la Terrazza del Brivido, balcone a sbalzo sospeso sul lago a 350 metri di altezza. Se trovate il coraggio di affacciarvi dalla ringhiera, potete scorgere il nastro di strada che avete percorso in pochi minuti, immagine che, ve lo garantisco, vi azzererà la salivazione.

Da Pieve a Vesio

Questo secondo tratto della Strada della Forra, lungo poco più di 5 km, scala l’altopiano con meno aggressività, anche se la strada diventa sempre più stretta, le curve si fanno volentieri a gomito e le gallerie sembrano infilarsi perpendicolari nella montagna e sono talmente buie che neanche gli abbaglianti sembrano bastare. A dire il vero non si tratta neanche di semplici gallerie, ma di un vero e proprio canyon che perfora la massa imponente di roccia e, credetemi, alzare gli occhi verso l’alto e vedere la striscia di cielo che riesce a filtrare dalle pareti verticali che si alzano imperative sia a destra che a sinistra è qualcosa di assolutamente spettacolare.
Ovviamente anche nei tratti esterni i panorami restano di categoria mozzafiato e la luce che sale su dal Benaco rende l’atmosfera struggente, soprattutto quando il buio sale a rendere scure le pendici dei rilievi.

Non vi dimenticate, inoltre, di far visita alla Madonnina che si trova all’esterno della prima galleria, protettrice, indovinate un po’, degli automobilisti. I più scaramantici possono anche portarle un piccolo pensiero...sia mai che ci metta una buona parola.
Una volta superata la forra vera e propria scavata dal torrente, si arriva nella borgata di Vesio, anch’essa da considerarsi come una piccola bomboniera lastricata d’antico che si affaccia con incoscienza sul Lago di Garda. Qui è possibile ammirare la Chiesa di San Bartolomeo, all’interno della quale è conservato uno degli organi di Gaetano Callido, uno dei più importanti organari del XVIII secolo.
Manca un niente, qualche centinaio di metri, per arrivare alla fine del nostro percorso, ossia la fine ufficiale della Strada della Forra: Tremosine del Garda (Brescia), il comune sparso su un balcone naturale in bilico tra la roccia delle montagne e l’acqua del lago, come fosse un giardino sospeso nel cielo.

...e per finire: la gastronomia sul lago

Naturalmente per tornare indietro basta fare il percorso a ritroso, visto che la Strada della Forra è a doppio senso di circolazione, anche se in alcuni tratti ci si domanda come sia possibile.
Userò, quindi, questo paragrafo non per darvi indicazioni stradali, ma piuttosto di natura enogastronomica, ché, son certa, dopo una giornata in mezzo a panorami da cartolina vi sarà venuta certamente fame.
Prima di darvi qualche consiglio logistico su dove andare per dar requie alle vostre papille gustative, ci tengo a lasciarvi qualche parola magica che stuzzicherà la vostra curiosità e non solo: Formaggella di Tremosine, affumicata e non, che va quasi sempre in coppia con il Miele di Tremosine, Capù, involtini di coste ripieni di pane, formaggio e uova, Salame d’Asino, Spiedo Bresciano e Pirlo, che non è una parolaccia ma un golosissimo aperitivo tipico dell'area bresciana molto simile al più internazionale Spritz.
Dove andare? Beh, sono molti i ristoranti, i punti ristoro e i bar sul percorso, ma io mi limiterò a consigliarvene due: il Caseificio Alpe del Garda, punto vendita dell’omonima azienda agricola ubicata in località Polzone, qualche chilometro dopo Tremosine Alta, dove potrete trovare i prodotti della tradizione, e la Terrazza del Brivido dell’Hotel Paradiso a Pieve, dove magari potrete “accontentarvi” di un più contemporaneo aperitivo con immortale vista sul Lago di Garda, magari mentre il sole tramonta dietro l’altopiano.

Strada della Forra in moto e in auto


Vi ho già detto, vero, che la carreggiata è stretta e la strada è dedicata a chi ha il cuore da alpinista avventuroso? Bene. Va da sé che i mezzi di trasporto con cui affrontare il viaggio non sono molti.
Inutile dire che la Strada della Forra è una meta imperdibile per chiunque abbia qualche accenno di centauro nel suo DNA; un tour in moto, a zigzagare tra le curve strettissime e le lame di roccia che si alzano dritte, permette infatti di godere con estrema facilità dei panorami fantastici che si propongono un po’ ovunque.
La vostra amatissima due ruote si rivelerà ideale anche quando vi prenderà la smania di fermarvi per fare uno scatto a ciò che vi si para davanti agli occhi; smania che, lasciatemelo dire, vi assalirà più di una volta. In alternativa potete optare per l’automobile, meglio se di piccole dimensioni e dotata di un cambio allegro e performante.
Ovviamente, in entrambi i casi, dovrete portare con voi un po’ di prudenza, perché la strada la richiederà tutta: fate attenzione alla dimensione della carreggiata e rispettate i semafori scambiatori che incontrate.

Strada della Forra a piedi e in bicicletta


Anche le alternative più ecologiche presentano qualche controindicazione. Percorrere la Strada della Forra a piedi o in bicicletta non è semplice, sia per il dislivello che si deve coprire, sia per la solita carreggiata stretta, che quando viene percorsa dai mezzi a motore lascia poco spazio per i pedoni e i ciclisti. Difficile, però, non vuol per forza dire impossibile: chi si è avventurato su per la strada usando solo le gambe ha riportato testimonianze cariche di meraviglia e stupore.
Giusto per completezza di trattazione, infine, ci tengo ad aggiungere che per chi desidera fare trekking sulla Strada della Forra esistono molti sentieri, come il Sentiero n. 201 Porto - Pieve, da affrontare preferibilmente con escursioni organizzate. Vi garantisco che ritrovarvi nel mezzo della forra, mentre l’acqua del torrente zampilla allegra e la luce s’insinua tra le gole, è un’esperienza che definire suggestiva è riduttivo.

Strada della Forra in camper


Ovviamente non si può fare, a meno che non vogliate restare incastrati nel canyon della parte centrale della Strada della Forra. Se appartenete, però, alla categoria di coloro che non possono rinunciare alla loro casa itinerante e nel contempo non potete rinunciare neanche all’escursione sulla Strada della Forra, il camper lo potete lasciare in un campeggio, come il Camping Nanzel di Limone sul Garda, o in un’area sosta, come l’Area Attrezzata Paradiso di Salò, e muovervi più agilmente con lo scooter.
In ogni caso, se vi interessa un percorso più adatto, rimandiamo al nostro articolo dedicato all'itinerario in camper sul Lago di Garda.

La Strada della Forra in breve


Come arrivare:
 in auto percorrere la Gardesana Occidentale (SS 45 bis) fino a Porto di Tremosine e seguire le indicazioni per la Strada della Forra. In alternativa si può arrivare a Limone sul Garda con il traghetto che proviene da Malcesine e noleggiare un mezzo di trasporto in loco.

Itinerario: Dove mangiare: Caseificio Alpe del Garda, Terrazza del Brivido dell’Hotel Paradiso.
Campeggi e aree sosta per camper: Camping Nanzel di Limone sul Garda, Area Attrezzata Paradiso di Salò (Via Tavine).
Maggiori informazioni: sito ufficiale della Pro Loco di Tremosine.

Ti piace viaggiare? Visita il nostro canale dedicato agli itinerari in Lombardia.

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