Valle d'Aosta, andar per trekking a La Thuile e dintorni

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Condividi Sonja Vietto Ramus

08/10/2024

Ai piedi del Monte Bianco, in Valle d’Aosta, il borgo di La Thuile è uno scrigno di tesori. Qui madre natura, di una generosità incredibile, accompagna alla scoperta di una montagna autentica e silenziosa, dove l’unico rumore costante è il fragore di torrenti e cascate. Fra i più rinomati comprensori sciistici d’Italia, questa località è un paradiso per gli amanti di trekking e hiking grazie anche ad una rete di oltre 520 km di sentieri che si snodano fra i 1.440 e i 3.486 metri di altitudine.

Percorsi adatti a tutti i livelli di difficoltà (dal principiante alla famiglia sino all’esperto), alcuni dei quali percorribili in autonomia, altri invece al seguito di guide alpine di alta montagna e professionisti a garanzia di un’esperienza outdoor in totale sicurezza.

La Thuile è, fra l’altro, la prima località della Valle d’Aosta a diventare partner di Komoot, la più grande piattaforma al mondo dedicata alla community outdoor: gli appassionati di montagna possono pianificare escursioni e trekking grazie a mappe 2 e 3D, tracce GPS e navigazione, in un mix perfetto tra natura selvaggia e tecnologia all’avanguardia.

Se si preferisce andare alla scoperta di sentieri e percorsi di La Thuile e dintorni con chi questi luoghi li conosce (e racconta) alla perfezione, ci si può rivolgere a Fabio Marguerettaz e Maria Garrone (www.alpinsas.com): gestori anche della Maison Musée Berton di La Thuile, accompagnano in trekking oltre che in tour guidati in e-bike e cicloturismo.

Il lago d’Arpy, uno dei più belli della Valle d’Aosta

La vista che si ha da questo bacino lacustre sul Monte Bianco è ineguagliabile. D’origine glaciale, il lago d’Arpy è una delle meraviglie naturali valdostane. Per arrivarvi bisogna prendere la strada che da La Thuile e Morgex porta al colle San Carlo. Una volta raggiunto il valico alpino, si parcheggia l'auto all'altezza del ristorante la Genzianella e s’imbocca il sentiero numero 15. Al lago ci si arriva con una facile escursione (adatta anche a famiglie con bambini piccoli e passeggini, meglio se con ruote all terrain) in 50/60 minuti di camminata.

Il percorso si snoda per circa 2 km, con un dislivello di 150 metri, quasi sempre in piano, a accezione di qualche tratto leggermente in pendenza. Giunti a destinazione, si può prendere il sole, rilassarsi con un picnic e fare il giro del lago (i più esperti possono anche proseguire su altri sentieri verso il lago di Pietra Rossa). In estate e autunno i colori della natura sono incantevoli e rendono questa passeggiata ancora più suggestiva mentre in inverno, con la neve, è necessario dotarsi di ciaspole o ramponi.

Le cascate del Rutor

Per i più sportivi, un trekking da non perdere assolutamente è quello alle tre cascate del Rutor, uniche per il rombo assordante dell’acqua che scorre impetuosa, i salti verticali che lasciano senza fiato e l’arcobaleno formato da una moltitudine di gocce in sospensione. Le cascate rutorine, figlie del terzo ghiacciaio per estensione della Valle d’Aosta, sono considerate, a ragione, fra le più belle d’Italia. I tre salti d’acqua e la costruzione di un ponte in acciaio, nel 2014, consentono di ammirare uno spettacolo naturale grandioso.

Partendo dalla frazione di La Joux (1603 m), le cascate (la prima in particolare) si possono raggiungere abbastanza facilmente prima di dirigersi al rifugio Deffeyes, ai piedi del Rutor, o procedere in direzione dei laghi di Bellacomba. Il trekking inizia su una mulattiera che attraversa il ponte in legno che conduce in un bosco di larici e abeti rossi. In una ventina di minuti si arriva ad una balconata panoramica sulla prima cascata, a 1700 metri di altitudine. Da qui il tragitto diventa un po' più impegnativo, con tratti nel bosco e altri su pietraie (in caso di pioggia è necessario prestare attenzione perché il tracciato può diventare scivoloso); il sentiero attraversa poi un pianoro con fiori ed erbe da cui si possono ammirare splendidi pendii coperti da fitti boschi e cime innevate. Ancora prima di vederla, il rumore assordante dell’acqua annuncia l’arrivo della seconda cascata, a 1850 metri, che con una forza incredibile precipita fra le rocce. Da qui, percorsi altri 20 minuti su un sentiero in salita, fra gradoni in roccia, ecco apparire in tutta la sua potenza la terza cascata: dalla passerella in acciaio che l’attraversa, si ha un panorama incredibile.

Alla scoperta delle miniere

A partire dal XIV secolo, La Thuile è stata un importante centro di estrazione mineraria, con giacimenti di piombo argentifero e antracite preziosi per la produzione di carbone. Proprio in quei luoghi, oggi si possono percorrere alcuni sentieri boschivi (in parte fattibili anche con i bambini) che portano a vecchi edifici, sfiati di gallerie e resti di infrastrutture tecniche.

Uno dei percorsi più suggestivi è quello che conduce alla miniera Granier dove è anche possibile ammirare l’argano originario di inizio Novecento utilizzato per issare lungo un piano inclinato il carbone estratto nei livelli sottostanti e indirizzarlo verso la stazione di partenza dei convogli per Arpy. Da qui, mediante teleferica, il minerale raggiungeva Morgex per subire le prime lavorazioni, prima di essere inviato alla fabbrica siderurgica Cogne di Aosta. Nella zona antistante alla galleria Granier si possono vedere ancora i binari della ferrovia e i carrellini usati dai minatori per movimentare il minerale.

Sulle tracce della storia

Luogo di passaggio per pellegrini, eserciti e commercianti sin dall’antichità, il colle del Piccolo San Bernardo (13 km da La Thuile) è un concentrato di storia e natura di alta montagna che conserva testimonianze di varie epoche di cui si può andare alla scoperta percorrendo il Sentiero della Memoria, un facile itinerario circolare (circa 2,8 km – tempo di percorrenza: 50/60 minuti) adatto a tutti. Lasciata l’auto al parcheggio nei pressi della vecchia dogana italiana, s’imbocca a piedi il sentiero parallelo alla SS26 seguendo i pannelli informativi, sagome in metallo e statue. Superata la Mansio romana (dove si dava ospitalità a mercanti e soldati in viaggio) e attraversato il Cromlech (il nome deriva dal celtico e significa cerchio di pietre), si prosegue verso l’Ospizio attraversando la suggestiva piana del colle del Piccolo San Bernardo per arrivare infine al giardino botanico alpino Chanousia. Il percorso è ad anello e può essere imboccato in qualsiasi punto, grazie al susseguirsi di storie che fanno da fil rouge della memoria.

Informazioni: www.lathuile.it


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