In Carnia lo sci e gli sport invernali si coniugano con antiche tradizioni, folclore, buona tavola. A dare l’avvio alle feste è Sauris dove, dal 6 all’8 dicembre si svolge il tradizionale Mercatino dell’Avvento che trasforma l’intera frazione di Sauris di Sopra in incantevole “paese del Natale”: per tre giorni, sulle tradizionali bancarelle disposte fra rustici stavoli e antiche case in pietra e legno si potranno ammirare e acquistare i più tipici oggetti in legno, ferro battuto, paglia, ceramica, lana cotta e feltro dell’artigianato carnico (fra cui gli scarpets, le tradizionali pantofole in velluto con la suola ricavata dal copertone di biciclette), addobbi natalizi, sculture e giocattoli in legno, lavori a maglia, tante idee regalo e prodotti della gastronomia locale, come il prosciutto crudo leggermente affumicato per il quale Sauris è conosciuta dai gourmet, la birra di Sauris, le ricotte affumicate, i formaggi di malga, i mieli di montagna, i dolci natalizi. Cose semplici, realmente artigianali, che – lontano dall’omologazione e dalla standardizzazione- riportano indietro nel tempo, e fanno gustare il piacere del dono inconsueto ed unico. Musiche, piccoli spettacoli di artisti di strada, danze tradizionali, distribuzione di vin brulè e biscotti natalizi fanno da contorno alle bancarelle e contribuiscono a rendere festosa l’atmosfera. Il resto dell’incanto lo crea Sauris, con i suoi splendidi panorami, le architetture uniche, i capolavori d’arte custoditi nelle sue chiese, la sua eccellente cucina, l’ospitalità di assoluto livello in piccoli hotel o nell’albergo diffuso.
Pacchetto soggiorno: in hotel a persona 118€ (2 notti) 168 € ( 3 notti ); in Albergo Diffuso per due persone 206€ (2 notti), 276 € (3 notti).
Domenica 13 dicembre a Raveo (“Borgo Autentico d’Italia” noto per le Esse, i suoi deliziosi biscotti friabili e croccanti) si tiene Sapori di Carnia, appuntamento ghiotto e appetitoso che vede coinvolto l’intero paese nell’inconsueta veste di produttore di prelibatezze gastronomiche. La gente del posto prepara e propone ai visitatori prodotti naturali confezionati e conservati secondo antiche tradizioni e piatti gustosi dai sapori dimenticati. Accanto a loro, i piccoli produttori agroalimentari della Carnia espongono le loro merci. Il paese (chiuso al traffico) s’addobba a festa con frasche di pino, pannocchie, bacche di bosco e le semplici decorazioni con cui la gente di montagna usava abbellire la casa nei giorni di festa e diventa un unico, grande Mercatino, dove si acquistano e degustano marmellate pregiate (come quella di olivello spinoso prodotta proprio a Raveo), mele, sidro e succo di mela, miele, salumi affumicati, formaggi vaccini e caprini, ortaggi, brovada,senza dimenticare i distillati e le grappe (pregiata quella al radicchio di montagna).
All’ingresso del paese giovani donne con il tradizionale costume carnico accolgono i visitatori con il tipico saluto “Bondì, benvegnûs, bentornâs”, offrendo crostini a base di marmellate locali, burro o ricotta fresca, oppure con miele abbinato all’ottimo formadi frant (prodotto nella vicina frazione di Colza di Enemonzo), accompagnando il tutto con un bicchiere di succo di mela.
Il percorso gastronomico è particolarmente ricco e inusuale: la prima tappa è il Borc da Vedue (Borgo della Vedova), dove sin dal mattino viene proposta la colazione della nonna con la possibilità di degustare la polente e brume (polentina tenera accompagnata dalla panna scremata dal latte munto la sera precedente), crostes di polente tal lat (le croste della polenta ammollate nel latte caldo), lis frìtules di cavoce (le frittelle di zucca) e tante altre prelibatezze. Via via, l’itinerario del gusto si snoda nei borghi successivi, dove si possono assaggiare i piatti tipici della tradizione carnica: cjarsòns (sorta di ravioli dal ripieno in cui si mescolano dolce e salato, piatto-simbolo di queste montagne)gnocchi con le prugne o di zucca, frico croccante e tenero di patate, frittate con cipolla e salame, salame cotto nell’aceto, patate bollite servite con i ciccioli di lardo oppure accompagnate al formadi frant, ricotta affumicata o frante, fagioli saltati in padella con la pancetta, minestrone con i fagioli e, per finire, gubana e dolci, panna montata a mano sul momento, grappe e distillati di produzione casalinga. In programma, laboratori del gusto e degustazioni guidate.
A Sutrio, l’antico borgo carnico ai piedi dello Zoncolan famoso per la lavorazione del legno, dal 20 dicembre all’Epifania si possono ammirare decine di straordinari presepi allestiti nei cortili, accanto ai fogolar (i tipici camini carnici) e sotto i loggiati delle sue case più antiche e belle, in una sorta di percorso sacro tra le vie del paese, che per l’occasione sono addobbate con grandi alberi di Natale in legno da riciclo, realizzati dagli artigiani del paese. A realizzarne un buon numero sono stati artigiani di Sutrio e dei paesi della Carnia, ma molti provengono da altre regioni italiane (ad iniziare dall’Alto Adige) e straniere, fra cui la Slovenia,la vicina Carinzia, la Germania. A fare da cornice, rappresentazioni dei vari momenti della Natività con personaggi in costume, degustazione di specialità tradizionali, musica. Cuore di Borghi e Presepi è il Presepio di Teno, un'opera eseguita nel corso di ben 30 anni di lavoro da Gaudenzio Straulino (1905-1988), maestro artigiano di Sutrio. L’opera, che riproduce in miniatura gli usi e i costumi tradizionali del paese, animati con ingranaggi meccanici, regala uno straordinario spaccato etnografico sulle tradizioni, la vita, i lavori, le usanze della montagna carnica.
Pacchetto soggiorno: 3 giorni all’albergo diffuso Borgo Soandri in mezza pensione € 135.00.