Mongol Rally 2009: Milano-Ulaan-Bataar in ambulanza

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Condividi Enrico Montanari

02/07/2009

Al Mongol Rally 2009 la folle corsa di un’ambulanza verso la Mongolia. Un viaggio senza itinerari prestabiliti per sostenere i progetti Cesvi in Tajikistan Un’ambulanza è in partenza da Milano alla volta di Ulaan Baatar. A bordo un medico, un fotografo, una creativa, una PR e un interprete. Non è una barzelletta, ma il viaggio del Montessori Export Team, il team Cesvi che partecipa al Mongol Rally 2009, una folle corsa per la solidarietà in cui 50 team italiani gareggeranno a sostegno dei progetti Cesvi in Tajikistan.

Il prossimo 18 luglio cinquanta tra auto, moto e altri mezzi partiranno da Milano in direzione della Mongolia, con lo scopo di raggiungere Ulaan Baatar senza percorsi prefissati e senza navigatori satellitari. Tra i mezzi in partenza ci sarà anche un’ambulanza che non trasporterà feriti, ma attrezzature mediche e che all’arrivo in Mongolia verrà donata ad un’organizzazione mongola. A bordo ci saranno, come da copione, un medico (nonché provetto pilota, ovviamente), un fotografo, che documenterà l’intero viaggio, una creativa e una PR che ne cureranno l’aspetto di grafica e relazioni pubbliche (anche in mezzo al deserto mongolo!) e un interprete, fondamentale per la sopravvivenza del team. Il viaggio dell’ambulanza, il Montessori Export Team, nasce da un’idea Cesvi realizzata grazie al sostegno del Segretariato Italiano Studenti di Medicina, che ha reso disponibile una eroica ambulanza Volkswagen Transporter preparata ed attrezzata in collaborazione con Volkswagen Italia, secondo le esigenze e le indicazioni delle organizzazioni riceventi le donazioni in Mongolia. L’inizio dell’avventura lo racconta Alessandro Amorosi, il medico che farà parte del Team: “Siamo affascinati dai chilometri su strada e per questo il nostro gruppo quasi un anno fa decise di accettare l’idea visionaria di Cesvi, con cui alcuni di noi avevano collaborato in passato, e di partecipare al Mongol Rally. I componenti del team bazzicano per professione o per passione tra gli ambienti della cooperazione, del sociale e della sanità e per questo la possibilità di mettere insieme un’avventura negli spazi immensi dell’Asia e l’obbiettivo concreto di fare qualcosa di utile ci ha sedotto subito.”

Giunto alla sesta edizione internazionale, il Mongol Rally per il secondo anno parte anche da Milano, oltre che da Londra e Barcellona. Banditi i potentissimi Suv e le monumentali jeep da deserto: le uniche protagoniste della corsa saranno le piccole utilitarie e le moto con cui i circa 500 equipaggi totali dovranno riuscire a raggiungere Ulaan Bataar, capitale della Mongolia, macinando circa 16.000 chilometri senza ricevere alcun tipo di assistenza. Il percorso è scelto dai singoli team che pianificheranno il proprio itinerario autonomamente, assumendosi tutti gli eventuali rischi e le incognite di questa traversata. Ogni team deve raccogliere almeno 1000 sterline (circa 1300 euro) da devolvere ad un progetto sociale attivo nei paesi interessati dal Mongol Rally; in questo modo l’iniziativa assicura un sostegno alle comunità che i team incontreranno nel loro percorso verso la Mongolia.

Per tutti i team in partenza da Milano i fondi raccolti saranno a favore dei progetti Cesvi in Tajikistan. A Khovaling, nella regione tajika di Khatlon Oblast, dove Cesvi è presente dal 2001, sta realizzando un intervento con un approccio innovativo, basato sulla captazione delle sorgenti montane e sul forte coinvolgimento delle comunità locali; grazie al lavoro di questi anni Cesvi è divenuta l’Ong di riferimento per molti programmi di idrici e sanitari realizzati nel paese. “I nostri progetti mirano alla rimozione delle cause della povertà in cui versa la maggior parte della popolazione tajika” - racconta Lorena D’Ayala Valva, responsabile dei progetti Cesvi in Tajikistan – “per questo ci stiamo concentrando sulla promozione di attività generatrici di reddito, sulla creazione di opportunità di lavoro – in modo particolare per le donne - sul miglioramento dell’accesso alle fonti idriche, sull’educazione igienico-sanitaria e sul rafforzamento delle istituzioni locali della regione di Khatlon.”

CESVI - che significa cooperazione e sviluppo - è un’organizzazione umanitaria italiana indipendente che opera in tutto il mondo per fronteggiare ogni tipo di emergenza con progetti di lotta alla povertà che valorizzano le risorse locali e mobilitano le popolazioni beneficiarie.
Nata nel 1985 a Bergamo, Cesvi è oggi una delle maggiori NGO italiane che gode dei più alti e numerosi riconoscimenti a livello internazionale. In Italia è stata la prima associazione premiata con l’Oscar di Bilancio per la sua trasparenza. Giuridicamente è fondazione di partecipazione.

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