Alle Isole Vergini Britanniche i pirati erano di casa; l’eco della loro presenza echeggia in ogni isola dell’arcipelago a ricordo di un passato in cui le bandiere nere sventolavano temibili all’orizzonte. Oggi, come novelli pirati, lasciare l’inverno europeo e veleggiare alle BVI significa lasciarsi trasportare dagli Alisei nell’estate caraibica e accogliere il nuovo anno con brindisi a base di rum.
Saltare da un’isola all’altra è forse il modo migliore per scoprire le atmosfere suggestive delle BVI e trascorrere le vacanze natalizie nel regno del mare e della vela. Molte le possibilità offerte da Tour Operator specializzati nell’organizzare viaggi in flottiglia per scoprire il proprio lato piratesco.
Tortola è l’isola che per prima evoca storie di pirati e antichi galeoni. I primi “turisti” ad arrivare qui furono i pirati e i navigatori solitari provenienti dall’Inghilterra, gente d’azione come Sir Francis Drake e Sir John Hawkins. Il nome del primo è ancora oggi associato allo specchio di mare tra Tortola e le altre isole dell’arcipelago (Sir Francis Drake Channel); la leggenda narra invece che il corpo del secondo giaccia ancora da qualche parte, sul fondo del mare delle BVI.
Un’attenzione particolare meritano le spiagge dell’isola dai nomi che rievocano un passato glorioso: Smuggler’s Cove (la Baia del Contrabbandiere) è l’insenatura ideale per lo snorkeling, mentre il Bomba’s Shack Bar è sede di sfrenati Full Moon Parties che durano fino al mattino.
A poche miglia marine da Tortola, si arriva nella mitica Virgin Gorda, la “vergine grassa” che ha stregato i cuori di molti velisti… pirati e non. L’isola accoglie i viaggiatori con le sue bellezze naturali e affascina con baie ed insenature dal fascino caraibico. Devil’s Bay è un attracco incantevole dove gettare l’ancora. Una veloce nuotata o una vera e propria immersione, ognuno faccia la sua scelta.
Quando il count-down si avvicina, il è un must raggiungere Jost Van Dyke; l’isola ha raggiunto fama internazionale perché definita uno dei 3 migliori posti al mondo dove festeggiare la fine dell’anno, subito dopo Times Square a New York e Trafalgar Square a Londra. Non sorprende il motivo di tanta popolarità: i diportisti di tutto il mondo si danno appuntamento qui per brindare con il famoso Painkiller (cocktail in grado di uccidere davvero tutti i mali o almeno di farli dimenticare), a base di Pusser’s, da fine ‘700 il rum ufficiale della Royal Navy inglese.
Se il tasso alcolico lo consente, il giorno dopo si alzano le vele per fare rotta verso Anegada, isolotto circondato da una grande barriera corallina in cui si narra che tra i numerosi relitti si trovino ancora tesori inestimabili. E la mappa di tesori perduti punta direttamente su Norman Island, “L’isola del Tesoro” di Robert Louis Stevenson. Il romanzo narra le avventure di flotte piratesche e di una piccola grotta subacquea che ancora custodirebbe un tesoro nascosto. E dalle pagine di un romanzo sembra uscito anche il William Thornton, un vecchio mercantile del Baltico trasformato in curioso ristorante galleggiante. Norman Island, piccola e selvaggia oggi come allora, è l’ultima tappa di questo viaggio ideale alle Isole Vergini Britanniche, che qui perde contorni reali per assumere quelli della leggenda.
Sul sito dell’Ente del Turismo delle BVI (www.bvi-turismo.com) si trovano numerose offerte di viaggio per trascorrere il Natale 2009 e il Capodanno sulle rotte dei pirati.