Arcipelago Tuamotu: tour tra le isole polinesiane

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Condividi Lorenzo Lovato

01/07/2009

Diversa la navigazione fra le Isole Tuamotu, arcipelago composto da atolli, dove i fenomeni delle maree lunari e delle onde di marea (onde che viaggiano in senso contrario alle correnti) sono frequenti. Per questo motivo è consigliata la navigazione solo se siete velisti esperti, o se siete accompagnati da uno skipper che conosce bene gli atolli e sa come muoversi all’interno delle lagune e da una all’altra. Le Tuamotu rappresentano un ambiente perfetto per gli amanti della vela e del diving e per tutti coloro che vanno alla ricerca di un rifugio “fuori del mondo”, dove vivere in perfetta armonia e in simbiosi con gli elementi naturali.

L'arcipelago delle Tuamotu è il più esteso fra i gruppi di isole polinesiane: è un insieme di 77 isole e atolli sparsi lungo un arco di circa 1500 km, a est delle isole della Società. Un’enorme distesa di isolotti corallini che galleggiano sull’Oceano, con spiagge incontaminate e lagune iridescenti ricche di vita marina. Rangiroa è l’atollo più grande della Polinesia e il secondo più grande al mondo: il suo anello corallino, lungo circa 75 chilometri ha ben 240 motu (parti emerse, isolotti sabbiosi ricoperti di arbusti e palme da cocco) separati da oltre cento hoa (piccoli canali).

A Rangiroa – o Rangi, come amano chiamarla gli habitué – si accede dalla passe Tiputa, e la si percorre fino al motu Ai Ai, dalla parte opposta della laguna a 10 miglia di distanza. Ai Ai è l’ideale per sperimentare un picnic sul motu, pescando tonni da preparare à la tahitienne, marinati nel limone e nel latte di cocco. Costeggiando la parte meridionale della laguna, si naviga fino al motu Otepipi dove andare alla scoperta di antichi resti di un villaggio tradizionale e fare snorkeling o pescare nella hoa, la parte di laguna contenuta fra due motu. Dal motu Otepipi, due ore di navigazione permettono di tornare fino a Tiputa, il villaggio principale dell’atollo.

Fakarava è il secondo atollo per estensione ed importanza delle Tuamotu: dal 2007 è parte del programma MaB – Man and Biosphère dell’UNESCO, insieme a una decina di atolli vicini. Fauna e flora qui sono particolarmente ricche e l’ecosistema assolutamente incontaminato e preservato. Entrare a Fakarava dalla sua pass meridionale, Tamakohua, è forse il posto migliore per ammirare il suo reef. Navigando verso il villaggio di Rotoava, all’estremo nord della laguna, va fatta tappa al giardino di corallo del motu Fakarau, a non molta distanza dalla passe Garuae.

Atolli più piccoli ma conosciuti sono Manihi, l’isola sede di numerose ferme perlière, le cui perle sono note in Polinesia Francese e anche oltreoceano; e Tikehau, famosa per le lunghe spiagge rosa dei suoi motu e per l’abbondanza della sua fauna, di forte richiamo per gli appassionati di immersioni subacquee.

MARINA E YACHT CENTER
Non vi sono basi nautiche alle Tuamotu, ma attracchi presso le principali strutture alberghiere dei singoli atolli. Fra questi il Manihi Pearl Beach Resort, il Tikehau Pearl Beach Resort, il porto di Rangiroa e quello di Fakarava.

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