Ne avevamo parlato in una delle nostre guide, del particolare tempio buddista chiamato il “Tiger Temple” e cioè il tempio delle tigri, “adottate” da monaci buddisti che richiamano parecchi visitatori nella Thailandia occidentale.
Ogni giorno questo tempio insolito ha ben 800 turisti che pagano 300 baht thailandesi (circa 5 euro) ciascuno per la possibilità di interagire con i grandi gatti pericolosi. Il monastero che si trova non distante dal confine birmano ed è considerato da molti turisti come una delle mete più importanti di questa parte di Thailandia, ma non molti sono al corrente delle polemiche che molti gruppi di ambientalisti stanno sollevando intorno al monastero e agli errori della sua gestione.
Non solo il tempio non riesce a preservare la diminuzione tigri come pubblicizzato, ma secondo un nuovo rapporto appena pubblicato dal britannico Wild International (CWI), viene affermato che il monastero ha commerciato illegalmente gli animali con una”tiger farm” una sorta di fattoria tigri in una azienda agricola in Laos.
"Quello ci sembra importante sottolineare è che la gente sappia che questo non è reale conservazione e le persone vengono ingannate. Questo è un mero sfruttamento della fauna selvatica", così si è espresso Guba Subramaniam, il direttore della sezione del sud-est asiatico per il CWI.
In ogni caso il personale del tempio respinge qualsiasi coinvolgimento nel commercio illegale. Secondo i monaci la pratica di accogliere tigri orfane è iniziata nel 1999, una pratica comune nei buddisti, che credono possa facilitare il raggiungimento del karma.
Una volta allevate e cresciute le tigri, grazie alle donazioni dei turisti e sul sito web, dovevano essere reintrodotte nell’ambiente naturale delle foreste tailandesi ed è su questo passaggio che il CWI sottolinea il rischio che gli animali possano essere stati in realtà venduti alla tiger farm del Laos.
Cosa alquanto preoccupante in quanto esiste un mercato nero illegale di parti animali, come ad esempio ossa e pene di tigre, che sono utilizzati per la medicina tradizionale cinese. Una situazione imbarazzante, ancora da provare con certezza ma che getta molte ombre sull’operato dei monaci.
Un appello è quindi doveroso ai turisti che si recano al tempio della tigre: massima attenzione su come vengono trattati gli animali, e prima di fare un offerta chiedersi se i soldi andranno veramente alla causa di salvezza della tigre dall’estinzione. Fonte: National Geographic