Tra tre anni, gli appassionati di hip hop avranno a disposizione un museo grazie a cui scoprire la storia del genere e fruire in maniera diretta di testimonianze relative agli artisti più significativi. La struttura sarà realizzata a New York City, nel Bronx, e ad annunciare il suo arrivo è stato niente meno che Kurtis Blow, un nome ben noto a tutti gli appassionati. Proprio nel Bronx l'hip hop è nato e si è sviluppato, e dunque non poteva che essere questo il quartiere scelto nella Grande Mela per la realizzazione del progetto.
Il museo farà parte di un complesso più ampio, con una porzione residenziale e un'altra dedicata all'intrattenimento, e sarà raggiungibile dalla 149ma strada, sul versante orientale, lungo il fiume Harlem.
Se tutto andrà secondo i piani, l'inaugurazione potrebbe avvenire nel 2023: quello è l'anno in cui aprirà i battenti l'Universal Hip Hop Museum. La storia del genere musicale affonda le proprie radici negli anni '70 del secolo scorso, e secondo Blow l'apertura del museo sarà l'occasione per far scoprire a un pubblico più ampio quella che viene considerata a tutti gli effetti una vera e propria cultura.
Blow è un punto di riferimento nel settore, dal momento che è stato il primo tra i rapper a conquistare un grande successo dal punto di vista commerciale, oltre che il primo ad avere un contratto con un'etichetta discografica multinazionale. Tanti sono i primati che gli spettano, come quello relativo al primo pezzo di genere rap che abbia mai ottenuto un disco d'oro nella storia della musica hip hop: si chiamava "The Breaks" ed era stato estratto da "Kurtis Blow", album uscito nel 1980.
Oggi tanto il rap quanto l'hip hop sono parte di un'industria miliardaria: non più una nicchia per pochi adepti, ma una realtà della cultura tradizionale, tanto negli Stati Uniti quanto nel resto del mondo. L'arrivo del museo, dunque, non è altro che una degna consacrazione.
Della nascita di una struttura di questo tipo dedicata all'hip hop si parlava già da un paio di anni, ma per lungo tempo si è pensato che si trattasse solo di un'illusione o di un progetto che non avrebbe mai visto la luce. Oggi, invece, si sa che il museo sarà affiancato da vari cafè a tema e da un gift store di dimensioni notevoli, prima dell'arrivo di una sala da concerti, di una sala giochi per il VR e di un grande hotel che sarà aperto al pubblico.