Confortevole, pulito, puntuale e con grandi finestrini panoramici, il Lötschberger, trenino verde delle Alpi, è una delle migliori soluzioni per visitare il Cantone di Berna, un viaggio che in parte lambisce il lago di Thun all’ombra del gigante di ghiaccio Jungfrau e che porta dritti alla capitale elvetica, patrimonio Unesco. Il collegamento dall’Italia è facile e veloce, la linea BLS collega Domodossola (da Milano, un’ora e mezzo di treno) a Berna via Briga, in circa due ore e venti minuti, con partenze ogni due ore, tutti i giorni dell’anno. Un percorso che permette di attraversare le Alpi svizzere con molte fermate intermedie tra cui Thun e Spiez, dove poter scendere e sperimentare anche la crociera sul Thunersee, già compresa nel biglietto se optate per la carta giornaliera a 59 euro. Noi l’abbiamo sperimentato per voi nello spazio di un piacevole weekend.
Kandersteg e l’Oeschinensee
Passata Briga, una delle tappe previste dal trenino verde delle Alpi è Kandersteg, una quieta stazione di villeggiatura a quota 1200 con poco più di 1300 abitanti, che offre non pochi spunti di visita; si va dalla via ferrata Allmenalp, che ripercorre la vecchia linea ferroviaria BLS, alla settimana della Belle Epoque, un evento a tema che coinvolge l’intera città nel mese di gennaio in un revival dei tempi andati con tanto di costumi d’epoca, te danzanti e attività sportive da affrontare rigorosamente con le attrezzature del tempo. Tutta la vallata intorno alla città è un vero paradiso per attività outdoor e passeggiate nella natura, il consiglio è quello di salire con la cabinovia (quota 1800 in circa 5 minuti, se guardate giù e non soffrite di vertigini potrete vedere il famoso scivolo che regala discese adrenaliniche sul costone della montagna) e poi con una semplice camminata di mezz’ora si arriva dritti allo specchio d’acqua dell’Oeschinensee, uno dei più belli tra i laghi alpini, che d’inverno ghiaccia completamente. Si può pescare anche in inverno, è balneabile, si può attraversare con una rilassante gita in barca o sostare lungo le sponde per un classico pic-nic in famiglia (c’è un chiosco che vende carbonella per la brace e un alimentare con salsicce e wurstel pronti da grigliare). Per tornare a valle potete optare per una discesa a piedi di circa un’oretta.
Tropenhaus Frutigen: Piante tropicali e caviale di storione
Dopo Kandersteg, il trenino delle Alpi fa sosta a Frutigen: il percorso in treno è tra i più belli, la linea attraversa infatti una galleria elicoidale, tunnel e viadotti scenografici come l’imponente viadotto di Kander. Una volta giunti qui, fatevi sorprendere da un giardino tropicale nel bel mezzo del canton bernese: la Tropenhaus Frutigen. Il progetto nato nel 2009, oggi finanziato e di proprietà della Coop, è stato pensato per poter utilizzare e sfruttare l’acqua scaturita dai lavori del traforo di Lötschberg, troppo calda per poter essere immessa nel vicino lago di Thun. Ed ecco qui l’idea: utilizzare quest’acqua per allevare piante e specie animali tipiche dei climi tropicali; l’acqua calda viene incanalata in pompe che trasformano il calore in energia e serve per alimentare la serra tropicale. L’acqua è ottimale anche per l’allevamento di storioni, razza siberiana e russa, animali senza spine, con un insieme di ossa dalla forma davvero particolare. Un sistema di ultrasuoni determina sia il sesso dello storione sia la maturità delle uova da prelevare nelle specie femminile, operazione complessa che viene effettuata in differenti passaggi, dalla pulitura e aggiunta di sale – che rende il caviale così buono da gustare – alla conservazione sottovuoto. Oltre alle vasche di allevamento degli storioni, potete passeggiare nella serra tropicale e osservare altre specie animali come Carmen, la tartaruga terrestre di 59 anni. Alla Tropenhaus Frutigen vi suggeriamo di sostare per pranzo, il ristorante interno propone menu con assaggi di pesce persico e storione tra i più pregiati.
Il Thunersee in battello
Il trenino verde delle Alpi collega Frutigen a Thun in una mezz’ora, una volta qui la carta giornaliera vi permette di sperimentare il giro del lago con il postale o il battello. La traversata completa dura quattro ore andata e ritorno e tocca molte località che affacciano sul lago. I panorami sono molto romantici e si riflettono nelle acque limpide e pulite del lago come fa il castello di Oberhofen, che fa capolino sul Thunersee poco lontano da Thun. Ci sono molte soste che potete fare lungo la navigazione a partire Beatenbucht, dove potete scegliere di salire sul Niederhorn (1900 m) o raggiungere a piedi le St. Beatus Caves (circa un’ora) e percorrere le grotte che si allungano sotto il massiccio; se vi fermate a Interlaken mettete in conto una salita all’Harder Kulm, quota 1323, terrazza panoramica con ristorante aperto anche la sera, raggiungibile in funicolare. Da qui la vista abbraccia i laghi di Thun e Brienz e i massicci rocciosi Eiger, Mönch e Jungfrau.
Sulla sponda sud, consigliamo una sosta a Spiez, porta d’accesso ottimale per raggiungere molte delle località turistiche rinomate del Vallese e dell’Oberland bernese. Collegata a Thun e a Berna anche dal trenino verde delle Alpi, la cittadina è immersa in un panorama fatto di vigneti – per saperne di più visitate il Museo regionale e della viticoltura – e dominata dal romantico castello medievale.
Infine, che si parta o vi si faccia ritorno, d’obbligo una passeggiata nel centro storico di Thun, con la sua isola fluviale, i ponti colorati di fiori con le cateratte che incanalano le acque dell’Aare su cui capita di vedere impavidi surfisti in azione, e il possente castello voluto dai Duchi di Zähringen con la Sala dei Cavalieri e il panorama dalle torri.
Informazioni per la visita
Per informazioni turistiche sulla destinazione, oltre al sito di Svizzera Turismo potete consultare TALK (Tourismus Adelboden-Lenk-Kandersteg) AG e Tourismus Organisation Interlaken.Per informazioni sul Trenino Verde delle Alpi e i vari pacchetti vacanza: BLS AG
Infine lo Swiss Travel System propone una varietà di soluzioni e di biglietti per usufruire dell’ampia rete di trasporti del paese.